lunedì 16 giugno 2014

Festa dei Gigli 1923 - 1929: tra si dice e si racconta... ma la storia è un’altra cosa




Un popolo senza memoria è un popolo senza storia. In tanti, soprattutto giovani, hanno commentato il triste episodio della caduta del giglio del Bettoliere (vero colpo al cuore), rammentando fantomatici episodi passati senza alcun fondamento storico. Ne ho lette davvero di cotte e di crude: una serie di sentito dire e ‘gli anziani tramandano’, che dimostrano la scarsa conoscenza della nostra storia (in questo caso giglistica) da parte della cittadinanza (e mi ripeto: un popolo senza memoria è un popolo senza storia). Ho quindi pensato di ricostruire quanto accaduto nel 1923. In quell’anno non ci fu nessun temporale ma il giglio si spezzo per altri motivi. Temporale che invece ci fu nel 1929 anche se non si parla nelle mie fonti di Gigli caduti al suolo ma solamente distrutti (nell’episodio Leonardo Avella parla di Gigli già vestiti). Non possiedo foto in merito. In quell’anno però la festa venne (forse prima volta nella storia) rinviata di una settimana: dal 23 giugno al 30 giugno. Ringrazio mio nonno Vincenzo e mio padre Erminio (mi mancate sempre tantissimo) che, grazie ai millemila testi accumulati negli anni, mi hanno ‘fornito’ della bibliografia necessaria per tale ricostruzione.



Beccaio 1923 – O gigl’ spezzato
"La mattina della festa quando i gigli sono pronti per essere trasportati a spalla in piazza del Duomo, accadde che la "paranza" del giglio del Beccaio (costruito da felice Ippolito, maestri di festa i soci del circolo "dell'Unione", sito fuori la Villa Comunale) nel mentre prendevano posto sotto le "barre" i paranzari pensarono di farsi immortalare da un fotografo,. Fu allora che in fretta, tutti o quasi gli uomini della paranza, montarono sulle barre anteriori dell'obelisco al quale erano già state sciolte le funi e che per di più si trovava in una posizione di pendenza; il giglio oscillò e... un po' alla volta si inclinò in avanti e precipitò al suolo schiantandosi. Nel fuggi fuggi generale ci fu una vittima: un giovane sposo di Visciano (questo avvenimento mi è stato riferito da mio padre). A testimonianza di ciò rimando il lettore alla visione di un documento fotografico da me riprodotto in "Nola sulla soglia del novecento" ed. LER, Napoli 1974 dal quale si rileva come il giglio del beccaio venne trasportarto in processione e ballò insieme agli altri obelischi soltanto con la base e il primo pezzo. Un'altra immagine del giglio spezzato viene riprodotta al df 162 di questo libro". Da Documenti e cronache - vol. 6 - Nola: 1920-1926 di Leonardo Avella, Ed. LER 1980 - pag. 556 (nota 258).  

Giugno 1929 – Festa rinviata di una settimana (dal 23 giugno al 30 giugno)
"Anno 1929. La cittadinanza è restata vivamente impressionata e scossa per il disastroso effetto del temporale che si abbattè sulla città distruggendo ben quattro gigli, che erano già vestiti per la tradizionale festa. Il danno è enorme in quanto le macchine sono state abbattute e la rivestitura artistica distrutta, per cui essendo stata rimandata su concorde parere del commissario di P.S. dott. Balzarano, dal Podestà e dal Vescovo, si deve provvedere alla nuova costruzione delle macchine. I maestri di festa hanno avuto con S.E. il Vescovo una riunione per concretizzare le modalità del rinvio e per stabilire il necessario..." (Roma n. 151, giugno 1929 - cfr Leonardo Avella, Cronaca, op. cit. pag. 696). Da 'Annali della Festa dei Gigli 1500-1950’ Vol. I di Leonardo Avella, Istituto Geografico Editoriale Italiano, pag. 216.


Da Documenti e cronache - vol. 6 - Nola: 1920-1926 di Leonardo Avella, Ed. LER 1980 - pag. 556 (nota 258)



 
Da 'Annali della Festa dei Gigli 1500-1950’ Vol. I di Leonardo Avella, Istituto Geografico Editoriale Italiano, pag. 216.

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