martedì 15 giugno 2021

Nola c'è, ancora una volta (siamo di nuovo i campioni d'Italia e qualcuno lo doveva pur raccontare)

Il Nola Città dei Gigli ha vinto per la seconda volta il campionato italiano di sitting volley. Una vittoria pesante e importante. Perché se vincere uno scudetto non è mai facile, figurarsi ripetersi (dominando). Impresa a suo modo storica per la città di Nola che, nella sua storia sportiva mai era stata campione d’Italia due volte consecutive in qualunque sport e in qualunque categoria. E mai era stata campione d’Italia con una prima squadra. La possibilità di accedere ad una ‘Champions League” a me, personalmente riempie d’orgoglio cittadino. E credo dovrebbe essere così per tanti. Vincere poi contro realtà quali Roma, Parma, Fermo, più solide economicamente e con strutture senza dubbio più attrezzate dovrebbe rendere l’idea che quanto compiuto dal Nola Città dei Gigli e suoi ragazzi è qualcosa di veramente speciale. Frutto di sacrifici, lavoro, impegno…


“Aoooo… Ma c’ dic’ semp’ ‘e stessi cose. Questo lo hai già scritto….”

Ehhhhhh?

“Sce, sono io. Hai visto la partita ieri. Qua nu feston”


E io veramente me lo immagino, entusiasticamente coinvolgente. Pure dall’altra parte. ‘Ja ja, jamm bell. Che gioca il Nola Città dei Gigli. Sta a partita ja. Dall’altra parte stanno Roma, Parma, che hanno mille e mille santi in paradiso. Vediamo di fare bella figura’.

E già immagino nu burdell’ ‘e gent’ di Nola, su una tribunetta messi in piedi per l’occasione. ‘Ma stann e gigl?’ Dice qualche vecchietto. “Aeeeeeeeee. Nola Città dei Gigli. Sitting volley. A pallavol. Sedetevi qua che vi spiego io come funziona”.


C. È andata così?

A. “Di più, di più. Nun se capev’ niente. Ci stavamo facendo cacciare tutti quanti. Nu burdell’ ‘e pazz’. Canzoni dei gigli, l’Inno di San Paolino. Avimm arrevutat’ tutt’ cos’. Qua si festeggiano alla grande le cose belle e importanti che riguardano la nostra città. E voi?”

C. Qua sta il covid. Dobbiamo stare attenti

A. “Aeeeeeeeeeeeee”

C. Comunque buonasera

A. “A te. Allora ti pensavi che te la scampavi. Come abbiamo siamo campioni d’Italia per la seconda volta e tu non scrivi niente. Qua se non scrivi tu non lo fa nessuno?”

C. Eh, ste cose le facevamo insieme. Eri tu spesso che fornivi gli spunti…Mo sto sul io”

A. “Ja, nun fo scem. Ma quale sul tu…”

C. Ok ok. Allora, da dove cominciamo?

A. “Ti ho mai raccontato che quando ero ragazzo noi ci incontravamo…”

C. Si Andrè, fuori alla palestra. Sul muretto, vi davate appuntamento alle 6 e alle 7, poi sulla tribunetta e che la pallavolo ha fatto conoscere tanti di voi, che sono nate delle coppie… Ma può mai essere ca ogni vota che dobbiamo scrivere qualcosa sul Nola Città dei Gigli e sulla pallavolo mi devo sentire questa storia. Lo so, me lo avrai ripetuto almeno cento volte. Me lo ricordo bene il fatto…”

A. “Vabbuò, allora non dobbiamo raccontare tutta la storia della pallavolo nolana e di Guido Pasciari. Scriviamo solo che il Nola Città dei Gigli ha vinto lo scudetto di sitting volley…”

C: Per la seconda volta consecutiva.

A. “Abbiamo schiattato la capa a tutti quanti”

C. Oh, mica si può scrivere…

A. “Ma è vero però”

C. Eh…

A. “Allora scriviamo che il Nola Città dei Gigli di Sitting Volley è così forte che può pure permettersi Alfredo Diana”

C. Che ha pure giocato in final six e ha fatto un punto nella prima fase…

A. “Lo so meglio di te, guarda che io me vvec ‘e partite. Mo me pozz vedè tutte quante. A differenza tua che devi aspettare. Io sto in diretta live”

C. Quindi hai visto Alfredo fare punto e giocare in semifinale

A. “Giocare mò. Non esageriamo. È entrato”.

C. Però lui ha vinto un altro scudetto, è campione d’Italia per la seconda volta

A. “Io pure ho vinto”

C. Certo. Tutti i nolani hanno vinto. Il Nola Città dei Gigli rappresenta orgogliosamente la città. Tu sai che….

A. “No, no. Tu non c’eri. Io veramente ho vinto una medaglia. Campione regionale di sitting volley. Femminile. (ride) Quando ci riesce Alfredo me lo fa sapere”

C. Dai che non te lo aspettavi. Si cuntent…

A. “No, m’agg pigliat collera. Ma che domand fai. Ma che giurnalist Si… Vabbè, mo scriviamo serio. Tu hai capito che significa vincere un campionato italiano per la seconda volta consecutiva. Mica è semplice, pure nel calcio…”

C. Vogliono diventare la Juve del sitting volley italiano, mi verrebbe da dire

A. “Lo hai detto tu eh”

C. Eh ma me lo hai tirato di bocca.

A. “Mo veramente basta. Uno dovrebbe raccontare i sacrifici che ci sono dietro queste vittorie. Soprattutto in un periodo come questo. Dobbiamo scrivere che i successi si programmano, che c’è un progetto e si lavora tanto. Ci vogliono tante risorse, economiche e umane. Poi non ci scordiamo degli sponsor (Cenzò chist ann niente mandorle eh, e ride di gusto) giusti devono sposare un progetto serio. Niente progetto, niente sponsor. 

C. Sce, questo l’ho già scritto (rido)

A. “E poi sta Guido. Tu lo sai che quando ero ragazzo…”

C. Si Andrè, lo so

A. Ah ah ah l’ho detto apposta… Sta Guido che veramente lavora tutti i giorni per queste cose. Per lui Nola viene prima di tutto. E’ il suo orgoglio più grande. E dovrebbe esserlo per tutti. Cioè, quello è uno che ha fatto i campionati del mondo con la nazionale di sitting volley. Ha vinto medaglie, andrà alle paraolimpiadi. E invece la cosa più importante è Nola e il Nola. Tu non lo sai, ma uno deve allestire una rosa, con dentro pure Alfredo Diana, organizzare gli allenamenti, dove viene pure Alfredo Diana, e le strutture… (Eeh vist o camp alla Giordano Bruno eh… Ti ricordi quando andammo a Pomigliano e ne parlammo. Mo pure noi lo teniamo uguale”

C. Quasi uguale…

A. “No no, uguale. Nun fa semp o scem. Uno poi si aspetta sempre di vincere, ma mica è così facile. Vedi il ‘maestro’ quest’anno che ha combinato, dingell a Sorrentino

C. E mo che centra…

A. “Centra centra. Lui centra sempre”

C. Comunque la squadra è davvero molto molto forte. Non hanno perso un set. Sportivamente parlando penso sia un record che resterà nella storia. Hanno vinto anche il premio di miglior giocare del torneo…

A. “E mo che ti dovrei rispondere. Lo vedi che pure tu sfruculei la mazzarella…”

C. Vabbè, dovevamo fare un articolo che esaltava la vittoria e invece…

A. “E invece che. Guarda che qua si può festeggiare senza problemi. Queste cose le guardiamo e siamo tanto tanto fieri ed orgogliosi. Pienz a un certo punto dalla gioia per festeggiare volevamo pure alzare un giglio. Però poi veramente ce ne cacciavan a tutti quanti”.

C. So contento assai. E mo…

A. “Ci sentiamo al prossimo articolo”

C. Quale?

A. “Ehhh, aspiett aspiè…”