martedì 27 marzo 2018

Tonia De Martino, l'attaccante basso che salta fino in cielo (ovvero la pallavolo come stile e ragione di vita)


Questa intervista è un record. Perché per scriverla ci sono voluti più di tre mesi. Questa intervista prova ad essere anche un racconto. Di una ragazza che lavora presso “pallavolo”. E non potrebbe fare altrimenti. Che gioca con il Nola Città dei Gigli, perché non potrebbe proprio farne a meno. Di un attaccante basso (nel senso di corto) che però salta come una gazzella, anzi no, ‘come un cavallo’ (cit.). Una che con la palla deve avere un rapporto particolare, perché la nomina continuamente. Di una giocatrice che vuole sempre superare i propri limiti in campo, ma mi permetto, anche fuori. D’altronde non potrebbe essere così, perché con l’altezza che si ritrova avrebbe potuto fare il libero, al massimo la palleggiatrice… e invece fino a poco tempo fa giocava addirittura da opposto.

Tonia De Martino. 24 anni. 9 dei quali passati a giocare a pallavolo. 7 a Nola.
“Sono stata a Poggiomarino e a Pomigliano, dove ho vinto due campionati di serie D. Poi ho sempre giocato a Nola”.

Ruolo?
Attaccante.

Ma sei bassa…
“Ehhhh, è vero (ride)... pensate che fino a poco tempo fa giocavo opposto… Ma ho due gambe che mi danno quel qualcosa in più... Chiedetelo a Guido, vedete cosa vi dice... Guidoooo”
Sto fatto del voi mi fa sentire vecchio…

In campo Tonia è un concentrato di grinta, potenza e rabbia (agonistica). Lei non colpisce la palla, la prende a schiaffi…
“Ma nella vita sono forse più calma, più tranquilla. Ma se mi fanno arrabbiare… (ride)

Quindi quando giochi ti trasformi?
“No (ride), non è così. La pallavolo è una cosa da cui non sono mai riuscita a distaccarmi. E’ talmente importante per me… il momento in cui sei tu, il pallone, la squadra… E’ il MIO momento”.

Mamma mia. Conta così tanto la pallavolo per te?
 “E’ che arrivati a certi livelli, si fanno così tanti sacrifici e rinunce… Gli allenamenti, essere sempre presente, le partite, la squadra…  quindi, o per te è davvero importante o non lo fai più e rinunci. A me la pallavolo ha insegnato davvero tanto. A superare i miei limiti non solo atletici ma anche come persona. E’ uno sport che trasmette l’attaccamento alla palla, alla squadra…”

Che poi sarebbe il Nola Città dei Gigli…
“E’ un ambiente nel quale mi trovo benissimo. Sono davvero legata a questa squadra, a questa società. A Guido, alle ragazze, al Nola… A tutto…”

Il tuo ricordo più bello legato alla pallavolo?
“Io lego i momenti più belli alle stupidaggini che facevamo con Alessandra Pasciari nello spogliatoio. Ci divertivamo come pazze…”

Quello più brutto?
“Quando in campo non riesco a fare del mio meglio, a dare quello che vorrei”

Pensi già a quando non giocherai più?
“Ma assolutamente no. Non ci penso proprio… noooo, ma quando mai”.






mercoledì 21 marzo 2018

Vergogne nolane. Come spendere 200mila euro per delle aule (e poi l’ASL ti chiude i locali perché non possono essere adibiti ad aule)


Quella che vi appresto a raccontare è una storia da farci un film. Una storia che, in una città normale quale Nola non è, farebbe saltare qualche testa. E qualcuno magari potrebbe pure pensare alla dimissioni. Gli ingredienti per lo scoop ci cono tutti: disagi per bimbi e per le loro famiglie, sperpero di denaro pubblico con conseguente danno erariale, incompetenze tecniche e dirigenziali, responsabilità politiche.
Ma questo è il fatto, statemi a leggere.

Partiamo dalla fine. Nella giornata di ieri l’Asl impone la chiusura delle aule nel seminterrato dell’istituto Bruno-Fiore in via Puccini, dove sono ubicate le classi V del II Circolo Didattico Sanseverino (la Ciccone per i profani). La motivazione è grave: “il piano seminterrato dell’edificio ha meno del 50% del perimetro completamente fuori terra e quindi gli ambienti, ai sensi del D.M. 18/12/1975* NON POSSONO ESSERE ADIBITI AD AULA”. In teoria uno potrebbe pure turarsi il naso, se non fosse che i locali in questione erano stati recentemente ristrutturati proprio per consentire di essere utilizzati come aule.

200mila e passa euro (nel wc). Tanto sono venuti a costare i lavori effettuati a luglio 2017 in fretta e furia. Soldi che, a questo punto, sono serviti praticamente a nulla. Visto che i locali non possono essere utilizzati per ospitare delle aule. Eppure nessuno si è accorto di questa palese violazione al D.M. 18/12/1975, tanto che in data 17 ottobre, con determina dirigenziale n. 343 del 13/11/2017 (vedi allegato e immagine) l’ufficio tecnico del Comune di Nola dava parere positivo sulla regolarità dei lavori effettuati. Ebbene si, non è affatto uno scherzo. Le aule sono pronte per ospitare i bambini. Grida di giubilo e osanna.
Ora, lo so che è difficile crederci, ma abbiamo (perché i soldi pubblici sono di tutti noi) speso 200mila e passa euro in lavori per delle aule che però non sono idonee ad ospitare bambini. I nuovi locali NON SONO IDONEI AD ESSERE ADIBITI AD AULE.  Il tutto per 200mila e passa euro. Senza parole.

Ora, chi pagherà per tutto questo? Difficile dirlo o almeno pensarlo. Di certo non potranno dare la colpa al governo. Qualcuno dovrebbe dimettersi (non sia mai sempre a Nola stiamo), qualche testa dovrebbe saltare. A pagare però saranno i più deboli e meno tutelati: i bambini. Molto probabilmente pure i più piccoli. Quelli dell’asilo. Infatti, i più piccini attualmente sono ospitati (gratuitamente? O pagando passamila euro al Comune di San Paolo?) presso delle aule del Comune di San Paolo Bel Sito. Con molta probabilità le loro aule saranno prestate ai bambini delle classi V. E quindi, almeno fino a luglio, i più piccoli dovranno andare a scuola a San Paolo. A meno che a San Paolo non verranno dirottati i più grandicelli (quelli delle classi V).

Cronolvergognologia. Ad ottobre 2014, causa locali insalubri (ancora l’ASL), le aule nel plesso Minieri vengono dichiarate non idonee. Dopo un mese circa di doppi turni, un accordo tra le dirigenti del II Circolo e dell’istituto Bruno-Fiore si trova l’accordo: i bambini verranno ospitati al piano terra dell’istituto Bruno-Fiore. Causa però aumento delle iscrizioni, l’amministrazione comunale viene avvisata che quelle aule verranno presto destinate ad altro uso. Con tempi pachidermici l’amministrazione comunale si muove. Programmando i lavori di cui sopra. In questo ambaradan ci sta di mezzo pure l’Albertini, che utilizza (pagando tramite la città metropolitana) alcune aule al piano terra dell’Istituto Bruno-Fiore. Ultimati i lavori di cui sopra (quelli dei 200mila euro), il sindaco emana un’ordinanza che obbliga l’Albertini ad utilizzare le aule del seminterrato. La dirigente però se ne frega. Il sindaco Biancardi fa sentire la sua voce e nel seminterrato ci vanno i bambini delle classe V. Fino a ieri. Nel frattempo crolla un solaio alla Ciccone (per fortuna di notte) e quindi in fretta e furia gran parte degli alunni sono costretti ad emigrare a San Paolo Bel Sito (yahoo). 


*Il D.M. 18/12/1975 recita testualmente al punto 3.0.1. “Sarà consentito ubicare a piani seminterrati  solamente locali di deposito e per la centrale termica o elettrica; non saranno considerati piani seminterrati  quelli la cui metà del perimetro di base sia completamente fuori terra”
 


lunedì 19 marzo 2018

Mettete fiori nei vostri oneri di urbanizzazione. Ma “esclusivamente e senza vincoli temporali” (legge di bilancio 2018, comma 460)

“A decorrere dal 1º gennaio 2018, i proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni previste dal testo unico di cui dpr 3880/2001 sono destinati esclusivamente e senza vincoli temporali alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria…” (comma 460, legge di bilancio 2017)


Questa è la storia di un’amministratore di un’amministrazione comunale. Che una mattina si sveglia e prova a far passare come sua GRANDE IDEA un obbligo di legge. E di bilancio. Solo che poi basta che uno va per informarsi meglio…. “ET VOILA’” (cit.)
A Nola, purtroppo, uno non può mai stare quieto e in grazia di Dio. Una mattina apri internet e trovi che un consigliere di maggioranza decide di lanciare una provocazione. Piantare i fiori all’interno delle buche presenti nel manto stradale di Nola per tenere viva l’attenzione sul problema (ventennale, ma vabbè). Ovviamente partono i comunicati stampa, con le dichiarazioni del consigliere che annuncia: “L’incasso degli oneri di urbanizzazione, provenienti dai diversi insediamenti urbani che stanno per nascere sul territorio nolano, possono diventare la linfa vitale, per un bilancio comunale sempre troppo esiguo. Questi oneri di urbanizzazione, versati nelle casse del comune e messi a bilancio, daranno  la possibilità di poter finalmente spostare l’asticella dell’azione amministrativa e programmare e realizzare il rifacimento di tante nuove strade”. Il consigliere poi continua sui social. “Domani formulerò in commissione consiliare una proposta che chiederò al mio partito di far propria”.
Grande consigliere. Grande amministrazione comunale. Grandissimi tutti. Ma come vi vengono certe intuizioni? Come avete fatto ad avere un’idea così brillante? Bastavano gli oneri di urbanizzazione a risolvere il ventennale problema del manto stradale di Nola e voi siete stati illuminati su via Nola-San Gennaro. E avete avuto l’idea, l’intuizione….
E niente, alla fine scopri che dal 1° gennaio 2018 cambiano i capitoli di spesa cui possono essere destinati i proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione e dalle sanzioni previste dal dpr 380/2001. Lo prevedono la legge di Bilancio e il decreto fiscale.
Dunque nessuna idea o intuizione. E’ solo un’applicazione della legge di bilancio. Nello specifico del comma 460. Che impone di destinare gli oneri di urbanizzazione, “ESCLUSIVAMENTE”, alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade.
Quindi nulla di nuovo sul fronte comunale. Non hanno fatto altro che applicare una norma dello Stato Italiano operativa dal gennaio 2018. Gli oneri di urbanizzazione devono essere destinati “esclusivamente e senza vincoli temporali alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria”. E questo non per opera di persuasione o per l’intuizione gebiale dell’amministratore, ma perché lo consentel la legge di Bilancio al comma 460 (ma l’ho già scritta questa cosa?). Giusto per: tra le opere di urbanizzazione primaria ci sono le strade residenziali, come stabilito dalla legge n. 847 del 29 settembre 1964.
Della serie. Volevamo stupirvi con effetti speciali. E invece niente. Tutt’appost. "È colpa del governo". (cit.)

mercoledì 14 marzo 2018

Il numero è (im)potenza? Analisi pessimista e irrazionale del voto a Nola



"I numeri vanno contestualizzati per poter essere di supporto ad analisi e disamine perché la politica mica è il pallone Capezzù" (cit.). Eh, lo so... Ma i numeri però non mentono mai. Nella politica come nel pallone. E i numeri di quest’ultima tornata elettorale nella città di Nola dicono due cose: il M5S ha vinto. Alla grande. Forza Italia e il centro destra hanno perso. Alla grande.

Grafico delle preferenze espresse per le principali coalizione nella città di Nola dal 2009 a oggi

Il Centro Destra
Non c’è dubbio che il dato vada rapportato a quello nazionale, ma la sconfitta del Centro Destra nella città di Nola ha un valore ‘storico’, almeno nei numeri. Prendendo in esame tutte le tornate elettorali dal 2009 ad oggi infatti mai era stato messo in discussione (neppure minimamente) il primato di Paolo Russo e cumparielli che, per la prima volta, scendono sotto le 8mila preferenze. Fino al 2019 c’è ancora tempo per recuperare, magari a suon di inaugurazioni pezzotte (vedi parco archeologico urbano nel 2014), lavoretti vari e promesse di fogne a Piazzolla (vi prego non ridete), strade e marciapiedi e campi di pallone e di bocce. Ma se questa volta la politica del 'nun te preoccupà, mo vec io' non dovesse pagare? Nun l’ha mai penzà… Nolani sumus

Grafico delle preferenze espresse per i priuncipali partiti nella città di Nola dal 2009 a oggi

Il Centro Sinistra
Niente di nuovo sotto il sol dell’avvenire. La notizia è che, rispetto al drammatico trend nazionale, a Nola il PD resta in linea coi suoi 2mila e passa voti di fedelissimi. Gira e vota, cambia e scambia, togli e metti, parla in prima persona o in terza, alla fine, voto più voto meno, il numero per il PD resta impotenza. D’altronde se non semini nulla oltre il tuo piccolissimo orticello e ti chiudi con la saracinesca abbassata nella tua "camera dell'eco", cosa ti aspetti di raccogliere? 2000 voti. E appunto. Con Renzi cha ha esaurito la sua carica di 'uomo nuovo e salvatore delle italiche disgrazie', il PD cittadino torna a cantarsela e a suonarsela da solo. Accusando, soprattutto. Di non essere capito. Urge una svolta. Come nel 2009, nel 2010, nel 2013, nel 2015 e nel 2017. Aspettando Godot.
Tabella delle preferenze espresse per le principali coalizione nella città di Nola dal 2009 a oggi

Il Movimento 5 Stelle
In linea con il trend nazionale i grillini hanno sbancato anche Nola. Con 8259 voti il M5S è il partito che raccolto il maggior numero di preferenze negli ultimi 8 anni (meglio Forza Italia/Pdl solo nel 2009). e questo resta comunque un dato su cui riflettere (e magari fare un po' di giallo). Numeri comunque difficili da interpretare e che dovranno passare l’esame delle Comunali del prossimo anno, con i big Trinchese e De Lucia più i compagni (di merende) pronti ad affilare le armi. Sarà vero cambiamento? Ai nolani l’ardua sentenza. La speranza è che il M5S possa davvero portare una ventata di aria fresca nella politica nolana, dando una scossa anche alle altre forze politiche. Il timore (davvero concreto, giorno dopo giorno e voce dopo voce) è che “il cambiamento” non vada oltre qualche "classico" cambio di casacca o qualche new entry nella forma e old entry nella sostanza. Magari con i padri a lasciar spazio ai figli o ai nipoti (ma in un altro partito e quindi sempre cambiamento è)… e gli analfabeti digitali sapientemente burattinizzati alla faccia della buona politica. E se questo dovesse essere il nuovo che avanza… brrr, rabbrividiamo.
Tabella delle preferenze espresse per i principali partiti nella città di Nola dal 2009 a oggi
PS. Per il 2013 e il 2018 i numeri presi in considerazione sono quelli per le elezioni alla Camera. Ovviamente i dati delle Europee sono presi esclusivamente per partito e non per coalizione.