Questa intervista è un record. Perché per scriverla ci sono
voluti più di tre mesi. Questa intervista prova ad essere anche un racconto. Di
una ragazza che lavora presso “pallavolo”. E non potrebbe fare altrimenti. Che
gioca con il Nola Città dei Gigli, perché non potrebbe proprio farne a meno. Di
un attaccante basso (nel senso di corto) che però salta come una gazzella, anzi
no, ‘come un cavallo’ (cit.). Una che con la palla deve avere un rapporto
particolare, perché la nomina continuamente. Di una giocatrice che vuole sempre
superare i propri limiti in campo, ma mi permetto, anche fuori. D’altronde non
potrebbe essere così, perché con l’altezza che si ritrova avrebbe potuto fare
il libero, al massimo la palleggiatrice… e invece fino a poco tempo fa giocava
addirittura da opposto.
Tonia De Martino.
24 anni. 9 dei quali passati a giocare a pallavolo. 7 a Nola.
“Sono stata a Poggiomarino e a Pomigliano, dove ho vinto due
campionati di serie D. Poi ho sempre giocato a Nola”.
Ruolo?
Attaccante.
Ma sei bassa…
“Ehhhh, è vero (ride)... pensate che fino a poco tempo fa giocavo opposto… Ma ho due
gambe che mi danno quel qualcosa in più... Chiedetelo a Guido, vedete cosa vi dice... Guidoooo”
Sto fatto del voi mi
fa sentire vecchio…
In campo Tonia è un
concentrato di grinta, potenza e rabbia (agonistica). Lei non colpisce la palla, la prende a schiaffi…
“Ma nella vita sono forse più calma, più tranquilla. Ma se
mi fanno arrabbiare… (ride)”
Quindi quando giochi
ti trasformi?
“No (ride), non è così. La pallavolo è una cosa da cui non
sono mai riuscita a distaccarmi. E’ talmente importante per me… il momento in
cui sei tu, il pallone, la squadra… E’ il MIO momento”.
Mamma mia. Conta così
tanto la pallavolo per te?
“E’ che arrivati a
certi livelli, si fanno così tanti sacrifici e rinunce… Gli allenamenti, essere
sempre presente, le partite, la squadra… quindi, o per te è davvero importante o non lo fai più
e rinunci. A me la pallavolo ha insegnato davvero tanto. A superare i miei
limiti non solo atletici ma anche come persona. E’ uno sport che trasmette l’attaccamento
alla palla, alla squadra…”
Che poi sarebbe il
Nola Città dei Gigli…
“E’ un ambiente nel quale mi trovo benissimo. Sono davvero
legata a questa squadra, a questa società. A Guido, alle ragazze, al Nola… A
tutto…”
Il tuo ricordo più
bello legato alla pallavolo?
“Io lego i momenti più belli alle stupidaggini che
facevamo con Alessandra Pasciari nello spogliatoio. Ci divertivamo come pazze…”
Quello più brutto?
“Quando in campo non riesco a fare del mio meglio, a dare
quello che vorrei”
Pensi già a quando
non giocherai più?
“Ma assolutamente no. Non ci penso proprio… noooo, ma quando
mai”.