lunedì 15 gennaio 2018

Frizzi, lazzi e… bon bon: col Nola Città dei Gigli è sempre festa



Frizzi, lazzi e cotillon. Spettacolo in campo e sugli spalti. Con quel pizzico di tensione e adrenalina che esaltano il pubblico del PalaSpork, che nel finale di gara si lascia davvero andare regalando momenti davvero unici (e cori davvero irripetibili). “Le cose belle nostre”, ma quelle belle veramente.
Il mix comunque è quello giusto proprio. Perché in campo lo spettacolo è per palati nobili. Contro il Volare Benevento la macchina Nola Città dei Gigli ha ulteriormente rodato i suoi meccanismi e… che ve lo dico a fare.

EFFETTI SPECIALI
Due Megafoni. Potevate stupirmi con effetti speciali e ci siete riusciti. Non uno, ma due megafoni. Onestamente continuo a preferire i cori lanciati ‘nature’, ma ammetto che quando è partita la musichetta con ‘Per Elisa’ di Beethoven sono morto.

Effetto disco. Un flash a ritmo di tunz tunz all’improvviso. Ma da dove viene. Una palla da discoteca al Palazzetto. Marò… E no, tuttappost. E’ solo un neon che fa i capricci.

Come può uno scaldino... Riscaldare il Palaspork? Davvero non lo so. Genio chi ha avuto l’idea di piazzarlo nel canestro (ma perché in uno soltanto). Alla faccia dei megatubi presenti sul soffitto. Ci ho messo mezz’ora per capire cosa fosse. Scaldino elettrico vero? Comunque: 9 per lo spirito di iniziativa, 9 per la fantasia della posizione, 10 a chi lo ha montato. Ma è uno scaldino vero? Ancora non ci posso pensare.

TORCIDA
Cori 1. “De Martino auauauaua”. Ora io non so se era il megafono o il fatto che non si urlasse tutti insieme. Però ho dovuto chiedere perché non si capiva.

Cori 2. Cioè a un certo punto avete urlato “Gol”? Davvero: gol. E chi ha segnato?

Dai Puffetta. L’incitamento arriva dall’anello superiore. “Dai puffè, dai puffè”. Ripetuto in parecchie occasioni. Who is that girl?

Canta con noi. Mi avete fatto vergonare. La prossima volta, se trovo il coraggio, lancio un coro. Promesso.

Saggezza popolare. “Antò, aspè… stamm ancora 12 a 6. Oì, metà e metà… comm o fierr viecchio”. Perdonate l’ignoranza: mi spiegate anche a me?

Level up. Una volta era il torroncino. Poi venne il boero cioccolato e nocciole e infine quello classico ripieno di ciliegia e liquore. Non la finirete mai di stupirmi. E comunque appena arrivati mia figlia ha subito cominciato: “papà ma quando ce li danno i cioccolatini?”. Poi vabbé ne ha azzannato pure uno al liquore… Ma, come dico sempre: tutta salute.

IN THE BOX
La classe non è acqua. Missile terra aria di un attaccante avversario e stop al volo di destro di coach Della Volpe, con la palla che si incolla al piede. Applausi.

Twisting. Non so se è la tensione della contesa. Ma delle gambe attorcigliate (per gran parte della partita) di coach Luciano Della Volpe ne vogliamo parlare. Cioè quello sta in piedi durante tutta la partita con le gambe incrociate. (Ci ho provato, posso chiedere come caspita fa?). E poi le braccia. Incrociate così tante che a volte sembra portale dietro le spalle. A momenti temo che possa incastrarsi… Avviso alla società: io un barattolo di svitol lo terrei a portata di mano. 

Uaaaa… Secondo set. Ricezione a una mano in volo plastico con colpo di reni. Mamma mia e che ha combinato la D’Alessio. Mi ha ricordato certi voli di Gillet.

OI DIALOGOI
Paura… tutto per te”
“… anche perché se non la faceva entrare tornava a casa che teneva le braccia di due metri” (sto ancora ridendo, giuro).

“Arbitro ti puzza il fiato”.
“Zitt che ci fanno la multa”.
No, veramente chill so e fumogeni…

P.S. Il 16+1 è da standing ovation. Chiedo scusa per la foto: meglio non sono riuscito a fare. Avevo una figlia a carico.

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giovedì 4 gennaio 2018

Nola-Picciola: tutta nata storiaaa



Ammetto: non è stato affatto facile. Stati d’animo e umore che facevano ripetutamente a cazzotti. Poi la pioggia. Che fa tristezza. Alla fine comunque il Nola ha vinto. Ed è questa la cosa più importante. 2 a 0 che con un pizzico di fortuna sarebbe potuto diventare pure 3. Ma va bene così: schiuccat e man. Stavolta, si… si può finalmente dire: la musica è cambiata. Onore al direttore, al maestro e alla banda.

Tutta 'Nata Storia. Alla fine è bastato davvero poco. Rivoluzionare il centrocampo, con tre innesti di livello. Un allenatore che sa quello che vuole. Et voilà… In campo è tutta un’altra musica. Com’era il fatto delle salsicce, Carmine Esposito

Sulo pe’ parlà. Don Ciccio si lamenta. “Ma invec e parlà, veritv a partita”. “Don Cì ma no parliamo della partita”. “Ehhh, ma a mè non mi piace o sottofondo”.  

Je sto vicino a te. Ecco. Onorato dall’onorevole Manfredi. Che dalla tribuna ha partecipato attivamente alla partita. Pure troppo attivamente. Si contenga, cribbio.   

Gente distratta. Mi so perso il gol di Scielzo. Perché? Domandate a Mario Crescenzo. Mannaggia tutt cos, mannaggia. E poi è inutile che scherzate sul replay.

Schizzechea. Primi schizzi. Bestemmie random. Da parte di tutta la tribuna nord. Arapit e mbriell.

Ce Sta Chi Ce Penza. “Non vi preoccupate. Ora ci metto io una buona parola” (cit. M. M.). Muoro…

Quanno Chiove. Si attiva la modalità “sì ma la tribuna coperta?”. E a me, per la prima volta, non è che me ne sia fregato molto. Io mi volevo solo vedere, e godere, la partita. Pure sotto la pioggia. Che, sotto sotto, mi piace di più. 

Carte e cartuscelle. Quelle dei torroncini che sono mancati a tutta, e dico tutta, la tribuna nord. State diventando LEGGENDA

Si Forever. Felì, ma quanti aggiornamenti hai ricevuto. Pure sbagliati.

Che Dio ti benedica. Comunque sì, Improta ha un problema serio, serissimo con i gol facili facili. Questa volta è riuscito a fare palo. Patatern (mittc a mana toja).

Tempo di cambiare. “Il mister deve cambiare Vaccaro. Si vede che non sta bene oggi”. Oh, pochi secondi e Vaccaro trova il raddoppio. Si ride. “No vabbè, però hai visto che lo ha cambiato lo stesso”. 

E Cerca 'E Me Capì Incomprensioni. “Aoooo, cercat e v capì”. No, ma quello uno è napoletano e uno casertano. Scielzo e Sacco in campo sentono. E se la ridono.

Saglie saglie. Tagliamonte e il fuorigioco: una storia d’amore lunga 18 minuti.

Chillo E' Nu Buono Guaglione. Finalmente Falivene. Non che non abbia commesso errori, ma la caparbietà con cui ha giocato mi è piaciuta. Finalmente Colonna. Tanta sostanza e poco forma. Proprio un soldatino. 

Anema e core. Inchini, saluti, applausi e tante risate. Aeee, mister Liquidato stiamo col cuore nello zucchero… Ed era pure ora.

Lazzari felici. Com’è bello rivedere sugli spalti “nolani doc” che sono emigrati. Francesco Ruggiero e Raffaele Napolitano su tutti, ma anche altri. Presenze fisse nei ricordi di un’adolescenza e di un Comunale che non c’è più. Ahh, tiemp bell e na vota. 

PS. Special thanks a chi sopporta e supporta.