giovedì 28 giugno 2018

Gigli, misure e sicurezza: i numeri di una presa per il c… fondelli (con certificato di agibilità)


Ve lo ricordate il lavoro tecnico dell’anno scorso dell’ingegnere Mario Arienzo che, per la prima volta nella storia della Festa, stabilì scientificamente le misure delle macchine da festa, con l’obiettivo di garantirne i reali margini di sicurezza? Quello stesso lavoro, che venne inviato dalla Fondazione al Sindaco e al Segretario Comunale, come riferimento per le verifiche tecniche di agibilità delle macchine da Festa? Ecco, adesso prendetelo e buttatelo nel ce**o, o magari datelo ai vostri bimbi per colorarci sopra.

Perché da quest’anno tutto e cambiato. Ogni giglio ha una misura, quasi tutti hanno eliminato le croci di Sant’Andrea previste a partire dal terzo pezzo (fondamentali per la sicurezza secondo lo studio di Arienzo), insomma si è tornati a qualche anno fa, anzi oggi è pure peggio… Il tutto, con il parere favorevole di chi dovrebbe sorvegliare e tutelare proprio le macchine da festa e la loro sicurezza: Fondazione e Comune di Nola.

LE CARTE (UNA PARTE). Quest’anno ognuno ha fatto come caspiterina gli pareva, con il beneplacito certificato del consulente tecnico nominato dal Comune, che ha comunque dato l’agibilità secondo il capitolato inviato all’Ente dalla Fondazione stessa, e protocollato in data 31/05/2018, come si legge da determina dirigenziale n. 148 del 31 maggio 2018. Capitolato che però, secondo  l’indagine di mercato pubblicata il 24 maggio sul sito del Comune, già sarebbe dovuto essere in possesso di questi ultimo (si legge “l’Ente Festa nel TRASMETTERE il progetto ‘dimensioni gigli’ condiviso dalle botteghe e approvato dalla Fondazione ritualmente chiede di nominare un tecnico….”). Ora mi chiedo: ma di che capitolato stiamo parlando? E soprattutto, considerato che a fine maggio le parti lignee dei gigli sono già pronte da tempo: a quale capitolato si sono rifatte? A quello di Arienzo? Oppure ce ne è un altro? Qualcuno si è andato a prendere la briga di controllare le misure nelle botteghe durante la fase di lavorazione prima del 31 maggio? Non solo, nel 2017 la richiesta “rituale” (lo prevede lo statuto della Fondazione) di tecnico collaudatore fu inviata prima di marzo (vedi verbale fondazione del 9/3/2917), specificando chiaramente che il capitolato da rispettare fosse quello “Arienzo”, come mai quest’anno si è provveduto a farlo così tardi? Avendo un sito ufficiale perché, ad oggi, non è ancora possibile sapere, e quindi rendere pubblico, un GIGLIO A NOLA COME DEVE ESSERE FATTO? Anche perché la macchina da festa pure sarebbe un bene immateriale da tutelare e proteggere….
Insomma un bel casotto, un burdello esagerato dove non si capisce nulla. E quindi ne è venuto fuori un bailamme di numeri, croci di Sant’Andrea e crocicchi di misure diverse. I numeri del bancolotto proprio. Il tutto ovviamente certificato dall’architetto Barone che ha dato parere favorevole per l’agibilità (la Festa di è svolta regolarmente mi pare). Seguendo quale capitolato non ci è dato sapere e neppure possiamo riuscire a ricavarlo da soli (visto che ogni giglio ha le sue misure).

LE MISURE. Solo due gigli rispettano le misure e il capitolato di Arienzo. Le croci di Sant’Andrea, presenti un anno, fa sono magicamente sparite (per miracolo del Santo evidentemente) da quasi tutti i gigli (2 su 9 le hanno). I piedi sono uno spettacolo di fantasia che neppure il nonno ubriaco che chiama i numeri durante la tombola di Natale: si passa da 20 a 18 cm, passando per 17.50 e finendo a  17 cm. La fantasia e il cazzo che mi pare al potere insomma. Stessa situazione per le borde e per alcuni elementi strutturali, io ti do una zeppa a te, tu me ne dai tre a me, e quell’altro le toglie e l’altro ancora decide in corso d’opera. D’altronde se il controllore non controlla e soprattutto non chiarisce definitivamente quali siano le misure, è normale che non ci si capisce più nulla e alla fine ognuno decide per se (e Dio per tutti).  

Alla fine l’anarchia più totale e soprattutto LEGITTIMATA da Fondazione e Comune di Nola (l’ho già detto sta cosa?)che hanno addirittura pagato 5mila euro un tecnico per dare l’agibilità secondo un capitolato che evidentemente è SUSCETTIBILE DI INTERPETAZIONE ….
I risultati di questo CAOS primordiale: se l’anno passato, nonostante polemiche e casini, i gigli non ebbero problemi strutturali, quest’anno non è affatto andata così, con il Bettoliere che proprio per questo motivo ha rallentato la Festa di almeno due ore. Ma tanto, il problema non c’è. Ognuno fa come gli pare, col parere favorevole del Comune e col sostegno di una Fondazione Festa dei Gigli che ha perso oramai ogni minima autorità o autorevolezza. Sempre più una barzelletta. Ma provare un po’ di imbarazzo no? 

LA COMPETIZIONE. Per il popolo, a cui piace come me il brivido della ‘competizione’,  l’amaro in bocca: come si fa a giudicare una prestazione se ogni giglio viene costruito con misure ed elementi strutturali diversi? Un giglio che rispetta il capitolato di Arienzo, è meno flessibile e più pesante rispetto ad uno che ha 3cm in meno nei piedi, qualcuno in più nella borda e senza le croci di Sant’Andrea del terzo pezzo: quindi a me che piace lo spettacolo e la prestazione posso dire che a qualcuno “è piaciuto vincere facile” (bongibongibobobo)

Di eventuali rischi sicurezza non voglio neppure parlare….

Segue galleria fotografica.

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