lunedì 1 aprile 2019

La Liga Genuine (quello che sta succedendo cambierà il calcio per sempre)

“Para mi es un orgoglio inmenso vestir esta camiceta” (Sergio Olmo, Rayo Vallecano)
“Algo està pasando cambiarà el futbol per sempre” (LaLiga Genuine)

Avevo questo scritto in canna da un cuofano di tempo. Ma... Poi, il post del Rayo su twitter che annunciava la “Fase Vallecas” de LaLiga Genuine per il 5-7 aprile e la giornata internazionale per la consapevolezza dell'autismo mi hanno fatto dare una mossa... E quindi racconta questa storia.


Ho scoperto La Liga Genuine Santander (che, per i profani, è lo sponsor de La Liga) qualche tempo fa, seguendo la squadra per cui faccio il tifo da 20 anni in Spagna: il Rayo Vallecano. Ora non sto qui a spiegarvi che cosa è il Rayo (terza squadra di Madrid). “Equipo obrera” del 'barrio de Vallecas”, è squadra dichiaratamente antirazzista, antifascista (vi lascio immaginare nel periodo franchista), ecologista, antiomofoba. Ma da statuto societario proprio, con l'inclusione nel suo DNA. Per farvi meglio comprendere, la terza camiceta del Rayo ha, da anni, l'arcobaleno LGBT. Non credo in Italia esista una realtà calcistica paragonabile. Ovviamente, sotto il profilo strettamente sportivo le gioie sono poche... 'ma ch c n fott' (cit.).


Comunque, seguendo Valleca sui social, ho visto che settimanalmente, apparivano su twitter e fb, post e risultati sulle squadre di “futbol inclusivo” del Rayo. Da qui a scoprire LaLiga Genuine il passo è stato breve. Si tratta di un progetto all'avanguardia nel 'campo' dello sport inclusivo, che coinvolge tutte le squadre di Prima e Seconda Divisione (le nostre serie A e serie B) de LaLiga. Ovviamente il Rayo è tra le squadre pioniere di questa Liga (e come non avrebbe potuto essere). Le squadre sono formate tutte da giovani con problemi di disabilità intellettive, disturbi dello sviluppo e  disturbi dello spettro autistico (in spagnolo TEA). 

Inutile dirvi che ogni volta mi “impressiono” e un poco mi metto pure scuorno. Cioè la gran parte delle squadre professionistiche in Spagna hanno una scuola calcio di futbol inclusivo, con alcune delle “prime squadre” che disputano una vera e propria Liga in miniatura: LaLiga Genuine appunto. Spiego meglio, il futbol inclusivo, per regolamento coinvolge proprio bimbi e ragazzi con lo spettro autistico e disturbi intellettivi. Dunque bimbi e ragazzi praticano sport e crescendo, dai 16 anni in poi (da regolamento) vengono aggregati alla prima squadra. Ovviamente ci sono anche campionati per fasce di età. Cioè Atletico Madrid, Villarreal, Real Sociedad, Celta, Valencia hanno tutti una sezione di futbol inclusivo. Anche il Real Madrid, nonostante non partecipi ancora a LaLiga ha una scuola calcio di futbol inclusivo. Nel 2017 si è addirittura disputati il primo clasico inclusivo: Real Madrid-Barcelona. Proprio come in Italia, insomma... Ugualos ugualos...

Già, in Italia. Il confronto è imbarazzante. Da noi il nulla o quasi. La Roma, con la sua fondazione, per adesso è l'unica realtà del nostro calcio ad aver messo in piedi, da un paio di mesi (quando LaLiga Genuine esiste da due anni, e quasi tutti i club professionistici hanno scuole calcio di futbol inclusivo, cioè rendiamoci conto un attimo) , un progetto di “calcio inclusivo” con annessa scuola calcio per bambini e ragazzi con disturbo dello spettro autistico e intellettivo. Forse perché il dg (anzi, l'ormai ex dg) Monchi veniva da una lunga esperienza proprio in Spagna. Dopo la Roma, si distinguono (diciamo così) Juve e Milan, che la scorsa estate hanno accolto nei propri campus qualche bimbo affetto da spettro autistico (il Milan 5, la Juve un paio in più). Poi c'è il nulla. Certo, esistono tante piccole realtà che già da tempo lavorano e sviluppano progetti legati al calcio e all'inclusione. Ma siamo indietro, tanto tanto. Spesso, da quanto ho appreso, l'iniziativa è legata a singole realtà, con la totale assenza di una cabina di regia. In Spagna invece la Federazione è in prima linea. Quasi tutte le squadre della Liga, le più importanti sicuro, hanno convenzioni speciali con la Federacion Autismo. Da noi invece... Basti pensare che la Roma, con la sua squadra di calcio inclusivo, sarà costretta a sfidare squadre di paesi esteri. Dove, che novità, sono avanti anni luce. Dal punto di vista internazionale, sempre su forte spinta della Spagna si sta poi ragionando su un torneo europeo, una sorta di Champions League. In Italia neppure ne abbiamo mai sentito parlare di questa roba. 
E questo  quanto. Stasera è domabi, forse, i giocatori di serie A si coloreranno di blu, porteranno in campo il solito striscione. Ma da domani...
Dimenticavo: l'obiettivo primario della Liga Genuine è quello della 'normalizzazione della pratica sportiva per persone con disabilità intellettive'. Il secondo è quello di 'rendere felici le persone'.
Di seguito (dopo la foto) un paio di video. 

P.S. Tra i giocatori del Rayo Genuine c'è Sergio Olmo, che di recente ha partecipato come attore al film “Non ci resta che vincere”.


La squadra di futbol inclusivo del Rayo Vallecano