domenica 31 luglio 2022

I presidenti e i consiglieri passano, la Fondazione Festa dei Gigli resta (dieci anni di storia del cda e dei suoi 4+1 presidenti)


Quattro presidenti più uno. Gente che entra ed esce dal cda (tra nomine vere, pezzotte e dimissioni) che neppure nelle ore di punta in Circumvesuviana (quando passa il treno però). È la Fondazione Festa dei Gigli di Nola, nata in seguito ad uno ‘schiocco’ di un tappo di spumante, partita male e finita ancora peggio. In viaggio nel tempo, tornando indietro a dieci anni fa, quando a Nola nacque la più grande macchina capa di legnamm esistente: la Fondazione Festa dei Gigli di Nola. Nata per allontanare la politica dalla Festa con persone nominate dalla politica che vuole allontanare la politica dalla festa nominando persone in una fondazione che nasce per allontanare la politica dalla festa… Vabbuò, tra un infinito numero figura di merda e porcate di tutti i tipi, ho il piacere e l’onore di presentarvi la cronistoria del cda della Fondazione festa dei gigli di Nola.

Dicembre 2012. Il Presidente fantasma. Ma voi ve lo ricordate il primo presidente della Fondazione? Trattasi del magistrato Guglielmo Avolio scelto come membro del cda e indicato da Biancardi come presidente. Mai entrato in carica. Nominato il 19 dicembre del 2012 insieme al primo cda in quota Comune di Nola non ricoprirà mai il ruolo per cui era stato designato, la magistratura infatti non concederà il nulla osta. Si comincia alla grandissima. Col senno di poi, il fato, il destino, il pataterno o qualcuno dall’alto aveva lanciato un avvertimento. Gugliù, sentit a mè, nun è cos… “LAM (luat a miez)” (cit.). Insieme ad Avolio vengono nominati Antonio Daniele e Agostino Santaniello. In quota Curia tocca a Don Lino D’Onofrio (the higlalander of cda) e Angela Celentano

15 marzo 2013. La fumata bianca. Dopo le nomine dicembrine di Antonio Daniele, di Agostino Santaniello arriva anche il terzo membro del cda poi eletto, COME DA REGOLAMENTO, Raffaele Soprano. Habemus primo vero presidente. Si parte… con le figure di merda però…

15 marzo 2013. Nu milion e mezz di euro uanm ddo priatorio. Il consiglio comunale di Nola, con la delibera di approvazione dello Statuto della Fondazione, ha disposto come atto di indirizzo nei confronti del Cda una dotazione (fondo di gestione) pari ad 1.500.000 euro erogati in 5 rate annuali. Come sono stati spesi questi soldi? Le rate sono state saldate? Basta leggere i bilanci dalla Fondazione. Ah ci sono solo per gli anni 2017, 2018 e 2019 in rete e sul sito della Fondazione. Vabbuò, tre anni su dieci è buono. Tanto ci sarà il cambiamento del cambiamento con il palazzo di vetro. Speriamo oltre ai palazzi mettono qualche lastra pura ai conventi ex carceri mandamentali. Ma pure na finestrella dove sbirciare andrebbe bene.

Maggio 2014. Salta il primo membro del cda. La prima dimissione è di Agostino Santaniello. Il dottore adduce motivi lavorativi e personali. La piazza parla di un dottore nauseato. Ma sono solo voci…

21 giugno 2014. Il santo fa il miracolo. Nonostante in Italia le Province non esistano più (si è in attesa delle nuove “Città Metropolitane”) a Nola, quella di Napoli, senza cacciare un euro (e quindi senza titolo alcuno, vabbuò ma pure la Cur… ah, scusate non si può dire) nomina abusivamente un membro all’interno del cda: Gaetano Fusco. E proprio giusto giusto in tempe per le assegnazioni dei gigli. Il santo ci ha messo la mano sua? (Paolo, Paolino, Massimo,  che differenza fa). Qualcuno protesta e fa notare l’invalidità della nomina, ci sono interrogazioni comunali (senza risposta) e tante belle cose. Molti nutrono seri dubbi anche sulla validità degli atti della Fondazione. Ma nisciun s n fott. Ch tnimm a vedè. Stamm a Nola. Viva i Gigli e San Paolino. Sbatt o gigl, sbatt o gigl. A frust. A frust.

6 novembre 2014. Finalmente arriva il sostituto di Santaniello. È Umberto Barbalucca. Con l’arrivo di Barbalucca si apre la fase più lunga senza cambiamen ti del cda della Fondazione. Forse, finalmente, si può cominciare a programmare qualcosa (per ora si naviga a vista) in tema di Promozione e valorizzazione. Ma stamm a Nola, nun l’avit mai penzà. 

Luglio 2016. Salta Antonio Daniele che si dimette dopo ripetuti attacchi (ahh quei verbali dei cda, troppi ricordi) politici e non da altri membri del cda (i verbali parlano di Barbalucca e Fusco). La storia comincia (e si ripeterà).

18 agosto 2016. Non passa un mese che arriva il sostituto. È Antonio Santella (chiiii?) entra nel cda testa di legno della Fondazione

12 luglio 2017. Manca quasi un anno alla scadenza dei cinque anni della durata in carica del cda. Ma Soprano si è rotto il cazzo. Dopo un numero infinito di cupptielli dietro, di critiche, di otturazioni di naso e figure di merda storiche (la paranza bruscianese sotto falso nome) e il presidente lontano dalle beghe di palazzo e fuori dalla politica, Soprano si dimette. La Fondazione è senza testa. 

Marzo 2018. Il tempo del cda è scaduto. Dopo cinque anni altro giro altra corsa. Nessuna nomina per ora. La fondazione è un piatto vacante.

10 maggio 2018. Biancardi prima di morire come sindaco (avvocato, si gratti) con un ultimo atto nomina i membri in quota  all’Ente di Piazza Duomo. Confermati Barbalucca e Santella. New entry Lorenzo Vecchione, dirigente rai in pensione. Sarà lui il nuovo presidente. La Curia tramite il vescovo Marino conferma Don Lino the higlander D’Onofrio. Angela Celentano si fa da parte (si dichiarerà non disponibile a ricoprire l’incarico). Al suo posto Raffaella Mauro (ex segretario del PD di Nola e candidata come consigliere regionale sempre in quota Pd). Perché è vero che la Fondazione ha il compito di tenere fuori i gigli dalla politica. Ma questo vale per le amministrazioni comunali mica per la Cura Vescovile (Raffaella, ti voglio bene). 

25 maggio 2018. Lorenzo Vecchione viene nominato dal cda, COME DA REGOLAMENTO, presidente della Fondazione. E porta Pippo Baudo a Nola. Pippo Baudo. A Nola.

28 settembre 2018. Neppure Pippo Baudo riesce a porre un freno ai cambi all’interno del cda. Anche Barbalucca si dimette. 

9 marzo 2019. Sono passati 7 mesi dalle dimissioni di Barbalucca. La città, senza un sindaco da ballare, attende il commissario che nomina nuovo membro Orlando Santaniello. Per fortuna evita di nominarlo direttamente presidente, sennò sai che burdello…

21 giugno 2019. Scade il mandato illegittimo di Gaetano Fusco. Un mandato illegittimo arriva a scadenza. Un mandato. Illegittimo. A scadenza. 

5 ottobre 2019. Gaetano Minieri è il nuovo sindaco di Nola. E sempre perché la Fondazioni è nata per tenere fuori la politica dai gigli, vengono indotte le dimissioni del membri del cda in quota Comune di Nola. Bye bye Antonio Santella. Hasta luego Orlando Santaniello.

11 ottobre 2019. Saluta tutti anche Lorenzo Vecchione. Non dimenticheremo mai i 3 minuti di presenza promozionale al Maurizio Costanzo Show e l’indotto economico portato da quei 180 secondi alle 00.30 su Canale 5. Di fatto la fondazione non esiste quasi più. Restano solo Mauro e Don Lino.

13 gennaio 2020. Dopo solo tre mesi Minieri fa le nuove nomine. Nicola Argenziano, Vincenzo Santella (tesserato FdI, com’era il fatto dei gigli e della politica) e Carlo Fiumicino sono nominati membri del cda. 

20 gennaio 2020. COME DA REGOLAMENTO, il cda sceglie come presidente Nicola Argenziano. Inizia una nuova era per la Fondazione… Ah no…

20 luglio 2021. Ricordate il milione e mezzo di euri. Ecco dimenticateveli. Con il dissesto niente fondi. Senza soldi non si cantano messe, pure se è per San Paolino. E pure niente bilanci, vabbuò, ma figurarsi (aspettiamo tutti il palazzo di vetro della campagna elettorale). Nicola Argenziano si rompre il cazzo prima di Soprano, sfastiriatosi dei ripetuti attacchi di un consigliere comunale (ma chi sarà mai) che gli taglia i fondi per darli tutti all’assessorato dei bbcc e si dimette. La Fondazione è un’altra volta senza testa. 

25 novembre 2021. La Fondazione di fatto è una fondazione morta che cammina. Cammina mo... Diciamo che struscia. Si dimette pure Vincenzo Santella. Restano in tre. Tre somari e tre briganti, sulla strada abbasc e carcer… La Fondazione in pratica e in teoria non può operare perché senza numero legale di membri del cda.

2 aprile 2022. Il giugno nolano si avvicina e il commissario prefettizio in fretta e furia nomina due membri del cda. O meglio, nomina un solo membro del cda, la dottoressa Ida De Falco. Nomina anche direttamente il presidente del Cda nella persone di Mario Cesarano, COME DA REGOLAMEN… Ah no…

Fine aprile 2022. Il cda si riunisce e prova a sanare la questione della nomina presidenziale di Cesarano, eleggendo come presidente Cesarano nominato presidente con un atto illegittimo, vabbuò… Stamm  a Nola. E a Nola accussì s fa. Viva i Gigli. Vivi San Paolino. Sbattt o gigl. Sbatt o gigl. A frust. A frust.

30 luglio 2022. Dopo una riunione con il nuovo sindaco Carlo Buonauro si dimettono i tre membri del cda in quota Comune. Via Fiumicino, Cesarano e De Falco. Fiumicino non le manda a dire e punzacchia qualche collega. Cesarano fa proprio i nomi e i cognomi e fa come la chiavica a Fiumicino. Come si dice. Noblesse oblige. 

31 luglio 2022. Restano solo Raffaella Mauro e Lino the Higlander D’Onofrio. Io fossi a Raffaella comincerei seriamente a preoccuparmi…