venerdì 25 luglio 2014

+++ESCLUSIVA+++ Ufficio Propaganda Comune di Nola: finalmente il comunicato alla stampa sulla composizione della giunta



Premessa. Come affermato dal primo cittadino Geremia Biancardi, la giunta è stata annunciata a mezzo stampa. Mentre i vari media e quotidiani online attendono e si dannano alla ricerca di informazioni, grazie a conoscenze altolocate, per primo pubblico il tanto atteso e agognato COMUNICATO STAMPA.  Per un maggior effetto il testo che segue andrebbe letto con tempi e pause utilizzate da certa propaganda del ventennio (per esempio vedi cinegiornale Istituto Luce)

Nolani di cielo, di terra e di mare. Uomini, donne, ballilli e giovani nolane
In queste lunghe ore molte se ne son dette e scritte, e nel momento in cui i vigliacchi si proclamarono eroi, sul regime che pur ha saputo ridare rinnovato lustro e splendore alla nolana patria, si riversò una vile marea di menzognere calunnie. Ma fulgido resta l’esempio di un manipolo di uomini e di donne che seppero regalare a Nola un regno nuovo. Biancardi, Trinchese, De Lucia, De Angelis, De Stefano, Simonetti, Russo, Parisi: oggi la storia rende finalmente onore a questi eroi.
Un semplice ‘me ne frego’ risponde alle grossolana insipienza, partigianeria e mendacio dei destabilizzanti organi di informazione locale e al gretto parlamentarismo di un’opposizione vile e codarda, che si nasconde dietro leggi insulse e partigiane come uccel di bosco.  
Si creda ora a quel che si vuole. Per quel che concerne  Noi fortissimamente affermiamo un puro, splendido, meraviglioso e pure incontestabile fatto storico che intiero s’annunzia e si rapprende in questa semplice e pur trasvolante frase: alle ore 14.30 del 24 luglio del 2014 Nola ha la sua giunta.

Nola. Anno XI dell’era Russo
Ufficio propaganda Comune di Nola

PS: prima che qualcuno si offenda (e si piglia collera), specifico che il contenuto di questo post è altamente ironico

PS 2: Un ringraziamento a Giuseppe Santoro per una correzione a volo a volo


mercoledì 23 luglio 2014

Alla fine l'ammore vince sempre (cronaca poco seria del primo consiglio comunale del Biancardi-BIIIIIIIISSS)



A Nola parla solo la Trinchese. E se non parla, fa comunque parlare di se. Mi si perdoni il gioco di parole ma… the day after il primo consiglio comunale si scopre (o meglio, ora ci sono le prove) che il partito dell’amore, del ‘volemose bene”, dell’ “uniti facciamo paura” non è immune da liti, ‘appiccichi’ e mazzate (ovviamente virtuali). Rumors parlano di una “questione vice-sindaco” apertissima (in lotta Trinchese e De Lucia), qualcun altro sussurra che la posta è molto più alta (in ballo ci sono deleghe o assessorati). Si parte da una certezza: niente Trinchese, niente giunta. E’ stato comunicato che nelle prossime ore (ne sono passate 24 e ancora niente) verranno fuori i nomi, magari in attesa di un intervento ‘pacificatore’ del deus ex machina mariglianese.
E mentre si attendono buone (o cattive) nuove sulla giunta ecco il racconto (semiserio) del primo consiglio comunale del ‘Biancardi-BIIIIIS’…

Ore 9.45 Avvistati da me medesimo Michele Cutolo e Nicola Trinchese a colloquio nei pressi della chiesa del Carmine. E’ un caso, un segno (divino?), una premonizione… Ma vuoi vedere che qualcosa oggi andrà storto (penso). Naaaa, quelli sono il partito dell’amore…
Piccola nota. Interrogato sul ‘colloquio’ Michele Cutolo spiega: “Io e Nicola parliamo solo di gigli”… E infatti Barra è sempre più vicina, vediamo di ‘appararci’ e fare bella figura

Ore 10.15 Tutta l'opposizione viene avvistata da ‘Scaramurè’ per un caffè, poi insieme in Comune

Ore 10.30 Mani che si stringono, saluti, baci e abbracci. Ci si accomoda nei banchi…

Ore 10.48 Si parte. Le assenze della Trinchese e di Tufano saltano subito all’occhio. E’ Enzo De Lucia che presiede il consiglio. Ma Arturo Cutolo non gli dà neppure il tempo di parlare che già si getta all’attacco a testa bassa (“ma dov’è la Trinchese?”).

Ore 10.49 I microfoni (assai pezzottati) non funzionano. O meglio funzionano solo quando parla De Lucia. Quando tocca a Cutolo questi si spengono. Si va avanti tra un ‘prova, prova… sì sì prova’, e un 'oh, ah prova' (manco solo qualcuno che dica, guagliù proviamo l'alzata...).  I ‘tecnici’ (solo uno a dire il vero) della società esterna che gestisce il servizio cercano di rimediare all’inconveniente. Dalla platea: “Andate a comprare microfoni nuovi”. Risate.  L’amministrazione comunale fa sapere che non ha colpe in merito al mancato funzionamento dell’impianto audio (è una eredità della vecchia amministrazione, si verrà a sapere dopo). Sempre Cutolo fa notare che il ‘non funzionamento’ dei microfoni potrebbe compromettere la registrazione della seduta. Risposta dal tecnico: “No problema. Parlate lo stesso. I microfoni funzionano, sono gli  amplificatori che sono rotti. Anche se non funzionante il microfono registra lo stesso”. Propongo di fare uno squillo a Feliciano Natalizio (che lui un microfono e un paio di casse ce le ha sempre a portata di mano). Dopo un’oretta di tarantelle varie e prove microfonarie, finalmente SI COMINCIA. E comunque assai comica la scena dei consiglieri che si alternano ad un microfono che non funziona…

Ore 11.40 circa La ‘neo consigliera’ De Stefano (con garbo ed educazione) prova a spiegare ad Arturo Cutolo la questione microfono-registrazione. Piovono fischi dalla platea (e qualcuno grida ai giovani di stare al posto loro). La 'malcapitata' aveva dimenticato l'esistenza del reato di 'lesa maestà nolana'. Immediato il “pentimento” della De Stefano che da ora in poi fino alla fine del consiglio ci penserà millemila volte prima di aprir bocca… E insieme agli altri ‘esordienti’ parteciperà alla seduta soltanto con ‘vibranti’ ed entusiastiche alzate di mano… Nola continua ad essere un paese per vecchi (fanno eccezzione la Trinchese - per motivi giglistico-familiari lei è 'maestà' - e il 'giovanegiàvecchio' Velotti, prossimo consigliere comunale).

Ore 12 Se l’aula non è microfonata, tutt’altra cosa all’esterno. Lì gli amplificatori funzionano ottimamente e ogni intervento rimbomba. I timpani sono messi a durissima prova…

Ore 12.15 Cutolo e Iovino continuano a dare spettacolo. E’ tutto un mulinare di braccia, a colpi di spada e sciabola. Biancardi, non batte ciglio, replica di fioretto (e battutine).  Altra gran bella figura per la maggioranza con Antonio Manzi che conferma (ove ce ne fosse bisogno): “anche nelle migliori famiglie si litiga”. Biancardi si porta le mani alla fronte. Cutolo gongola. Crolla un mito: è ufficiale, anche a Nola il partito dell’amore non esiste più.

Ore 12.22 Si procede alla votazione del presidente del consiglio. Eletto Rino Barone con 14 preferenze. 9 voti per la Vecchione (candidata dell’opposizione). Altra figurella della maggioranza. Il ‘veterano’ Roberto De Luca sbaglia a votare (sulla sua scheda scrive Barone-La Marca)… stranamente, the day after, la versione ufficiale parla di un astenuto (vedi http://www.comune.nola.na.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2284&catid=70:comunicati-stampa&Itemid=319 ). Poco dopo viene eletta alla vicepresidenza Giusy La Marca. L’opposizione non vota.

Ore 12.30 Fioccano figure di merda che è un piacere in ‘casa maggioranza’. Dai banchi dell’opposizione Tripaldi e Vitale fanno notare l’illegittimità dell’elezione del presidente Barone (violazione art. 24 del regolamento del consiglio comunale). Le procedure infatti prevedono la nomina di tre scrutatori, mentre ne sono nominati solo due (De Stefano e Parisi).

Ore 12.35 (più o meno) Il consigliere Tufano pare venga beccato… Filone sgamato e riaccompagnamento forzato in aula (da parte di un genitore). Il consigliere poi dichiarerà “Non accetto strumentalità” (chapeau)

Ore 12.40 Continua l’attacco dell’opposizione che mette alle corde Biancardi e soprattutto il segretario plenipotenziario Montazzoli, chiamato più volte in causa. Montazzoli replica una prima volta che non è tenuto a rispondere e che le ‘domande’ vanno poste al presidente Barone. Ennesima barzelletta. Interrogato sulle questione di legittimità Barone risponde “non lo so, chiedete a Montazzoli”. Siamo alle comiche (parte II).

Ore 12.45 Visto il successo delle prime due serie, al via le comiche (parte III). In merito alla violazione degli articoli 24 del regolamento comunale e26 dello statuto del Comune di Nola (che testuale recita “Il Sindaco nomina il Vice Sindaco e gli Assessori prima dell’insediamento del Consiglio Comunale…”)  Montazzoli replica: “Il problema non sussiste. La seduta è perfettamente valida anche perché dopo gli articoli 24 e 26 non ci sono articoli successivi sanzionatori”… Tra colleghi “metalmeccanici dell'informazione” ci guardiamo stupiti… qualcuno non riesce a trattenersi e sfugge un “ma chist o ver fa’”… E giù a ridere (o sorridere).

Ore 13 circa Riflettori puntati su Biancardi che legge ‘eroicamente’ una lunga relazione programmatica. Da notare il prestito degli occhialini (prima da Montazzoli poi da altri…). Piccolo consiglio all’avvocato: li vogliamo prendere un paio di lenti da vista, con montatura trendy, sulla scia magari del Tripaldi style per intenderci o anche come quelli dell’ex (?) assessore alle Finanze Russo color viola-magenta, davvero cool…

Ore 13.30 Biancardi prosegue senza affanni la maratona programmatica. La sala comincia a svuotarsi, la lunga lettura annoia. Colpisce (oltre a qualche interessante contenuto, che sarà oggetto di altri post) la ‘capacità atletico-salivare’ del primo cittadino nolano che non beve neppure una goccia d’acqua ma riesce comunque a tenere i toni abbastanza alti… Da medaglia d'oro olimpica.

Ore 13.55 Finisce la lettura di Biancardi. Qualcuno tira un sospiro di sollievo. L’aula è semideserta. In pochi hanno resistito (medaglia al merito a me medesimo, Bianca Bianco e Nello Lauro). Ammirevole anche la forza d’animo di gran parte dell’opposizione che resta incollata al proprio scranno. Notevole anche lo sforzo degli ‘esordienti’ di maggioranza De Stefano, La Marca e Napolitano… Manco uno sbadiglio.

Ore 14.00 La parola passa alle opposizioni. Nell’ordine parlano Vitale, Tripaldi, poi Cutolo, Iovino, Marone (troppo morbido il suo intervento, che strappa anche ironici sorrisi a qualcuno della maggioranza), Pizzella (simpaticissimo il siparietto con Geremia Biancardi che “non ti ascolto perché non voglio sentirti parlare male di me, amico mio…”), Carmela Scala (un colpo al cerchio due alla botte). Muti come pesci fuor d'acqua le new entry Parisi e Vecchione.

Ore 15 circa Mentre si continua a sproloquiare l’aula consiliare si svuota. Anche una super stacanovista Tripaldi viene meno e non riesce a rinunciare alla sigaretta post caffè. Il dibattito comunque continua… Si punta il dito sul grave atto ‘formale’ (ma anche sostanziale direi) della mancata nomina della giunta. i tempi si dilatano sempre di più... qualcuno comincia a spazientirsi, soprattutto sponda maggioranza e la Napolitano sbotta: “ma questi lo sanno che noi dobbiamo anche lavorare, mica possiamo restare qui a perdere tutto sto tempo. Non tutti sono dipendenti statali…” (complimenti per lo stile senorita). Immediata la replica di uno scatenatissimo Iovino che non le manda certo a dire…

Ore 16 Resto sempre più solo. Anche gli stoici colleghi Lauro e Bianco si allontanano…

Ore 16.10 Dulcis in fundo si passa alla votazione per i membri della commissione elettorale. Stavolta niente figura di merda, gli scrutatori nominati sono tre. Eletti Napolitano (che così può andare a casa a lavorare invece di stare lì a perder tempo a spese dei contribuenti), Moccia e Parisi. Supplenti Tufano, Pizza e Vecchione.

Ore 17 circa Finisce tutto e si va a casa…

Medaglia al merito (con menzione d’onore) va ad un giovane fidanzato ‘nolano’ (la compagna era al battesimo come consigliere) rimasto UNICO tra gli highlander che sono riusciti a sciropparsi l’intero consiglio comunale. Alla fine ne è rimasto solo uno tra il pubblico (LUI!!!). E' riuscito pure ad avere la meglio sul 'trombone nolano' Raffaele Napolitano (andato via un quarto d'ora prima). Avrei voluto stringergli la mano per solidarietà maschile (cosa tocca fare certe volte ehhhhh). Dopo sei ore era stravolto peggio di chiunque altro… Ahh la forza (ma non il partito) dell’amore…Quella vince sempre (anche se non vai in chiesa)

Niente paura. E' tutta una recita, una finzione... alla fine l'ammore vince sempre (pure se non vai in chiesa)

domenica 13 luglio 2014

I boss, la pupa del capo, i gigli di Nola e Panorama


La notizia dello ‘smerdamento’ (l’ennesimo) della nostra festa è cominciato a circolare da ieri sera (sul sito videonola.it). Stavolta è toccato al settimanale Panorama (di proprietà della famiglia Berlusconi, precisazione che non guasta mai...) gettare fango a suon di inesattezze e invenzioni (perché quanto scritto è letteralmente inventato). Ovviamente, stamattina il primo pensiero è stato quello di recarmi in edicola, tirare fuori 1 euro (il costo del settimanale) e subito leggere quanto scritto. L’articolo, a pagina 11 (subito dopo l’editoriale di Molè), reca il titolo “Quanti religiosi omaggi al boss”. Lo ‘smerdamento’ della festa dei gigli di Nola arriva al primo capoverso (seconda colonna – vedi foto in coda al post) dove si legge: ‘Scandalo anche alla festa dei Gigli a Nola con i capiclan acclamati in piazza sulle note de Il Padrino e con i soldi raccolti nel nome di San Paolino che finivano nelle casse della camorra”. Eh no, caro Fabio Marchese Ragona qua hai proprio ‘schiovato di brutto’. Due sono le ipotesi in merito all'articolo (o' pezz, cit.) in questione: o in fretta e furia il giornalista ha fatto una ricerca su internet, non ci hai capito un cazzo, ha fatto confusione e alla fine è uscito fuori sto papocchio oppure….

I boss, la pupa del capo e i marsigliesi.  Oppure il caro giornalista Fabio Marchese Ragona, evidentemente strafatto di crack o lsd, assistendo ad una registrazione della diretta di quest’anno della ballata in Piazza Duomo ha cominciato ad avere delle pesantissime allucinazioni. Ed ecco spiegati i ‘saluti’ di alcuni maestri di festa agli onorevoli Paolo Russo e Renato Brunetta (scambiati per due boss) con la ‘pupa’ Francesca Pascale in rappresentanza del capo dei capi (assenza forzata la sua). E con i sensi annebbiati dal massiccio uso di droghe (pesantissime come le allucinazioni) le note de ‘Il Padrino’ si confondono con quelle de ‘la marsigliese’, omaggio all’ambasciatore di Francia, rigorosamente in gessato grigio, a rappresentanza del clan d’oltralpe…

Adesso però torniamo seri… Maggioranza, opposizione, onorevoli dell’area nolana, Fondazione e curia tutta, almeno per una volta si provi davvero a muoversi insieme (va bene pure se non appasionatamente). La Festa deve rappresentare (anzi rappresenta già) un patrimonio di tutta la comunità nolana. Si faccia fronte comune (almeno per una volta sforzatevi e provateci davvero) evitando (vi prego, è una supplica) di strumentalizzare la vicenda in chiave politica. L’appello di Mariafranca Tripaldi in tal senso è un’importante apertura dell’opposizione. Mi auguro che il sindaco Biancardi, l’assessore Trinchese, ma anche Vitale e Cutolo colgano quella che secondo me rappresenta un’occasione di crescita collettiva… Magari con i due onorevoli Manfredi e Russo insieme a sua eccellenza Depalma si possa, per una volta, far sentire il proprio grido di sdegno a voce unita verso chi, per pressapochismo e poca professionalità, ha infangato il nome di Nola e della nostra festa. Magari così sfruttando un episodio negativo per fare un po’ di propaganda (è una delle ‘nuove regole’ del marketing), magari chiedendo a Panorama invece che una semplice rettifica, un articolo di approfondimento sulla nostra amata festa….

Da collega a collega. E allora, caro Fabio Marchese Ragona, senta un umile consiglio di un umilissimo collega. La prossima volta che effettua una ricerca su internet, non si fermi al primo risultato, approfondisca, si informi, magari faccia pure qualche chiamata… e poi scriva. Lo so, la capisco, le nostre paghe sono sempre più misere, la professione è inflazionata etc etc… ma, è sempre il collega che parla (anzi scrive), se non si prova quanto meno a fare con PROFESSIONALITA’ questo mestiere, come possiamo noi giustificare i quattro spiccioli (che diventeranno tre – e per qualcuno due – grazie all’equo (?) compenso) che ci danno per ogni articolo?

PS. Non credo leggerà mai questo mio post. Se mai dovesse farlo (visto però le sue ‘capacità di ricerche online ci spero poco) mi contatti perché mi piacerebbe, il prossimo giugno, ospitarla e farle comprendere meglio le dinamiche della nostra festa che, ATTENZIONE, non è tutta rose e fiori ma, quanto meno, di ‘inchini al boss’ e raccolta fondi pro camorra in nome di San Paolino non se ne sono mai viste (almeno per ora).  

PS. 2 Ci tengo a precisare che Nola non è affatto un’isola felice, che la camorra esiste (anche se non si vede) anche da noi. E soprattutto è una certa mentalità camorrista, che a volte emerge in certi comportamenti “giglistici”, a fare davvero molta, molta paura…



giovedì 10 luglio 2014

Gli onorevoli Russo e Manfredi, i Gigli e l’Unesco: tanto rumore per nulla



Come ogni mattina, prima di mettermi all’opera, faccio la consueta rassegna stampa (rigorosamente online). Primo articolo letto: “Gigli e Unesco: il governo approva l’ordine del giorno di Massimiliano Manfredi”. Secondo articolo letto: “Gigli e Unesco: il governo approva l’ordine del giorno di Paolo Russo”. Controllo subito se per caso non fossi capitato su ‘lercio.it’ (che poi perché avrebbe dovuto occuparsi di Nola, mi chiedo). No, il sito è quello giusto. E allora qui c’è qualcosa che non quadra… E mi riservo di approfondire la vicenda. Nel frattempo, si accende una contesa mediatica (e social): chi ha firmato questo ordine del giorno alla Camera, Manfredi o Russo? Chi ha più a cuore Nola, il PD o Forza Italia? Scendono in campo gli organi di informazione di regime: da una parte e dall’altra. Riprendono vita profili facebook di sezioni di partito locale dati per morti. Addirittura rispunta pure qualche fake. Come sempre, tra color che son sospesi, sta il “trombettiere” (senza offesa, lo sai…) nolano per eccellenza, che per non scontentare nessuno (o per correttezza dell’informazione, decidete voi) posta entrambi gli articoli sul suo blog. Il mistero però resta insoluto. Almeno per un po’, fino a quando vien fuori il testo integrale dell’Odg della Camera dei Deputati (che potete leggere integralmente qui http://documenti.camera.it/leg17/fascicoloSeduta/xhtml/sed20140709/fascicolo.20140709.ac.2426-A.odg.1.pdf) , postato su fb da Angela Cavezza.
Si scopre l’arcano. A pagina 8 c’è il testo proposto da Manfredi (e da alcuni suoi colleghi) mentre a pagina 18 c’è quello di Russo. Entrambi propongono la stessa cosa (in teoria, ma soprattutto in pratica). Russo è senza dubbio più sintetico e sbrigativo (da pratico uomo della destra liberale) chiede al governo di impegnarsi “ad adottare le opportune iniziative necessarie al riconoscimento del patrimonio culturale immateriale italiano quale patrimonio mondiale sotto la tutela dell’UNESCO anche prevedendo la catalogazione e l’identificazione delle espressioni di identità culturale collettiva, al fine di rendere possibile il riconoscimento delle attività e delle manifestazioni finalizzate alla incentivazione del turismo identitario e culturale”. Manfredi invece si dilunga, affronta dettagliatamente differenti tematiche (da intellettuale ‘radical chic’ di sinistra) e chiede al governo di impegnarsi “a dimostrare che il patrimonio culturale immateriale – esposto ad alto rischio di estinzione – è da ritenersi a tutti gli effetti un bene culturale, dunque meritevole di tutela e di valorizzazione da parte della Repubblica secondo i dettami del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004; ad approvare disposizioni affinché rientrino nelle misure di difesa e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale anche i siti del patrimonio immateriale, attraverso la modifica della legge 20 febbraio 2006, n. 77; a predisporre l’utilizzo il Fondo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, costituito da contributi degli Stati contraenti, da fondi stanziati dalla Conferenza generale dell’UNESCO e da versamenti, donazioni o lasciti; ad assumere iniziative per incrementare le risorse assegnate al Fondo, anche in accordo con le Regioni; a finanziare progetti per mantenere e migliorare le eccellenze immateriali, fonti di coesione sociale ma anche vettori di sviluppo sostenibile a livello mondiale; a realizzare percorsi di formazione per le nuove generazioni al fine di diffon dere la conoscenza dei siti del patrimonio immateriale e la consapevolezza del loro valore, con la partecipazione di comunità, gruppi e organizzazioni non governative;  ad adottare i provvedimenti necessari a garantire il sostegno dei soggetti che già lavorano nell’ambito delle espressioni folklorico-identitarie e che contribuiscono a conservarne la memoria storica”. A parte la lunghezza del testo, entrambi gli onorevoli vogliono e chiedono la stessa cosa: equiparazione normativa tra bene materiale e immateriale che, in parole povera (ma poi mica tanto) si tradurrebbe (uso il condizionale perché non si sa mai) in fondi eventualmente da spartire o spartirsi tra vassalli, valvassori, valvassini, servi della gleba e amici degli amici degli amici di entrambe le fazioni (che sono pure opposte, ma non esitano a sedersi alla stessa tavola, soprattutto se il menù è ricco…)
Cosa cambia per Nola e la sua festa? Per adesso una beneamata minchia. Come letto in un sagace ‘commento’ su fb del ‘maestro’ Quercia, trattasi di aria fritta. In pratica il governo promette di impegnarsi a fare quanto proposto dai due onorevoli (e degli altri che hanno firmato l’odg, da una parte e dall’altra). Non essendo padrone della ‘materia’ ho chiesto a due amici più esperti. Il primo mi ha spiegato che trattasi di un primo passo (in verità, visto il tema, più corretto sarebbe dire ‘mezzo passo’) di un percorso che porta all’equiparazione della normativa (bene materiale-bene immateriale), specificando che l’obiettivo finale sono i fondi. Il secondo ha confermato quanto spiegatomi dal primo affermando che (cito testuale) “il Governo si impegna ad agire sulle pregresse leggi per favorire la destinazione d'uso di questi fondi”. Una volta compreso tutto ciò, mi sono chiesto: ma se il Governo non rispetta gli impegni che succede? Anche in questo caso una beneamata minchia. Sulla carta l’impegno è un atto formale (oltre che politico). Quindi mi domando, se tale impegno viene disatteso che si fa? Manfredi e Russo e i loro onorevoli amici si uniscono e fanno cadere Renzi? Non solo, se il Governo mantiene solo “l’impegno” preso con Russo o solo quello preso con “Manfredi”? Vabbè, sto divagando… Chiudo pensando all’inquietante ipotesi di fondi gestiti da certi personaggi dell’area locale (visto soprattutto il caso mandatopoli ed altre ruberie varie – quali i 2milioni di soldi pubblici spesi per un campo di calcio, e vi raccomando le spettacolari e splendidissime nuove tribune)… “Rabbrividiamo, brrrrr” (cit.)
PS. Non nego che fino all’ultimo ho aspettato che venisse fuori anche un comunicato di Sommese… per fortuna o purtroppo non c’è stato
PS2: La legge in questione sui bene materiali dell’Unesco a questo link http://www.parlamento.it/parlam/leggi/06077l.htm . Sempre per capire se un giorno (a parer mio abbastanza lontano) dovesse avvenire l’equiparazione richiesta cosa succederebbe…


Foto marigliano.net