“Prosegue senza intoppi (vi prego, non ridete) la
preparazione atletica … Agli ordini dell’allenatore tizio e del preparatore
caio la squadra si sta preparando alla stagione ufficiale…”. Credo che in vita
mia avrò scritto centinaia di pezzi con questo attacco. E in queste centinaia
di articoli mai una volta che avessi sentito per un ‘intervista un preparatore
atletico. Dunque, quella con Alfredo
Diana è la mia prima volta.
Chi è Alfredo Diana 1?
Il preparatore atletico del Nola Città dei Gigli. La sua storia con la
pallavolo è cominciata più di dieci anni fa, un cammino che lo ha portato fino
alla serie A. Il destino (che si chiama Luciano Della Volpe) poi lo ha portato
a Nola, al Città dei Gigli, con cui ha conquistato la promozione in serie B2.
“Ho praticato calcio a
livello agonistico, poi ginnastica dove ho vinto un campionato nazionale. Nel
2005 la prima esperienza col volley. Mi chiama Ignazio Nappa che allenava il
Carinaro in B2 e mi chiede di fare qualche lezione di step alla squadra durante
la pausa natalizia. All’epoca il Brasile utilizzava lo step per allenarsi. Da
lì ho cominciato per poi proseguire come preparatore”.
Fino ad arrivare in serie A2…
“Grazie a Luciano
Della Volpe. A lui mi lega un affetto importante oltre ad una grande stima
personale, che resta e resterà credo per sempre. Le esperienze, le emozioni che
abbiamo vissuto insieme non si possono dimenticare mai. Come Elena Drozina d’altronde.
Sono persone importanti nella mia vita. E poi è anche grazie a loro che sono
arrivato a Nola. Dividermi professionalmente da lui è stato difficile. Davvero
tanto guarda. La mia riconoscenza ci sarà per sempre. Ma in questo momento sono
a Nola e sono felice di stare qui”.
Col Nola, anzi con Nola,
è quasi stato un colpo di fulmine…
“Al primo allenamento
un anno fa ho provato sensazioni positive, mi sono sentito come a casa mia”
(nonostante il non perfetto stato dei luoghi della ‘G. Bruno – Fiore’ e del
Palazzetto… Alfrè non voglio sapere come è casa tua ma mi fai preoccupare un
poco, mo nasce una bambina…)
Alfredo si è calato benissimo nella realtà. Forse pure
troppo direi. Ha partecipato a numerose serate della festa, ‘gozzovigliando’ (ah
ah ah) e facendo burdello pure sotto ai gigli (ti manca una cullata però,
quindi niente carta d’identità di nolano doc, almeno non ancora…)
“Il senso di
appartenenza di voi nolani è qualcosa di spaventosamente bello (lo devi
scrivere e l’ho scritto, ok). Dalle mie
parti (Aversa) non è così. Mi ha
conquistato giorno dopo giorno. Mi ha preso davvero. Tanto che a giugno sono
venuto spesso a Nola. Ho partecipato e ho visto la festa. Ho portato pure mia
moglie nonostante fosse incinta. Molti mi dicono (pure io eh, ma non solo) che si vede che sono nolano dentro. E questa
cosa davvero mi riempie di orgoglio”.
Chi è Alfredo Diana 2?
E’qualcosa di più di un preparatore atletico (di ottimo livello). Trascinatore
del pubblico nelle gare casalinghe, dj resident, animatore del gruppo, tassista
(ripeto, gli manca solo portare il giglio. Ma l’anno prossimo non sfuggirai. La
maglia della paranza, ovviamente la Stella, fai come se già ce l’avessi). Vive
la realtà del Nola Città dei Gigli “praticamente
24 ore su 24”. In più ha una palestra che lo impegna quotidianamente e fa pure
il professore…
Come riesci a fare tutte queste cose e non farti cacciare da
casa da tua moglie?
“Non ne ho la minima
idea. Rischio di essere messo alla porta ogni giorno. Tra la palestra ad Aversa
e il Nola Città dei Gigli torno praticamente tutte le sere dopo mezzanotte.
Ogni volte che riesco a mettermi a letto mi dico ‘Alfredo ce l’hai fatta anche
questa volta'”.
Eh, ‘però adesso arriva un’altra figlia, non potrai più fare
tutte queste cose’ (cit. mia moglie Veronica)…
“Lo so, ma io dico
sempre che quando sarà (non manca troppo ma neppure poco) affronteremo la situazione e vedremo il da
farsi. In un modo o nell’altro ci organizzeremo” (uààà pure io la stessa
cosa #teampapàbis)
Per concludere una domanda sul campionato oramai alle porte…
Che stagione sarà?
“Durissima, ma ce la
stiamo mettendo e ce la metteremo tutta. E anche di più. Quella di Guido è una
scommessa che mi affascina. Mi piacciono le sfide, le missioni quasi
impossibili. Più è difficile più sono spinto a dare il meglio. Alla fine come
dite a Nola ‘se a spalla nun cia fa c’ pens o core”.