venerdì 21 settembre 2018

Dalla serie A2 a Nola: la storia del preparatore Alfredo Diana (e come riesca ogni giorno a non farsi cacciare da casa)


“Prosegue senza intoppi (vi prego, non ridete) la preparazione atletica … Agli ordini dell’allenatore tizio e del preparatore caio la squadra si sta preparando alla stagione ufficiale…”. Credo che in vita mia avrò scritto centinaia di pezzi con questo attacco. E in queste centinaia di articoli mai una volta che avessi sentito per un ‘intervista un preparatore atletico. Dunque, quella con Alfredo Diana è la mia prima volta. 

Chi è Alfredo Diana 1? Il preparatore atletico del Nola Città dei Gigli. La sua storia con la pallavolo è cominciata più di dieci anni fa, un cammino che lo ha portato fino alla serie A. Il destino (che si chiama Luciano Della Volpe) poi lo ha portato a Nola, al Città dei Gigli, con cui ha conquistato la promozione in serie B2.
“Ho praticato calcio a livello agonistico, poi ginnastica dove ho vinto un campionato nazionale. Nel 2005 la prima esperienza col volley. Mi chiama Ignazio Nappa che allenava il Carinaro in B2 e mi chiede di fare qualche lezione di step alla squadra durante la pausa natalizia. All’epoca il Brasile utilizzava lo step per allenarsi. Da lì ho cominciato per poi proseguire come preparatore”.

Fino ad arrivare in serie A2…
“Grazie a Luciano Della Volpe. A lui mi lega un affetto importante oltre ad una grande stima personale, che resta e resterà credo per sempre. Le esperienze, le emozioni che abbiamo vissuto insieme non si possono dimenticare mai. Come Elena Drozina d’altronde. Sono persone importanti nella mia vita. E poi è anche grazie a loro che sono arrivato a Nola. Dividermi professionalmente da lui è stato difficile. Davvero tanto guarda. La mia riconoscenza ci sarà per sempre. Ma in questo momento sono a Nola e sono felice di stare qui”.

Col Nola, anzi con Nola,  è quasi stato un colpo di fulmine…
“Al primo allenamento un anno fa ho provato sensazioni positive, mi sono sentito come a casa mia” (nonostante il non perfetto stato dei luoghi della ‘G. Bruno – Fiore’ e del Palazzetto… Alfrè non voglio sapere come è casa tua ma mi fai preoccupare un poco, mo nasce una bambina…)

Alfredo si è calato benissimo nella realtà. Forse pure troppo direi. Ha partecipato a numerose serate della festa, ‘gozzovigliando’ (ah ah ah) e facendo burdello pure sotto ai gigli (ti manca una cullata però, quindi niente carta d’identità di nolano doc, almeno non ancora…)
“Il senso di appartenenza di voi nolani è qualcosa di spaventosamente bello (lo devi scrivere e l’ho scritto, ok). Dalle mie parti (Aversa) non è così. Mi ha conquistato giorno dopo giorno. Mi ha preso davvero. Tanto che a giugno sono venuto spesso a Nola. Ho partecipato e ho visto la festa. Ho portato pure mia moglie nonostante fosse incinta. Molti mi dicono (pure io eh, ma non solo) che si vede che sono nolano dentro. E questa cosa davvero mi riempie di orgoglio”.

Chi è Alfredo Diana 2? E’qualcosa di più di un preparatore atletico (di ottimo livello). Trascinatore del pubblico nelle gare casalinghe, dj resident, animatore del gruppo, tassista (ripeto, gli manca solo portare il giglio. Ma l’anno prossimo non sfuggirai. La maglia della paranza, ovviamente la Stella, fai come se già ce l’avessi). Vive la realtà del Nola Città dei Gigli “praticamente 24 ore su 24”. In più ha una palestra che lo impegna quotidianamente e fa pure il professore…
Come riesci a fare tutte queste cose e non farti cacciare da casa da tua moglie?
“Non ne ho la minima idea. Rischio di essere messo alla porta ogni giorno. Tra la palestra ad Aversa e il Nola Città dei Gigli torno praticamente tutte le sere dopo mezzanotte. Ogni volte che riesco a mettermi a letto mi dico ‘Alfredo ce l’hai fatta anche questa volta'”.

Eh, ‘però adesso arriva un’altra figlia, non potrai più fare tutte queste cose’ (cit. mia moglie Veronica)…
“Lo so, ma io dico sempre che quando sarà (non manca troppo ma neppure poco) affronteremo la situazione e vedremo il da farsi. In un modo o nell’altro ci organizzeremo” (uààà pure io la stessa cosa #teampapàbis)

Per concludere una domanda sul campionato oramai alle porte… Che stagione sarà?
“Durissima, ma ce la stiamo mettendo e ce la metteremo tutta. E anche di più. Quella di Guido è una scommessa che mi affascina. Mi piacciono le sfide, le missioni quasi impossibili. Più è difficile più sono spinto a dare il meglio. Alla fine come dite a Nola ‘se a spalla nun cia fa c’ pens o core”.