martedì 19 agosto 2014

C’era una volta un campo di pallone che si credeva uno stadio (ovvero Il ‘Gioiello Sporting Club' in attesa dell'agibilità)




Scemo chi ci ha creduto (e votato). Scemo chi ha sperato che dopo dieci anni finalmente Nola avrebbe potuto usufruire di una struttura per il calcio quantomeno accettabile. Stupido chi ha creduto di veder cominciare una stagione sportiva nella normalità. Scemo chi ha pensato che la ‘decennale questione stadio’ fosse arrivata finalmente ad una soluzione, ad un decisivo punto di svolta. Ancora una volta, la decima per esattezza, ci si ritrova a scrivere di struttura ai limiti dell’agibilità (e della decenza) e di stagioni sportive che cominciano col solito handicap strutturale…

L’unico ‘campo di pallone’ della città bruniana, quello dello Sporting Club di via Seminario, che in campagna elettorale è stato definito non solo ‘stadio’ (che già ci vuole una buona dose di coraggio) ma anche ‘gioiello’ (e qua si scade nel comico), che per l’inizio della stagione sportiva sarebbe dovuto essere pronto all’uso, per consentire “alle società interessate di programmare la prossima stagione nel miglior modo possibile” (cit. Enzo De Lucia, ass. Lavori pubblici in data 16 aprile 2014 vedi http://www.ilgiornalelocale.it/archives/21779)... per l’inizio della stagione sportiva pronto non è affatto (scemo chi ci aveva creduto e votato).

Lo stato della struttura . Nel mio sopralluogo di questa mattina (per assistere ad un allenamento del caro Nola 1925 ) ho visionato una struttura non certo in buono stato. Insieme a Felice, collega blogger e cicerone d’occasione, mi sono avventurato, attrezzato di tutto punto, alla ricerca dello stadio (e dell’agibilità) perduta (o non ancora arrivata). Erba alta che per passare occorreva un machete, due buche assai larghe e profonde alle spalle della tribuna, una voragine profonda circa un metro e mezzo e larga almeno tre nell’area spogliatoi, due ‘nuove tribune’ in attesa ancora di agibilità, bagni in stato vergognoso, porte divelte a cui si aggiungono vetri rotti e un manto erboso in sintetico che avrebbe bisogno dei lavori di manutenzione (cosa normale per questo tipo di strutture, altrimenti in 3-4 anni manco un’insalata sintetica ci puoi fare).

Le nuove tribune… meritano un discorso a parte. Tra i fiori all’occhiello della ‘precedente amministrazione’, non sono state mai inaugurate ufficialmente. Cosa assai strana questa per una ‘precedente amministrazione’ che in campagna elettorale ha stappato più bottiglie di spumante che a capodanno. Di fatto le strutture non hanno ancora ricevuto il collaudo e, come si può immaginare, trattasi di mancanza che potrebbe compromettere seriamente l’apertura al pubblico dello Sporting. Tribune ‘prefabbricate’ che, ricordarlo non guasta mai, sono state montate in poco meno di due anni, e scusate se è poco!!! Per qualche malpensante, QUI GATTA CI COVA… io invece sono ottimista e mi auguro che il collaudo arriverà, più prima che poi. Anche perché se le ‘nuove tribune’ risultassero inagibili ci sarebbero tutti gli estremi per un serio intervento della Procura della Repubblica. E questa comunque un’ipotesi a cui non voglio neppure pensare, vorrebbe dire che una partita del Nola ‘dal vivo’ ce la possiamo pure scordare per i prossimi 10 anni… Ah dimenticavo: qualcuno oggi mi faceva notare che le tribune mancano di ‘messa a terra obbligatoria’; onestamente ne capisco poco ma ho fatto qualche foto alle ‘nuove tribune’, approfittando per ‘testarle’ in anteprima (ero senza caschetto obbligatorio, ma vi prego non mi denunciate…)

25 agosto. E’ la data in cui arriverà allo Sporting Club una commissione di tecnici per concedere l’agibilità alla struttura. Nello stato attuale risultano agibili solo: l’area spogliatoi e il terreno di gioco, mentre la parte restante della struttura è davvero ai limiti (e sono stato generoso). Il resto della struttura infatti necessita di una serie di 'interventi appezzottatori' (di più non si può chiedere mi dicono) per rendere il 'campo' almeno accettabile... Quindi, allo stato attuale delle cose, per quanto riguarda l’apertura al pubblico e ai tifosi, si suppone verrà concessa una proroga in attesa di una sistemazione (ma sempre appezzottata però). A spese di chi è ancora tutto da capire e da scoprire. Ad ora la società del Nola 1925, di sua tasca, sta provvedendo a risolvere il ‘problema vegetazione’ che circonda, e a tratti ingloba, la struttura dello Sporting Club. Sta inoltre valutando i costi per intervenire eventualmente su altre urgenze. Ma c’è davvero parecchio da fare... e se aspetti l'amministrazione (quella che ci ha messo quasi due anni per due tribune prefabbricate) stai fresco. Quindi meglio la politica del chi fa da se fa per tre (ovviamente in base ai propri mezzi).

E l’amministrazione cosa fa? Per ora nulla. A parte chiedere poco più di mille euro per l’utilizzo della struttura (la società mi spiega che sono i soldi chiesti per l'utilizzo di 15 giorni di agosto). Esattamente, uno “stadio gioello che tutti ci invidiano” (cit. Geremia Biancardi – che nell’occasione fa concorrenza a Bianchemia Gerardi) che manca ancora di agibilità, chiusa al pubblico e in condizioni discutibili (diciamo così). In tutta onestà mi piacerebbe accompagnare di persona la neo assessora Carmela De Stefano a visionare l’intera struttura per farla rendere conto di cosa si intendere far pagare. Poi se ne può discutere quanto si vuole: che se ci sono delle regole e queste vanno rispettate  (il versamento della quota che spetta all’ente proprietario della struttura)… ma le regole devono rispettarle entrambe le parti. Tu mi dai una struttura agibile, io ti do il corrispettivo valore. Almeno in un paese civile funziona (o quanto meno dovrebbe) funzionare così. Se io ti pago l’affitto di una casa, questa deve essere abitabile nel suo intero e non solo una stanza…  Non solo, in un paese appena normale (che non voglio mica la luna) i lavori di ordinaria amministrazione spettano a chi prende in gestione la struttura (in questo caso il campo Sporting) ma gli altri spetterebbero al proprietario (cioè al Comune). E allora la domanda sorge spontanea: ma gli spogliatoi che li ha ‘rimessi’ in condizione di essere utilizzati? A chi spettavano questi lavori? E mi fermo qui per non alimentare ulteriori polemiche…Il problema però c'è e andrebbe risolto con un po' di buonsenso (e no a leggi e articoli e codicilli) da ambo le parti.
Attenzione però a scagliare pietre su un solo colpevole. Il nuovo assessore allo sport è l’anello più debole della catena e, a parer mio, il bersaglio più a portata di mano e facile da colpire (a proposito sig.rina De Stefano ma chi glielo ha fatto fare di prendersi questa bella patata bollente?). C’è da tener presente che la delega all’edilizia sportiva è in mano all’assessorato ai lavori pubblici (fattore questo da non sottovalutare affatto). Senza dimenticare che il budget dell’assessorato allo sport è ai limiti della decenza (o dell’indecenza fate voi).

Conclusioni. E proprio in tema edilizia sportiva, non tutti sanno che… la ‘precedente amministrazione’ avrebbe potuto sfruttare fondi regionali per ammodernare la struttura dello Sporting Club, che si ricorda è costata alla collettività la bellezza di 2MILIONI di euro (con agibilità SOLO PROVVISORIA, rinnovata di anno in anno e senza omologazione per le gare dei Dilettanti Nazionali). Fondi di cui invece hanno saputo e voluto approfittare comuni come quello di Afragola (che ora ha una struttura per il calcio decente e soprattutto APERTA AL PUBBLICO), ma anche Ercolano, Casalnuovo e tanti altri (per la graduatoria dei progetti ammessi e ammissibili vedi il link http://www.sito.regione.campania.it/documenti/2013/decdir12_2013.pdf). La richiesta fondi per il “completamento di impianti sportivi polivalenti” è stata dichiarata non è ammissibile “in quanto il quadro economico non ha validità quinquennale (art. 9 comma 3). Inoltre nella delibera di Giunta Comunale n. 42 del 02/03/2010 non si specifica la fonte del cofinanziamento” (cito testuale)… vabbé siamo alle solite.

Scemo chi ha creduto (e votato).