lunedì 12 settembre 2016

Il Palazzetto dello Sporc a Nola: parole (poche), opere (solo sulla carta) e omissioni



“Il mio palazzetto dello sport è tutto sgarrupato, i soffitti sono sgarrupati, i mobili sgarrupati, le sedie sgarrupate, il pavimento sgarrupato, i muri sgarrupati, il bagno sgarrupato. Però ci giochiamo lo stesso, perché è l’unico palazzetto, e altri non ce ne stanno. La mia amministrazione comunale dice che il Terzo Mondo non tiene neanche il palazzetto sgarrupato, e perciò non ci dobbiamo lagnare: il Terzo Mondo è molto più terzo di noi” (cit. Tema “Racconta la tua città” di Tizia Sempronia, ‘bruniana’)

La storia. Il palaMerliano nasce nel 1993. Cioè nasce… diciamo si trasforma da palestra in palazzetto. Il percorso che porta a questa trasformazione comincia negli anni 80, sotto l’amministrazione socialdemocristiana a guida Mauro ed ha compimento a metà anni 90 sotto l’amministrazione forzaitalista di Ambrosio.
Dalla data di nascita o di trasformazione il Palazzetto è rimasto lo stesso. Lo sporc invece è aumentato a dismisura fino ad essere padrone assoluto e incontrastato, tanto da dare il nome al palazzetto stesso (voci di piazza dicono pagando in natura, pari a chili di polvere). Nessuna modifica o lavoro a adeguamento di sorta, eccezion fatta per l’ordinaria amministrazione, ha interessato la struttura. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. O meglio di chi li vuol vedere, perché alla fine le condizioni in cui versa sembrano non importare a nessuno.

Lo stato dell’arte. Basta dare uno sguardo alle immagini per rendersi conto in che condizioni versa la struttura. Certo, mi si dirà che comunque la struttura è agibile, anche perché la Fipav e la Fip consentono lo svolgimento delle gara ufficiali di basket e volley. Però, guardando le immagini che ho scattato mi domando: ma voi ce lo mandereste un vostro figlio a fare sport in una struttura del genere (cit.)? Fili dell’elettricità scoperti, intonaco a pezzi e altre piccole lesioni strutturali di cui non sono assolutamente in grado di valutare l’entità ma che a me, a prima vista, un pochino preoccupano (VEDI FOTO). Tralasciando il fatto che, di mattina, il palasporc sveste i panni di palazzetto e torna ad indossare quelle di palestra. Primo caso al mondo di struttura MULTITASKING.

PalaSporc a Nola: immagini della struttura

 
Di particolare interesse storico-artistico-culturale la presenza di mattoni e pietre (che in teoria potrebbero anche essere considerate come armi improprie e/o oggetti contundenti presenti sul campo da gioco) usati come contrappeso per i canestri. Leggenda vuole che siano resti della mai trovata casa di Giordano Bruno, da qui la consuetudine, secondo alcuni storici di appellare gli atleti delle compagini cittadine come “bruniani” (teoria comunque contrastata da altri studiosi).


Bagni e spogliatoi. Se i bagni e gli spogliatoi dello Sporting Club sono l’apoteosi dell’apoteosi della schifezza, quelli del Palazzetto dello Sporc sono solo una grande schifezza (che culo vero?). Servizi igienici ai limiti della decenza (vedi foto) e docce di ultimissima generazione, nel senso che sono in grado di decidere autonomamente se, quando, dove e come erogare acqua. E anche di stabilire se e quando erogarla calda o fredda: insomma l’ultima frontiera della domotica.

Defibrillatore e pronto soccorso. Il defibrillatore donato dal Rotary c’è, ma non si vede. Nel senso che le tre società sportive che utilizzano il PalaSporc non lo hanno mai visto. Ovviamente tutte le società sportive si sono dotate autonomamente di un defibrillatore (che vi assicuro non costa poco). La speranza è che il defibrillatore sia almeno in possesso dalla scuola. E magari tenuto nascosto nella stanza dei misteri del Pronto soccorso. Una stanza impenetrabile (almeno per le tre società sportive), sempre chiusa a chiave durante le attività sportive delle tre società che utilizzano (PAGANDO) il palazzetto dello sporc. Le tre società, di conseguenza, hanno provveduto autonomamente al kit di pronto soccorso, sempre PAGANDO ovviamente. 


Le carte cantano. Ma per il PalaSporc non dicono una parola. Scena muta. Roba da “uno basico” (cit.). Io ho provato a cercare qualcosa, ma tra determine e atti vari proprio il nulla cosmico. Alla faccia della trasparenza. Speravo quantomeno di trovare gli accordi di convenzione con le varie società. D’altronde cosa ti vuoi aspettare da un ASSESSORA ALLO SPORT che in due anni e mezzo non ha neppure trovato il tempo di aggiornare sul portale ufficiale del Comune di Nola l’elenco delle associazioni sportive (che secondo alcuni risale ai tempi di Giordano Bruno, da cui appunto alcuni studiosi fanno risalire il termine ‘bruniane’ per indicare società sportive e atleti nolani).
L’unica determina in merito risale al 2013: progetto di 99mila euro per rifare il tetto. Progetto presentato per partecipare ad un bando di finanziamento del ministero. La sfiga ha voluto però che la corte costituzionale annullasse il bando. E il progetto è finito dentro ad un cestino.  

Fondi da investire, appalti da appaltare. Nonostante non ci siano carte però sono riuscito a reperire qualcosa. L’assessore ai LLPP, nonché all’edilizia sportiva, Enzo De Lucia, nel gennaio del 2016 ha reso noto che ci sono una serie di lavori da appaltare., tra cui spicca la “pavimentazione in parquet sportivo del palazzetto dello sport”, lavori per la somma di € 50.000,00.
Io adesso mi e vi chiedo: se io metto il parquet su un campo di gioco utilizzato da prime squadre e giovanili di tre associazioni sportive, studenti della Merliano per fare educazione fisica, studenti di altri istituti per eventi vari, come pensate si possa ridurre considerando che per la manutenzione ordinaria ci vogliono una serie di costosi accorgimenti? Ve lo dico io: in due, al massimo tre anni si trasformerà in un vero e proprio vespasiano (hai visto mamma che non sono stato volgare e scostumato?).
Si vocifera che al solo pensiero di impiantare il parquet le tre associazioni sportive abbiano immolato un/a giovane atleta vergine sull’altare del dio delle varie. Per ora il sacrificio sembra aver sortito effetti.
Sempre De Lucia ha parlato di lavori da appaltare nel 2016 (nessuna tracce in determine ovviamente, quindi resta solo la parola) di “lavori di sistemazione copertura palazzetto dello sport per € 100.000,00. Il sogno delle società sportive e forse pure della scuola Merliano, sia che per l’occasione magari si pensi all’utilizzo di una copertura con pannelli fotovoltaici, per rendere la struttura autonoma dal punto di vista energetico, con notevole risparmio per la comunità. Le atlete (o gli atleti) vergini sono avvisate/i (e comunque pare comincino a scarseggiare).

Edilizia scolastica o edilizia sportiva? A chi tocca fare lavori straordinari sulla struttura Palazzetto dello Sporc, alias palestra della scuola Merliano. Boooooooh, direbbe mia figlia Sofia. E ad onor del vero pure io non l’ho capito tanto bene. Edilizia scolastica o edilizia sportiva? O tutte e due insieme? Di sicuro nei “lavori di adeguamento impiantistica dei locali Scuola Media MerlianoTansillo per € 190.000,00” qualcosa ci potrebbe pure entrare. O mi sbaglio, assessore ai lavori per l’edilizia scolastica. Attendiamo fiduciosi. Atleti/e vergini, cominciate a tremare. 

La Sporc s.p.a. main sponsor della struttura. La normativa in materia di pubblicità parla chiaro: solo striscioni e/o pannelli rimovibili. Nessuno sponsor sul campo di gioco (cosa che avviene nel 99% dei palazzetti dello sport italiani, ma non solo), che per gli sport cosiddetti minori (volley e basket) è assai importante. L’assessora allo sport De Stefano forse neppure se lo pone il problema (eppure è tropp’ strana sta cosa èèèèèèèèèèèèè), ma le tre società sì. Ma come, nel basket e nel volley ogni campo da gioco viene brandizzato e vengono ceduti spazi agli sponsor e noi non possiamo farlo? Della serie: ringraziate tutti i santi che potete disporre di una struttura (PAGANDO), nel Terzo Mondo non hanno neppure quella. Che dire: complimenti ad una amministrazione che fa di tutto per la crescita delle società sportive. Lodi, lodi, lodi.
Voci di piazza dicono che la Sporc s.p.a abbia imposto di essere l’unico e solo sponsor. Muri esterni e interni, spogliatoi, campo di gioco e spalti: quello della SPORC è l’unito marchio che merita alta visibilità.
Piccola precisazione. Ad onor del vero ci sono degli striscioni “fissi” recanti degli sponsor. Sono rimasti lì dall’ultima stagione sportiva perché si è rotto il meccanismo (tipo tendone per intenderci) per togliere lo striscione e di conseguenza non è stato possibile rimuoverlo. 

Bravi. Siete riusciti a leggere tutto? Non avete vinto niente, ma vi ringrazio tantissimo per la pazienza e l’attenzione. Il mio tempo a raccogliere notizie e informazioni non sarà stato sprecato.

Piccola zeppata. C’è gente che parla, gente che scrive, gente che copiaeincolla. Io nel tempo libero (che sottraggo anche ai miei cari) scrivo e provo a informare e sensibilizzare.  Perché io non amo Nola. Perché io la schifo "troppo assai" e "se son d'umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie: di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo..." (cit.)

martedì 6 settembre 2016

Sporting Club, solo fumo negli occhi (e nel cervello)



Come da tradizione a Nola, da un decennio a questa parte, non c’è capodanno calcistico senza la polemica sullo Sporting Club. Una volta è l’agibilità, una volta le tribune, una volta gli spogliatoi, un’altra la caldaia.

Quest’anno protagonista dalla diatriba Amministrazione Comunale-S.S.Nola 1925 è stata l’organizzazione e la calendarizzazione per l’utilizzo della struttura. Chi ha priorità, chi ne ha disponibilità, come, quando e perché. Diatriba che, come da tradizione, è durata qualche giorno: poco tempo e la ri-soluzione è stata trovata. Ovviamente provvisoria, visto che le importanti criticità strutturali del centro polisportivo restano, eccome. In attesa delle polemiche del prossimo capodanno calcistico.


FUMO NEGLI OCCHI… Le criticità strutturali sono note a tutti. Sportivi, tifosi e semplici appassionati. In tanti abbiamo versato fiumi di inchiostro virtuale, che a parlane ancora davvero stanca e annoia. Ad onor del vero, l’amministrazione Biancardi Bis sta provando a risolvere la situazione (e quanto mi costa scrivere ‘sta cosa). Come? Si parteciperà alla costruzione dello stadio nuovo a Casamarciano in sinergia con l’amministrazione del sindaco Manzi. Biancardi ha più volte dichiarato che “si potrebbe immaginare un nostro investimento per riqualificarlo rendendolo omologabile a campionati professionistici. Noi come comune faremo l’investimento ottenendo in cambio un comodato d’uso gratuito per 90 anni. Dal canto suo il comune di Casamarciano potrebbe vantare una struttura moderna e funzionale”. Alle dichiarazioni sono seguiti i fatti: una serie di incontri e riunioni tra i due sindaci per valutare la fattibilità della cosa. Nel frattempo Casamarciano ha comunque dato il via ai lavori di adeguamento e ristrutturazione. Investimento di 700mila euro, lavori affidati ad una ditta di Bergamo e stadio quasi ultimato (con nuova tribune e parcheggio). Nola resta alla finestra. O meglio. Nel giugno 2016 viene approvato il bilancio di previsione nel quale l’amministrazione comunale di Nola prevede la “compartecipazione alla realizzazione dello stadio di Casamarciano con la costruzione di due tribune per €700.000,00”.


... O NEL CERVELLO? In precedenza, ed esattamente nel gennaio del 2016, l’assessore allo sport Carmela De Stefano, pubblica una capitolato speciale di appalto per l’affido in gestione decennale del centro polisportivo denominato Sporting Club (leggi qui un sunto del capitolato https://ilcazziblog.wordpress.com/2016/01/14/nola-sporting-club-al-via-liter-per-la-concessione-della-gestione-del-complesso-sportivo-di-via-seminario/ )*. Una gestione che, a quanto pare, nessuno sembra volere. Se non vi fidate, provate a fare qualche domanda.

La S.S. Nola 1925 fa orecchie da mercante in merito alla vicenda. O meglio, alle vicende. Nulla in merito all’affido in gestione. Quasi nulla in merito alla possibilità di emigrare a Casamarciano, anche se radio piazza parla di un NIET categorico da parte del sodalizio bianconero a questa ipotesi (il Nola deve giocare a Nola). Di certo la società bruniana, a discapito dei notevolissimi sacrifici (FINALMENTE ESISTE UN VERO PROGETTO, ma senza strutture è anche questo una PRESA PER IL CULO) si accontenta anno dopo anno di fare calcio in una struttura ai limiti della decenza. Alzando la voce un giorno e “apparandosi” quello dopo. Con le criticità che restano davanti agli occhi di tutti. In attesa di un deus ex machina che intervenga a risolvere la questione. Con il manto erboso che è oramai ai limiti della praticabilità (a proposito verrà ripettinato? E chi se ne occuperà? Oppure verrà rifatto considerando che sulle corsie laterali è oramai consunto?). D’altronde se si vuol far calcio a Nola questo è. Come si dice: o ti mangi ‘sta minestra o ti getti dalla finestra. I nodi prima o poi verranno comunque al pettine. E allora le matte risate.

Dal canto suo l’amministrazione comunale e nello specifico l’assessorato allo sport, nella persona di Carmela De Stefano, porta avanti con estrema, ma proprio estrema estrema, lentezza la procedura per la gestione in affido. Colpa delle solite lungaggini burocratiche? Colpa della farraginosa macchina amministrativa, dei dirigenti e della segreteria, con la povera assessora allo sport, vittima di un’infernale congegno burocratico che stritola e divora ogni cosa? Onestamente non so, o non voglio sapere.

Una gestione che prevede, tra le tante cose, anche lo scomputo dalla quota annuale da versare al comune, nello specifico 12mila euri, per le migliorie da apportare (ristrutturazione spogliatoi e campetti di calcetto per fare un esempio) e per i lavori di straordinaria amministrazione (che sono davvero parecchi considerate le condizioni attuali in cui versa lo Sporting Club). Ma la ciliegina riguarda le tariffe da applicare: il concessionario della gestione, si legge, “dovrà praticare le tariffe stabilite dall’amministrazione comunale”. Olè!


PROGETTUALITA' O PRESA PER I FONDELLI? Ora mi, anzi vi chiedo: se voi foste un rappresentante di una società sportiva dilettantistica e/o professionistica paghereste per giocare allo Sporting Club o nello stadio omologato per campionati professionistici con doppia tribuna e parcheggio in quel di Casamarciano che secondo le intenzioni di Biancardi sarà gestito dal comune di Nola per 90 anni?

Risposta esatta. E anche io la penso proprio come voi.

E allora, un’altra domanda sorge spontanea: qua strunz potrebbe chiedere lo Sporting Club in gestione (investendo 144mila euro in dieci anni per l’affido in gestione a cui aggiungere le spese per l’ordinaria amministrazione, che sossoldi e neppure pochi) quando a 200 metri c’è, o meglio ci sarà, una struttura di ultimissima generazione con tutti i confort e servizi annessi, omologata nientepopodimenoché per i campionati professionistici (che se Dio vuole il Nola disputerà non prima di un decennio, a voler essere ottimisti) gestita tra l’altro per 90 anni dall’ente - il Comune di Nola - che a sua volta ha dato in gestione lo Sporting Club ad un privato e/o società sportiva di Nola? (vi supplico non ridete, non ridete).

Lo so, lo so. Io non ci sto capendo più niente immagino voi. Però un dubbio ce l’ho: ma vuoi vedere che tra Nola e Casamarciano si avranno una serie di impianti sportivi che neppure Vinovo e lo Juventus Stadium?

In attesa restiamo alla finestra. Sperando che i tanti fumi non appannino la vista e soprattutto il cervello…



* è possibile leggere il testo completo sul sito del Comune di Nola, nell’archivio delle delibere di giunta  all’indirizzo http://web.servizi.comune.nola.na.it/JSFService/faces/segreteria/SEGR_delibereAP.xhtml inserendo nel campo oggetto la parola “Sporting Club”