domenica 13 luglio 2014

I boss, la pupa del capo, i gigli di Nola e Panorama


La notizia dello ‘smerdamento’ (l’ennesimo) della nostra festa è cominciato a circolare da ieri sera (sul sito videonola.it). Stavolta è toccato al settimanale Panorama (di proprietà della famiglia Berlusconi, precisazione che non guasta mai...) gettare fango a suon di inesattezze e invenzioni (perché quanto scritto è letteralmente inventato). Ovviamente, stamattina il primo pensiero è stato quello di recarmi in edicola, tirare fuori 1 euro (il costo del settimanale) e subito leggere quanto scritto. L’articolo, a pagina 11 (subito dopo l’editoriale di Molè), reca il titolo “Quanti religiosi omaggi al boss”. Lo ‘smerdamento’ della festa dei gigli di Nola arriva al primo capoverso (seconda colonna – vedi foto in coda al post) dove si legge: ‘Scandalo anche alla festa dei Gigli a Nola con i capiclan acclamati in piazza sulle note de Il Padrino e con i soldi raccolti nel nome di San Paolino che finivano nelle casse della camorra”. Eh no, caro Fabio Marchese Ragona qua hai proprio ‘schiovato di brutto’. Due sono le ipotesi in merito all'articolo (o' pezz, cit.) in questione: o in fretta e furia il giornalista ha fatto una ricerca su internet, non ci hai capito un cazzo, ha fatto confusione e alla fine è uscito fuori sto papocchio oppure….

I boss, la pupa del capo e i marsigliesi.  Oppure il caro giornalista Fabio Marchese Ragona, evidentemente strafatto di crack o lsd, assistendo ad una registrazione della diretta di quest’anno della ballata in Piazza Duomo ha cominciato ad avere delle pesantissime allucinazioni. Ed ecco spiegati i ‘saluti’ di alcuni maestri di festa agli onorevoli Paolo Russo e Renato Brunetta (scambiati per due boss) con la ‘pupa’ Francesca Pascale in rappresentanza del capo dei capi (assenza forzata la sua). E con i sensi annebbiati dal massiccio uso di droghe (pesantissime come le allucinazioni) le note de ‘Il Padrino’ si confondono con quelle de ‘la marsigliese’, omaggio all’ambasciatore di Francia, rigorosamente in gessato grigio, a rappresentanza del clan d’oltralpe…

Adesso però torniamo seri… Maggioranza, opposizione, onorevoli dell’area nolana, Fondazione e curia tutta, almeno per una volta si provi davvero a muoversi insieme (va bene pure se non appasionatamente). La Festa deve rappresentare (anzi rappresenta già) un patrimonio di tutta la comunità nolana. Si faccia fronte comune (almeno per una volta sforzatevi e provateci davvero) evitando (vi prego, è una supplica) di strumentalizzare la vicenda in chiave politica. L’appello di Mariafranca Tripaldi in tal senso è un’importante apertura dell’opposizione. Mi auguro che il sindaco Biancardi, l’assessore Trinchese, ma anche Vitale e Cutolo colgano quella che secondo me rappresenta un’occasione di crescita collettiva… Magari con i due onorevoli Manfredi e Russo insieme a sua eccellenza Depalma si possa, per una volta, far sentire il proprio grido di sdegno a voce unita verso chi, per pressapochismo e poca professionalità, ha infangato il nome di Nola e della nostra festa. Magari così sfruttando un episodio negativo per fare un po’ di propaganda (è una delle ‘nuove regole’ del marketing), magari chiedendo a Panorama invece che una semplice rettifica, un articolo di approfondimento sulla nostra amata festa….

Da collega a collega. E allora, caro Fabio Marchese Ragona, senta un umile consiglio di un umilissimo collega. La prossima volta che effettua una ricerca su internet, non si fermi al primo risultato, approfondisca, si informi, magari faccia pure qualche chiamata… e poi scriva. Lo so, la capisco, le nostre paghe sono sempre più misere, la professione è inflazionata etc etc… ma, è sempre il collega che parla (anzi scrive), se non si prova quanto meno a fare con PROFESSIONALITA’ questo mestiere, come possiamo noi giustificare i quattro spiccioli (che diventeranno tre – e per qualcuno due – grazie all’equo (?) compenso) che ci danno per ogni articolo?

PS. Non credo leggerà mai questo mio post. Se mai dovesse farlo (visto però le sue ‘capacità di ricerche online ci spero poco) mi contatti perché mi piacerebbe, il prossimo giugno, ospitarla e farle comprendere meglio le dinamiche della nostra festa che, ATTENZIONE, non è tutta rose e fiori ma, quanto meno, di ‘inchini al boss’ e raccolta fondi pro camorra in nome di San Paolino non se ne sono mai viste (almeno per ora).  

PS. 2 Ci tengo a precisare che Nola non è affatto un’isola felice, che la camorra esiste (anche se non si vede) anche da noi. E soprattutto è una certa mentalità camorrista, che a volte emerge in certi comportamenti “giglistici”, a fare davvero molta, molta paura…



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