La notizia
dello ‘smerdamento’ (l’ennesimo) della nostra festa è cominciato a circolare da
ieri sera (sul sito videonola.it). Stavolta è toccato al settimanale Panorama
(di proprietà della famiglia Berlusconi, precisazione che non guasta mai...) gettare fango a suon di inesattezze
e invenzioni (perché quanto scritto è letteralmente inventato). Ovviamente,
stamattina il primo pensiero è stato quello di recarmi in edicola, tirare fuori
1 euro (il costo del settimanale) e subito leggere quanto scritto. L’articolo,
a pagina 11 (subito dopo l’editoriale di Molè), reca il titolo “Quanti
religiosi omaggi al boss”. Lo ‘smerdamento’ della festa dei gigli di Nola
arriva al primo capoverso (seconda colonna – vedi foto in coda al post) dove si
legge: ‘Scandalo anche alla festa dei Gigli a Nola con i capiclan acclamati in
piazza sulle note de Il Padrino e con i soldi raccolti nel nome di San Paolino
che finivano nelle casse della camorra”. Eh no, caro Fabio Marchese Ragona qua
hai proprio ‘schiovato di brutto’. Due sono le ipotesi in
merito all'articolo (o' pezz, cit.) in questione: o in fretta e furia il giornalista ha fatto una ricerca su internet, non ci hai
capito un cazzo, ha fatto confusione e alla fine è uscito fuori sto papocchio
oppure….
I boss, la pupa del capo e i
marsigliesi. Oppure il caro giornalista Fabio Marchese Ragona,
evidentemente strafatto di crack o lsd, assistendo ad una registrazione della
diretta di quest’anno della ballata in Piazza Duomo ha cominciato ad avere
delle pesantissime allucinazioni. Ed ecco spiegati i ‘saluti’ di alcuni maestri
di festa agli onorevoli Paolo Russo e Renato Brunetta (scambiati per due boss)
con la ‘pupa’ Francesca Pascale in rappresentanza del capo dei capi (assenza
forzata la sua). E con i sensi annebbiati dal massiccio uso di droghe
(pesantissime come le allucinazioni) le note de ‘Il Padrino’ si confondono con quelle de ‘la
marsigliese’, omaggio all’ambasciatore di Francia, rigorosamente in gessato
grigio, a rappresentanza del clan d’oltralpe…
Adesso però torniamo seri… Maggioranza, opposizione, onorevoli dell’area
nolana, Fondazione e curia tutta, almeno per una volta si provi davvero a
muoversi insieme (va bene pure se non appasionatamente). La Festa deve rappresentare (anzi rappresenta già) un
patrimonio di tutta la comunità nolana. Si faccia fronte comune (almeno per una
volta sforzatevi e provateci davvero) evitando (vi prego, è una supplica) di
strumentalizzare la vicenda in chiave politica. L’appello di Mariafranca Tripaldi
in tal senso è un’importante apertura dell’opposizione. Mi auguro che il
sindaco Biancardi, l’assessore Trinchese, ma anche Vitale
e Cutolo
colgano quella che secondo me rappresenta un’occasione di crescita collettiva… Magari
con i due onorevoli Manfredi e Russo insieme a sua eccellenza Depalma
si possa, per una volta, far sentire il proprio grido di sdegno a voce unita
verso chi, per pressapochismo e poca professionalità, ha infangato il nome di
Nola e della nostra festa. Magari così sfruttando un episodio negativo per fare
un po’ di propaganda (è una delle ‘nuove regole’ del marketing), magari
chiedendo a Panorama invece che una semplice rettifica, un articolo di
approfondimento sulla nostra amata festa….
Da collega a collega. E allora, caro Fabio Marchese Ragona,
senta un umile consiglio di un umilissimo collega. La prossima volta che effettua
una ricerca su internet, non si fermi al primo risultato, approfondisca, si
informi, magari faccia pure qualche chiamata… e poi scriva. Lo so, la capisco,
le nostre paghe sono sempre più misere, la professione è inflazionata etc etc…
ma, è sempre il collega che parla (anzi scrive), se non si prova quanto meno a
fare con PROFESSIONALITA’ questo mestiere, come possiamo noi
giustificare i quattro spiccioli (che diventeranno tre – e per qualcuno due – grazie
all’equo (?) compenso) che ci danno per ogni articolo?
PS. Non credo leggerà mai questo mio
post. Se mai dovesse farlo (visto però le sue ‘capacità di ricerche online ci spero
poco) mi contatti perché mi piacerebbe, il prossimo giugno, ospitarla e farle
comprendere meglio le dinamiche della nostra festa che, ATTENZIONE, non è tutta
rose e fiori ma, quanto meno, di ‘inchini al boss’ e raccolta fondi pro camorra
in nome di San Paolino non se ne sono mai viste (almeno per ora).
PS. 2 Ci tengo a precisare che Nola
non è affatto un’isola felice, che la camorra esiste (anche se non si vede)
anche da noi. E soprattutto è una certa mentalità camorrista, che a volte
emerge in certi comportamenti “giglistici”, a fare davvero molta, molta paura…
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