venerdì 27 giugno 2014

Diamo a Polvica quel che è di Polvica (ovvero esistono ‘nolani di serie B’?)



PREMESSA. In una primaverile giornata di maggio, in piena campagna elettorale, dopo accesa discussione, promisi ad una giovane e incazzatissima ragazza di Polvica di approfondire il rapporto tra la città di Nola e le sue periferie (e nello specifico di Polvica). Rapporto problematico da sempre, e che in seguito ai risultati dell’ultima tornata elettorale ha ‘scatenato’ accesissime polemiche. Qui http://vincenzocapezzuto.blogspot.it/2014/06/ab-urbe-polvica-ovvero-liberta-e.html potete leggere quanto da me scritto in merito alla ‘frazione’ di Polvica. Di seguito la risposta di Francesa (polvicana doc). 

Innanzitutto, colgo l’occasione per ringraziarti dell’attenzione che mi hai dato. Come ben saprai (mi ricordo di un nostro nervoso primo incontro), divento una belva quando ascolto tanti bla bla bla su Polvica, ma credo che chiunque lo diventi quando vede maltrattare la terra in cui è cresciuto. Il tuo post è stato preciso ed esaustivo, tecnicamente perfetto. Consentimi di aggiungere qualche considerazione “di pancia” che solo chi abita e vive qui può fare, nulla togliendo al tuo articolo. Bisogna precisare che Polvica conta circa 3.500 abitanti divisi tra i vari comuni di Nola, San Felice a Cancello e Roccarainola. Puntualmente, tutti e tre i comuni se ne ricordano in campagna elettorale, dieci giorni prima delle elezioni. Questo succede da decenni (lo stesso è successo con la sig.ra Tizia, ecco perché ero nera quella mattina). Io abito nel comune di Nola, se attraverso la strada sono nel comune di Roccarainola, 20 metri più avanti sono nel comune di San Felice a Cancello… in tutto questo caos, gli abitanti non è che hanno perso il senso di appartenenza a Nola (o agli altri comuni ), in realtà non ce l’hanno mai avuto! Non ce l’hanno mai avuto sia per la lontananza geografica a Nola(o agli altri comuni), sia per l’assenza, o meglio, disinteressamento delle varie amministrazioni comunali, sia per il pregiudizio con il quale costantemente bisogna combattere quando si ha a che fare con gli abitanti “di città”.
Noi siamo sempre stati e saremo cittadini di serie B. Se negli ultimi anni, Tizio è venuto democraticamente (non mi parlate di terrore psicologico che mi vien da ridere) alla ribalta come il portavoce degli interessi di una parte degli abitanti di una frazione, non credo ci sia nulla di male. In fondo, stiamo ricevendo adesso quello che per anni ci è stato sempre negato. Dopo anni e anni, abbiamo avuto strade asfaltate, marciapiedi, l’autobus per la scuola, l’illuminazione pubblica, una piazza… servizi primari che prima ci venivano negati, servizi che oggi abbiamo grazie anche alla circoscrizione che finalmente ci è stata “concessa”.
Si può essere politicamente d’accordo o non con le sue idee politiche, ma non si può negare l’impegno che Tizio ci ha messo e ci sta mettendo. Per alcuni nolani “di città” noi stiamo rubando ciò che spetta a loro, le ho sentite e sento ancora con le mie orecchie queste sciocchezze. Forse non sanno che le mie tasse comunali vengono pagate al comune di Nola, non a quello di Polvica… magari avessi questa fortuna! L’ipotesi del distacco ufficiale non possiamo non considerarla, sarà un’utopia ma io spero vivamente di evitare ai miei figli i disagi che ho vissuto io. La mia è un’utopia perché nessuno dei tre comuni sarebbe disposto a cedere: Nola non potrebbe rinunciare alla zona industriale per ovvi motivi economici, San Felice e Roccarainola non rinuncerebbero mai al business (illegale) delle cave.
Polvica necessita di un’autonomia in quanto geograficamente e storicamente nulla ha a che fare con le diverse amministrazioni comunali a cui appartiene. Necessita di un’autonomia perché l’assenza è talmente tanto evidente che abbiamo imparato ad arrangiarci da soli senza chiedere mai niente… tanto vale sancire tutto ciò anche dal punto di vista amministrativo. Tu abborri l’idea… ma quale sarebbe l’alternativa? Continuare a farci prendere in giro in questo modo? Credi veramente che qualcuno da Nola venga a darci quello che ci spetta spontaneamente? Io ho trent’anni e non ho mai avuto questo piacere, mio padre sessant’anni e neppure lui lo ha avuto, i miei nonni ottant’anni manco si ricordano di una cosa simile…
                                                                                                       Francesca

PS: Ho promesso che seguiranno altri post sulla ‘frazione’ nolana… ovviamente avrò bisogno di una guida… e Francesca mi sembra la persona ideale.


2 commenti:

  1. Tutto giustissimo. Se abitassi a Polvica farei le stesse considerazioni. E poi la rappresentanza e l'appartenenza territoriale è cosa vecchia quando il mondo. Addirittura abbiamo casi di referenti politici divisi per strade, figuriamoci per Polvica che dista tanti chilometri dal centro. Ma la mia domanda è siete sicuri che Tizio sia la persona giusta da votare e non un altro cittadino di Polvica? Contano solo i fini o anche i mezzi? O semplicemente non importa. L'importante è avere strade asfaltate, marciapiedi, l’autobus per la scuola, l’illuminazione pubblica, una piazza… servizi primari. E non sarebbe più conveniente per Polvica avere due rappresentanti in consiglio comunale con meno voti pittosto che concentrare tutte le preferenze su su uno solo? Comunque anche "Nola" e Piazzolla hanno zone degradate ed anche chi abita al centro è spesso un cittadino di Serie B.

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    1. Uso il mio account ma la risposta è di Francesca

      Carissimo/a
      conta il fine e contano i mezzi. Se, però, si mette in discussione l'onesta di Tizio bisogna mettere in discussione anche l'onesta di certi dipendenti comunali "di città" (vuoi che ti faccia i nomi o li conosci già?) che guadagnando solo 1000€ al mese, hanno palazzi ovunque... non che voglia giustificare Tizio e accusare Caio anche perchè l'eventuale disonestà è solo da combattere, ma perchè improvvisamente il male di Nola è solo ed esclusivamente Tizio? Il vero cancro è chi da 20 anni e più mangia alle mie, alle tue, alle nostre spalle. Il vero cancro è colui al quale devi andare a "sottometterti" per far sì che il bus dell'asilo venga fuori casa tua a prendere tuo figlio. Il vero cancro sono le paranze che fanno il bello e cattivo tempo alle elezioni (lungi da me parlare male di una Festa che neppure conosco), il vero cancro è chi come certi nolani "di città" puntano il dito contro le frazioni non capendo che siamo tutti contribuenti nolani. Spero che anche Piazzolla possa un giorno avere voce in capitolo. Tutto qui. (Francesca E.)

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