lunedì 16 ottobre 2017

Nola Città dei Gigli, buona la prima (cronaca e considerazioni di un pallonaro che assiste ad una gara di volley)



Metti uno che campa a pane e calcio, che 'il pallone' ce l'ha nel sangue e che da decenni calca i campi dilettantistici regionali e non solo. Bene, adesso mettilo a seguire una partita di volley femminile e immagina cosa può scrivere. A parte la deficienza tecnica (qual è la differenza tra opposto e schiacciatrice? e il libero che cazzo fa e perché si chiama così?) è stata comunque una piacevole serata. Anche perché il Nola Città dei Gigli pare (e, scaramanticamente ripeto, PARE) una squadra davvero forte e cazzutissima.

IL PALASPORK
Mi spiace, ma non riesco proprio a passarci su: la patina di ‘vecchiume’ che sembra ricoprire ogni cosa all’interno della struttura mi intossica proprio. Nonostante i lavori fatti meno di un mese fa, la location principe per ‘gli sport minori’ della nostra città lascia alquanto a desiderare. E con le altre strutture il paragone non si pone proprio: il Palaspork sta alla ‘volley house’ come una prestazione di Biglia sta a quella del “novantacinquenne Borja Valero” (cit. zia Antonio)

LA PARTITA
Senza storia davvero. Ora, come si dice in questi casi, non so se per la forza delle atlete di casa o per un avversario non all’altezza, sta di fatto che il Nola Città dei Gigli ha dominato dall’inizio alla fine. D’accordo, due indizi fanno una coincidenza ma secondo me quest’anno sarà davvero un bel vedere. Adesso, via con gli scongiuri.
Di cronaca sportiva davvero poco da scrivere, se non che la squadra di Della Volpe non ha mai sofferto le avversarie, dimostrando di aver sempre in mano la partita. Forse qualche piccola incertezza dovuta a qualche calo di concentrazione. Ma ci stà.

GLI SPALTI
Assistere alla partita è piacevole e divertente. Come i cori lanciati dai ‘diversamente giovani’ pasionari del volley femminile nolano (Andy e consorte propri capi dei diversamente ultras). Lo ammetto, sotto i baffi, ho riso proprio tanto. Sicuramente da migliorare le coreografie. Perché il passo avanti delle bandiere è sicuramente notevole ma c’è ancora molto da lavorare (cioè, neppure una ‘pezza’ o uno striscione…). Un mito (don) Ciccio Casoria, che immagino possa formare con Andrea Foglia una coppia di assoluto rispetto. Peccato per la mancanza di quel pizzico di degrado (ahhhh, le cose belle nostre che tanto ci piacciono) che rende uniche le competizioni sportive giù al sud. I cori “uno, due, tre: Pericolo o l’altro “uno, due, tre: Pauuuura” resta comunque da standing ovation. Mi piacerebbe conoscere la mente folle che ha partorito questa cosa. Sabato sera, insieme alla ragazze ha vinto pure lui (o lei).

I NUMERI PRIMI
18 (o sang'). Tonia De Martino. Un concentrato di potenza ed energia. Sembra esplodere (no, senza sembra) ad ogni colpo, ad ogni salto. Una di quelle giocatrici con cui è piacevole immedesimarsi. Dalle sue braccia partono certe cannonate che… mamma mia. E quando salta è davvero esplosiva: una palla di cannone proprio. Ecco, se giocasse a calcio il suo coro sarebbe: lotta e picchia senza paura. Atomica.
77 (e diavule). Anna Pericolo. Sorriso accattivante, occhi da figlia e ndrocchia. Schiacciatrice (opposto? bho) tutta nervi. Cioè io poco ne capisco, ma secondo me questa è veramente forte. E non si è visto, credo, neppure tutto il suo reale valore. Nel terzo set qualche leggero calo di tensione. Secondo me è una che farà 'pariare' i tifosi, perché si vede che si diverte lei per prima. Tempo un mese diventerà la beniamina del pubblico. Comunque cazzo se è forte. 1, 2, 3 Pericolo... (secondo me si è schiattata di risate ogni volta, vero) ma pure 4, 5, 6, 7 fino a 100. Diavolessa.

LE COSE BELLE
Le mazzate. Guai a dire che il volley è uno sport per femminucce. Quando in panchina, durante il primo set, la numero 2 e la numero 23 in panchina della squadra avversaria ‘s’ann mis e mman nguoll’ é stato un momento stupendo. “San-gue, san-gue, san-gue”
Quella striscia elastica fluò. Credo serva per riscaldare i muscoli della spalla, ma è una cosa davvero bella. Fascia elastica fluorescente, si mette sotto i piedi e si tira. Cioè io la voglio. Mia figlia Sofia pure (“papà guarda che bel gioco”)

LE COSE BRUTTE
I pantaloncini delle ragazze del Nola Città dei Gigli. Inguardabili davvero, stonavano per forma e sostanza.
Non poter fumare. Attenzione: è una cosa giustissima. Ma nei momenti di tensione uno come fa. Io potrei pure pigliare a morsi qualcuno se allo stadio fosse vietato fumare. Comunque, se ci sono riusciti Zeman e Sarri, credo ci possa riuscire anch’io. Però devo trovare il modo di sfogare.

NEWS DELL’ULTIM’ORA
Il Nola Città dei Gigli ingaggia Alessandra D'Alessio, la nipote di primo grado di Gigi D’Alessio (senza nulla voler togliere alle capacità dell'atleta - parla il curriculum). Alla prossima partita che verrò a vedere mi aspetto importanti novità dai "tifosi". Mi raccomando: non deludetemi.

Anna Pericolo (Nola Citta dei Gigli)

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