Se
metti insieme la cucina giapponese e quella brasiliana cosa ne vien fuori?
Semplice... il Temaki. L’ultima tendenza vuole infatti che il “classico” cono d’alga
ripieno di riso e pesce venga gustato con tutta una serie di varianti, il più
esotico possibile, purché originarie del brasile. Dove trovare questa prelibatezza?
Anche qui la domanda è superflua: nelle Temakerie. Come sempre il tutto ha
avuto inizio negli Stati Uniti con la catena di locali cool Sushi Samba che,
prima, è sbarcata nel vecchio continente (ha aperto un locale anche a Londra, e
pare sia quasi impossibile trovare posto). La diffusione in Europa sta
avvenendo a macchia d’olio, e le Temakerie sono sbarcate anche in Italia. Dove?
Ma che domande... A Milano, ovvio. Per ora sono soltanto due i locali di cucina
nippo-brasiliana, ma almeno un altro paio stanno per aprire i battenti. Finger’s
è stato il primo ad apparire nel capoluogo milanese e il successo è stato
immediato, diventando in pochissimo tempo uno dei locali più gettonati. Visto
il successo immediato è stato subito seguito da Temakinho. Ma, di preciso, cos’è
una “temakeria”? Si tratta di un ristorante che unisce la tradizione culinaria giapponese
e quella brasiliana (non ci credereste mai, ma in Brasile c’è il nucleo piú
importante di giapponesi naturalizzati all’estero, oltre un milione e mezzo).
Nel paese sudamericano infatti il sushi e la cucina giapponese hanno avuto
negli ultimi anni un impatto “devastante”, conquistando il gusto dei
brasiliani. Il temaki è diventato uno dei cibi più richiesti e diffusi, e
ovviamente ha subito delle contaminazione con la cucina locale (infinite le varianti
con ingredienti tipici del Brasile). L’alga nori, al riso e al pesce fresco si
sono fusi con frutta, verdura, salse (piccanti e non) e tanti ingredienti tipici
del paese verdeoro. Visto l’incredibile successo, in poco tempo sono nate
migliaia di temakerie. Da lì agli Stati Uniti e poi all’Europa il passo è stato
breve. E adesso tocca anche all’Italia.
(un mio articolo uscito sul settimanale on line MynapoliWeek)
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