sabato 21 luglio 2018

Nola c'è, anche "quasi sul tetto del mondo"

A. “Facciamo una cosa tipo un’intervista o una chiacchierata che facciamo tra di noi..."
C. “Si… Ma aspettiamo domani almeno, che ci sta la finalina”
A. “Va bene… Io volevo ripercorrere tutta la carriera”
C. “…” [Ecco, io un “coccodrillo” vorrei proprio evitarlo, almeno per tanto tanto tempo]

 
Il punto di partenza è: la nazionale italiana femminile di sitting volley arriva quarta nel campionato del mondo.
Eh vabbuò… Neppure a medaglia. Eppure il risultato ha quasi dell’incredibile. Perché prima di questo mondiale l’Italia aveva 700 punti nel ranking. Cioè na roba che pure la Repubblica Democratica del Congo era meglio di noi. In questo mondiale le azzurre hanno battuto Iran e Olanda (n. 5 e n. 6 nel ranking) perdendo solo con USA e Cina, davvero troppo avanti.
Un miracolo perché fino al 2013 in Italia neppure esisteva in Fipav un settore dedicato a questo sport per disabili.
Dunque, di che parliamo… Che scriviamo… Cominciamo col dire che tra i papà del sitting volley in Italia c'è un nolano. Ma no di quelli che nascono qua e poi se ne vanno e diventano “qualcuno” e chi si è visto si è visto… e poi te li ritrovi presidenti di fondazioni della festa più bella del mondo che neppure sanno bene dove, come quando e perché…
No, un vero nolano di Nola che non smette un attimo di ricordarlo a chiunque si muove nelle sue orbite. Uno che ha avuto il pataniello, che si schiattava sotto al giglio, che vive qua per scelta e che guai ad andarsene altrove…
Io me lo immagino in Olanda a cercare di spiegare a iraniani, statunitensi, cinesi e russi che cosa è un giglio e la festa e San Paolino. Invece del biglietto da visita lui porta in giro una bandiera italiana con la scritta “Nola c’è”. La prima volta che l’ho vista in foto credo sia stata alle olimpiadi di Londra, ma secondo me gira il mondo da ancora più tempo.
Comunque, si diceva, in Italia un nolano è il papà di una disciplina sportiva per diversamente abili. Pippobaudianamente parlando si potrebbe quasi dire che “il sitting volley in Italia l’ho inventato io” (o quasi). Il movimento è stato creato praticamente dal nulla. Quando per caso venni coinvolto in una iniziativa (e che figuraccia feci eh) mi raccontò tutta la storia e le tante difficoltà. La prima era convincere reperire i fondi e risorse (una novità, perché se no che sfizio ci sta). Dal 2014 ha lavorato e ha creduto in un sogno. Con il solito entusiasmo contagioso. Vi assicuro, se ci parlate una mezz’ora alla fine vi viene quasi voglia di giocare pure voi…
Comunque si diceva, ha lavorato all’organizzazione dei primi campionati italiani, è stato il primo allenatore della nazionale femminile. Mattone su mattone ha messo in piedi un movimento (ma solo a me sta cosa mi fa un poco impressione). In tre anni ha creato due nazionali e le ha portate a giocarsi i campionati del mondo da protagonisti. La squadra della sua città – Nola - per il secondo anno di fila si è giocata la finale per lo scudetto con Pisa (e Pisa ha 4 elementi in nazionale eh).
Non solo, il nolano in questione, è tra i “mammasantissima” del movimento del sitting volley europeo. Qualche mese fa è stato candidato come presidente del ParaVolley Europe (una sorta di UEFA), organismo di cui è tra i principali fondatori e movimentatori.
Nel mezzo sta pure il fatto che è consigliere nazionale Fipav (per la seconda volta).
Ma la cosa che, personalmente, mi affascina è che non perde mai lo spirito “fave, pancetta e pecorino (e vino)” e le proprie radici nolanopopolari.

C. “Va bene così… lo pubblico?”
A. “Ehhhh… Ma il nome… Iaaa ma comm se fa". 

Se comunque non l’avete capito stiamo parlando di Guido Pasciari. Ma bastava la foto per capire no?
C. "Va bene ora... Pubblico?"
A. "Comunque io aggiungerei che..."

"... che se qualcuno chiedesse a me chi è Guido Pasciari (vabbè oltre all'affetto che mi lega alla famiglia...) io gli direi che è la pallavolo a Nola. Lui ha pure giocato, all'epoca nella palestra del Masullo. La pallavolo femminile a Nola senza di lui non esisterebbe. Tu non te lo ricordi (io sono chiù vicchiariell e te), ma  nei primi anni '80, quando non c'era la movida, l'appuntamento era: 'ci vediamo alle 6 alla palestra'. Che poi alle 5 già era piena, tanto è vero che si dovettero inventare una tribunetta perché non ci entravamo più. Parecchi di quei ragazzi si sono fidanzati e anche sposati (la figura di Guido Pasciari in versione agenzia matrimoniale mi è nuova, ndr). E poi la prima promozione in serie C, le piccole pesti che sono andate alle finali nazionali, tutte ragazze di Nola eh... Il tutto senza aiuto, quasi da solo. E poi la ciliegina sulla torta, la nazionale di sitting volley sul tetto del mondo... Quasi sul tetto del mondo. E con un personaggio del genere minimo minimo a Nola c'avessa sta nu Palazzetto che non finisce più, e invece... Ma questo già lo sai..."
C."OK, fatto. Va bene così?"
A. "Si, mo sì..."


P. S. Non fiori ma una cena al cancelluzzo come ringraziamento può comunque andare bene… Siamo due persone che ci accontentiamo di poco…


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