A Nola parla
solo la Trinchese. E se non parla, fa comunque parlare di se. Mi si perdoni il
gioco di parole ma… the day after il primo consiglio comunale si scopre (o
meglio, ora ci sono le prove) che il partito dell’amore, del ‘volemose bene”, dell’
“uniti facciamo paura” non è immune da liti, ‘appiccichi’ e mazzate (ovviamente
virtuali). Rumors parlano di una “questione vice-sindaco” apertissima (in lotta
Trinchese e De Lucia), qualcun altro sussurra che la posta è molto più alta (in
ballo ci sono deleghe o assessorati). Si parte da una certezza: niente
Trinchese, niente giunta. E’ stato comunicato che nelle prossime ore (ne sono
passate 24 e ancora niente) verranno fuori i nomi, magari in attesa di un
intervento ‘pacificatore’ del deus ex machina mariglianese.
E mentre si
attendono buone (o cattive) nuove sulla giunta ecco il racconto (semiserio) del primo
consiglio comunale del ‘Biancardi-BIIIIIS’…
Ore 9.45 Avvistati da me medesimo Michele
Cutolo e Nicola Trinchese a colloquio nei pressi della chiesa del Carmine. E’ un
caso, un segno (divino?), una premonizione… Ma vuoi vedere che qualcosa oggi
andrà storto (penso). Naaaa, quelli sono il partito dell’amore…
Piccola nota. Interrogato sul ‘colloquio’
Michele Cutolo spiega: “Io e Nicola parliamo solo di gigli”… E infatti Barra è
sempre più vicina, vediamo di ‘appararci’ e fare bella figura
Ore 10.15 Tutta l'opposizione viene avvistata
da ‘Scaramurè’ per un caffè, poi insieme in Comune
Ore 10.30 Mani che si stringono, saluti, baci e abbracci.
Ci si accomoda nei banchi…
Ore 10.48 Si parte. Le assenze della Trinchese
e di Tufano saltano subito all’occhio. E’ Enzo De Lucia che presiede il
consiglio. Ma Arturo Cutolo non gli dà neppure il tempo di parlare che già si
getta all’attacco a testa bassa (“ma dov’è la Trinchese?”).
Ore 10.49 I microfoni (assai pezzottati) non
funzionano. O meglio funzionano solo quando parla De Lucia. Quando tocca a Cutolo
questi si spengono. Si va avanti tra un ‘prova, prova… sì sì prova’, e un 'oh, ah prova' (manco solo qualcuno che dica, guagliù proviamo l'alzata...). I ‘tecnici’
(solo uno a dire il vero) della società esterna che gestisce il servizio cercano di rimediare all’inconveniente. Dalla platea: “Andate
a comprare microfoni nuovi”. Risate. L’amministrazione
comunale fa sapere che non ha colpe in merito al mancato funzionamento dell’impianto
audio (è una eredità della vecchia amministrazione, si verrà a sapere dopo). Sempre
Cutolo fa notare che il ‘non funzionamento’ dei microfoni potrebbe
compromettere la registrazione della seduta. Risposta dal tecnico: “No
problema. Parlate lo stesso. I microfoni funzionano, sono gli amplificatori che sono rotti. Anche se non
funzionante il microfono registra lo stesso”. Propongo di fare uno squillo a
Feliciano Natalizio (che lui un microfono e un paio di casse ce le ha sempre a
portata di mano). Dopo un’oretta di tarantelle varie e prove microfonarie, finalmente
SI COMINCIA. E comunque assai comica la scena dei consiglieri che si alternano
ad un microfono che non funziona…
Ore 11.40 circa La ‘neo consigliera’ De
Stefano (con garbo ed educazione) prova a spiegare ad Arturo Cutolo la questione
microfono-registrazione. Piovono fischi dalla platea (e qualcuno grida ai
giovani di stare al posto loro). La 'malcapitata' aveva dimenticato l'esistenza del reato di 'lesa maestà nolana'. Immediato il “pentimento” della De Stefano che da
ora in poi fino alla fine del consiglio ci penserà millemila volte prima di aprir bocca… E insieme agli altri ‘esordienti’
parteciperà alla seduta soltanto con ‘vibranti’ ed entusiastiche alzate di mano… Nola continua ad essere un paese per vecchi (fanno eccezzione la Trinchese - per motivi giglistico-familiari lei è 'maestà' - e il 'giovanegiàvecchio' Velotti, prossimo consigliere comunale).
Ore 12 Se l’aula non è microfonata, tutt’altra
cosa all’esterno. Lì gli amplificatori funzionano ottimamente e ogni intervento
rimbomba. I timpani sono messi a durissima prova…
Ore 12.15 Cutolo e Iovino continuano a dare
spettacolo. E’ tutto un mulinare di braccia, a colpi di spada e sciabola.
Biancardi, non batte ciglio, replica di fioretto (e battutine). Altra gran bella figura per la maggioranza con
Antonio Manzi che conferma (ove ce ne fosse bisogno): “anche nelle migliori
famiglie si litiga”. Biancardi si porta le mani alla fronte. Cutolo gongola. Crolla
un mito: è ufficiale, anche a Nola il partito dell’amore non esiste più.
Ore 12.22 Si procede alla votazione del
presidente del consiglio. Eletto Rino Barone con 14 preferenze. 9 voti per la
Vecchione (candidata dell’opposizione). Altra figurella della maggioranza. Il ‘veterano’
Roberto De Luca sbaglia a votare (sulla sua scheda scrive Barone-La Marca)… stranamente, the day after,
la versione ufficiale parla di un astenuto (vedi http://www.comune.nola.na.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2284&catid=70:comunicati-stampa&Itemid=319
). Poco dopo viene eletta alla vicepresidenza Giusy La Marca. L’opposizione non
vota.
Ore 12.30 Fioccano figure di merda che è un
piacere in ‘casa maggioranza’. Dai banchi dell’opposizione Tripaldi e Vitale
fanno notare l’illegittimità dell’elezione del presidente Barone (violazione
art. 24 del regolamento del consiglio comunale). Le procedure infatti prevedono la
nomina di tre scrutatori, mentre ne sono nominati solo due (De Stefano e
Parisi).
Ore 12.35 (più o meno) Il consigliere Tufano pare venga
beccato… Filone sgamato e riaccompagnamento forzato in aula (da parte di un genitore). Il consigliere
poi dichiarerà “Non accetto strumentalità” (chapeau)
Ore 12.40 Continua l’attacco dell’opposizione
che mette alle corde Biancardi e soprattutto il segretario plenipotenziario
Montazzoli, chiamato più volte in causa. Montazzoli replica una prima volta che
non è tenuto a rispondere e che le ‘domande’ vanno poste al presidente Barone.
Ennesima barzelletta. Interrogato sulle questione di legittimità Barone risponde
“non lo so, chiedete a Montazzoli”. Siamo alle comiche (parte II).
Ore 12.45 Visto il successo delle prime due
serie, al via le comiche (parte III). In merito alla violazione degli articoli
24 del regolamento comunale e26 dello statuto del Comune di
Nola (che testuale recita “Il Sindaco
nomina il Vice Sindaco e gli Assessori prima dell’insediamento del Consiglio
Comunale…”) Montazzoli replica: “Il
problema non sussiste. La seduta è perfettamente valida anche perché dopo gli
articoli 24 e 26 non ci sono articoli successivi sanzionatori”… Tra colleghi “metalmeccanici dell'informazione”
ci guardiamo stupiti… qualcuno non riesce a trattenersi e sfugge un “ma chist o
ver fa’”… E giù a ridere (o sorridere).
Ore 13 circa Riflettori puntati su Biancardi che
legge ‘eroicamente’ una lunga relazione programmatica. Da notare il prestito
degli occhialini (prima da Montazzoli poi da altri…). Piccolo consiglio all’avvocato:
li vogliamo prendere un paio di lenti da vista, con montatura trendy,
sulla scia magari del Tripaldi style per intenderci o anche come quelli dell’ex
(?) assessore alle Finanze Russo color viola-magenta, davvero cool…
Ore 13.30 Biancardi prosegue senza affanni la
maratona programmatica. La sala comincia a svuotarsi, la lunga lettura annoia. Colpisce
(oltre a qualche interessante contenuto, che sarà oggetto di altri post) la ‘capacità
atletico-salivare’ del primo cittadino nolano che non beve neppure una goccia d’acqua
ma riesce comunque a tenere i toni abbastanza alti… Da medaglia d'oro olimpica.
Ore 13.55 Finisce la lettura di Biancardi.
Qualcuno tira un sospiro di sollievo. L’aula è semideserta. In pochi hanno
resistito (medaglia al merito a me medesimo, Bianca Bianco e Nello Lauro).
Ammirevole anche la forza d’animo di gran parte dell’opposizione che resta
incollata al proprio scranno. Notevole anche lo sforzo degli ‘esordienti’ di
maggioranza De Stefano, La Marca e Napolitano… Manco uno sbadiglio.
Ore 14.00 La parola passa alle opposizioni.
Nell’ordine parlano Vitale, Tripaldi, poi Cutolo, Iovino, Marone (troppo
morbido il suo intervento, che strappa anche ironici sorrisi a qualcuno della
maggioranza), Pizzella (simpaticissimo il siparietto con Geremia Biancardi che “non
ti ascolto perché non voglio sentirti parlare male di me, amico mio…”), Carmela
Scala (un colpo al cerchio due alla botte). Muti come pesci fuor d'acqua le new entry Parisi e Vecchione.
Ore 15 circa Mentre si continua a sproloquiare l’aula
consiliare si svuota. Anche una super stacanovista Tripaldi viene meno e non
riesce a rinunciare alla sigaretta post caffè. Il dibattito comunque continua… Si
punta il dito sul grave atto ‘formale’ (ma anche sostanziale direi) della
mancata nomina della giunta. i tempi si dilatano sempre di più... qualcuno comincia a spazientirsi, soprattutto
sponda maggioranza e la Napolitano sbotta: “ma questi lo sanno che noi dobbiamo
anche lavorare, mica possiamo restare qui a perdere tutto sto tempo. Non tutti
sono dipendenti statali…” (complimenti per lo stile senorita). Immediata la
replica di uno scatenatissimo Iovino che non le manda certo a dire…
Ore 16 Resto sempre più solo. Anche gli
stoici colleghi Lauro e Bianco si allontanano…
Ore 16.10 Dulcis in fundo si passa alla
votazione per i membri della commissione elettorale. Stavolta niente figura di
merda, gli scrutatori nominati sono tre. Eletti Napolitano (che così può andare
a casa a lavorare invece di stare lì a perder tempo a spese dei contribuenti),
Moccia e Parisi. Supplenti Tufano, Pizza e Vecchione.
Ore 17 circa Finisce tutto e si va a casa…
Medaglia al
merito (con menzione d’onore) va ad un giovane fidanzato ‘nolano’ (la compagna
era al battesimo come consigliere) rimasto UNICO tra gli highlander che sono
riusciti a sciropparsi l’intero consiglio comunale. Alla fine ne è rimasto solo
uno tra il pubblico (LUI!!!). E' riuscito pure ad avere la meglio sul 'trombone nolano' Raffaele Napolitano (andato via un quarto d'ora prima). Avrei voluto stringergli la mano per solidarietà
maschile (cosa tocca fare certe volte ehhhhh). Dopo sei ore era stravolto
peggio di chiunque altro… Ahh
la forza (ma non il partito) dell’amore…Quella vince sempre (anche se non vai in chiesa)
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Niente paura. E' tutta una recita, una finzione... alla fine l'ammore vince sempre (pure se non vai in chiesa) |