Quando
era piccola ha dovuto scegliere tra continuare Danza o Judo. E lei,
ovviamente ha scelto Judo. E' cominciata così la storia di Cecilia Di
Laora che l'ha portata a diventare campionessa mondiale di Pankration
oltre ad essere una delle migliori atlete in Italia per la sua categoria
sia di Judo che Ju Jitsu. E tra una gara e un allenamento Cecilia va a
scuola, dove impara violino e percussioni, e da sola ha imparato a
suonare il piano. No, tranquilli. Cecilia non ha i super poteri e non
arriva da un altro pianeta. E' solo una adolescente con la capa fresca
che si diverte tantissimo.
CHI E' CECILIA? Quinta classificata agli ultimi campionati nazionali di judo (categoria Esordienti B – 70 kg).
Secondo posto agli ultimi campionati nazionali di Ju Jitsu di categoria. Campionessa mondiale, europea e italiana di Pankration. Cecilia Di Laora, 15enne savianese
è questo e molto altro.
Capa fresca (anzi freschissima) e testa dura, si definisce
“sicura di me e nello stesso tempo un po’ pazza, forse iperattiva”. Cecilia
oltre allo sport va anche a scuola (vabbuò, ci mancherebbe), talvolta fino al
pomeriggio inoltrato perché ha scelto di fare dei corsi in più rispetto a
quelli obbligatori. E fino a poco fa suonava anche in un gruppo.
Ma il tempo per gli
amici?
“Ehhh… Non è facile
trovarlo, soprattutto se anche nei fine settimana spesso sei impegnata nelle
gare. Un’amica ogni tanto si lamenta che ho poco tempo per lei”.
La vita di un’atleta
giovanissima che pratica arti marziali a certi livelli è dunque tutto
sacrificio, sudore e mazzate….
“A me piace tantissimo. Cioè non lo vedo come un sacrificio.
Io adoro allenarmi. Anzi, mi allenerei ancora di più di quanto faccio adesso.
Ma purtroppo il palazzetto dove ci alleniamo non ha tutta questa
disponibilità”.
La tua giornata tipo
deve essere un casino esagerato…
“Divertente direi. Ad esempio il lunedì esco alle 18.15 da
scuola e scappo velocissima in palestra dove finisco alle 22. Il giorno dopo
devo andare a scuola… e basta. Questo è il mio prototipo di giornata”.
Per fortuna il sabato
puoi uscire…
“Guarda, quando ci sono le gare, e quindi quasi sempre,
neppure il venerdì…”.
Ricapitolando.
Campionessa mondiale, europea e italiana di Pankration. Vice campionessa
italiana di Ju Jitsu e quinto posto agli ultimi campionati italiani di Judo…
“E potevo essere pure campionessa italiana di Ju Jitsu ma in
finale… vabbè, non mi sembra il caso…”.
Che cosa non ti
sembra il caso?
“Niente ho appoggiato la mano sulla spalla (e mima il
movimento) della mia avversaria e invece è successo un macello, come se
l’avessi colpita in un occhio (colpo proibito)e mi hanno squalificata. Guarda
una roba che se ci penso…”.
Comunque non è facile
praticare a certi livelli tutte queste discipline…
“Molte si somigliano e mi viene naturale. Un po’ di
difficoltà c’è soprattutto per le varie categorie di peso. Una volta ho dovuto
passare una giornata intera avvolta in mille coperte a sudare per entrare in
una categoria. E’ stato divertente però”.
Come hai cominciato…
“Da piccola facevo danza e judo. Poi gli impegni
cominciavano ad accavallarsi e ho dovuto scegliere. E ho scelto il judo”.
Ma anche perché tuo
padre è un maestro di arti marziali (mi suggeriscono dalla regia)…
“Mmmmh… No, no… ma pure se non insegnava mio padre. Avrei
scelto comunque quello”.
Una campionessa che pratica tre discipline…
“E non vedo l’ora di cominciare la MMA. Adoro quei colpi in
faccia (in
realtà dice pugni, cioè le piaccioni i pugni in faccia)”.
Suggerisco, visto
l’affinità con Pankration: ma la greco-romana no? In Italia abbiamo un’ottima
scuola e tradizione…
“Quale sarebbe? Ahh.. Sì sì, ho capito… quella con la tutina
sexy… No no no…”.
Interviene il padre: “Ha qualche dubbio sulla tutina… (ridiamo).
A parte quella, è già stata contattata da
un maestro ma si sarebbe dovuta tesserare per un club pugliese e non poteva.
Però ammetto che ci stiamo pensando… La greco-romana è molto affine al
pankration d’altronde”.
Comunque da queste
parti non è proprio normale trovare una ragazzina che pratica questi sport a
livelli così importanti…
“E’ vero, sono sport che nei pregiudizi delle persone sono
prettamente maschili. Al sud poi… Però ammetto che non è facile trovare altre
ragazze come me. Per questo sono praticamente obbligata ad allenarmi con i
maschi. Se pensi che questi sport anche negli allenamenti il combattimento è
fondamentale… Combatto quasi tutti i giorni con dei ragazzi… E li batto pure”.
Vai a scuola,
dicevamo…
“E pure bene”
La mamma ride e dice: “adesso non esageriamo. Per esempio l’insegnante
di violino a scuola ha detto che gli sport che pratica non sono proprio adatti,
visto che le mani per suonare sono importanti e lei invece…”.
Ma Cecilia interrompe: “Guarda qua queste dita. So storte eh…
Hai visto come so storte (e ride). Sto sempre fatta male, una volta la mano un’altra
il ginocchio… Ma che devo fare… Mi piace”
Cosa studi?
“Vado al liceo musicale a Nola. Studio violino e percussioni…
Poi suono il pianoforte e il basso, ma questo a casa. Il pianoforte ho imparato
a suonarlo da sola”.
Poi mi hai detto che
hai un gruppo….
“Avevo un gruppo, prego”.
Ahhh… Scusa. Perché hai
lasciato?
“No, quale lasciato. Io non ho lasciato proprio a nessuno. E’
che nel mondo della musica c’è bisogno di persone all’altezza di poter
affrontare determinate situazioni. Bisogna trovare le persone giuste con le
quali condividere quello che si fa. Punto e basta”.
Il futuro di Cecilia?
“(ride)Aeee… Nel
senso che voglio continuare a frequentare la scuola e a combattere. Sicuro c’è
solo che voglio cominciare a provare MMA…”.
In bocca al lupo
allora.
“Crepi”.
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Cecilia con la nazionale Italiana ai mondiali di Pankration (Grecia) |