Frizzi, lazzi e cotillon. Spettacolo in campo e sugli
spalti. Con quel pizzico di tensione e adrenalina che esaltano il pubblico del
PalaSpork, che nel finale di gara si lascia davvero andare regalando momenti
davvero unici (e cori davvero irripetibili). “Le cose belle nostre”, ma quelle
belle veramente.
Il mix comunque è quello giusto proprio. Perché in campo lo
spettacolo è per palati nobili. Contro il Volare Benevento la macchina Nola
Città dei Gigli ha ulteriormente rodato i suoi meccanismi e… che ve lo dico a
fare.
EFFETTI SPECIALI
Due Megafoni.
Potevate stupirmi con effetti speciali e ci siete riusciti. Non uno, ma due
megafoni. Onestamente continuo a preferire i cori lanciati ‘nature’, ma ammetto
che quando è partita la musichetta con ‘Per Elisa’ di Beethoven sono morto.
Effetto disco. Un
flash a ritmo di tunz tunz all’improvviso. Ma da dove viene. Una palla da discoteca
al Palazzetto. Marò… E no, tuttappost. E’ solo un neon che fa i capricci.
Come può uno
scaldino... Riscaldare il Palaspork? Davvero non lo so. Genio chi ha avuto
l’idea di piazzarlo nel canestro (ma perché in uno soltanto). Alla faccia dei
megatubi presenti sul soffitto. Ci ho messo mezz’ora per capire cosa fosse.
Scaldino elettrico vero? Comunque: 9 per lo spirito di iniziativa, 9 per la
fantasia della posizione, 10 a chi lo ha montato. Ma è uno scaldino vero?
Ancora non ci posso pensare.
TORCIDA
Cori 1. “De
Martino auauauaua”. Ora io non so se era il megafono o il fatto che non si urlasse
tutti insieme. Però ho dovuto chiedere perché non si capiva.
Cori 2. Cioè a un
certo punto avete urlato “Gol”? Davvero: gol. E chi ha segnato?
Dai Puffetta. L’incitamento
arriva dall’anello superiore. “Dai puffè, dai puffè”. Ripetuto in parecchie
occasioni. Who is that girl?
Canta con noi. Mi
avete fatto vergonare. La prossima volta, se trovo il coraggio, lancio un coro.
Promesso.
Saggezza popolare. “Antò,
aspè… stamm ancora 12 a 6. Oì, metà e metà… comm o fierr viecchio”. Perdonate l’ignoranza:
mi spiegate anche a me?
Level up. Una
volta era il torroncino. Poi venne il boero cioccolato e nocciole e infine
quello classico ripieno di ciliegia e liquore. Non la finirete mai di stupirmi.
E comunque appena arrivati mia figlia ha subito cominciato: “papà ma quando ce
li danno i cioccolatini?”. Poi vabbé ne ha azzannato pure uno al liquore… Ma,
come dico sempre: tutta salute.
IN THE BOX
La classe non è
acqua. Missile terra aria di un attaccante avversario e stop al volo di
destro di coach Della Volpe, con la palla che si incolla al piede. Applausi.
Twisting. Non so
se è la tensione della contesa. Ma delle gambe attorcigliate (per gran parte
della partita) di coach Luciano Della Volpe ne vogliamo parlare. Cioè quello
sta in piedi durante tutta la partita con le gambe incrociate. (Ci ho provato,
posso chiedere come caspita fa?). E poi le braccia. Incrociate così tante che a
volte sembra portale dietro le spalle. A momenti temo che possa incastrarsi…
Avviso alla società: io un barattolo di svitol lo terrei a portata di mano.
Uaaaa… Secondo
set. Ricezione a una mano in volo plastico con colpo di reni. Mamma mia e che
ha combinato la D’Alessio. Mi ha ricordato certi voli di Gillet.
OI DIALOGOI
“Paura… tutto per te”
“… anche perché se non la faceva entrare tornava a casa che
teneva le braccia di due metri” (sto ancora ridendo, giuro).
“Arbitro ti puzza il fiato”.
“Zitt che ci fanno la multa”.
No, veramente chill so e fumogeni…
P.S. Il 16+1 è da
standing ovation. Chiedo scusa per la foto: meglio non sono riuscito a fare.
Avevo una figlia a carico.
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