“Il mio palazzetto
dello sport è tutto sgarrupato, i soffitti sono sgarrupati, i mobili
sgarrupati, le sedie sgarrupate, il pavimento sgarrupato, i muri sgarrupati, il
bagno sgarrupato. Però ci giochiamo lo stesso, perché è l’unico palazzetto, e
altri non ce ne stanno. La mia amministrazione comunale dice che il Terzo Mondo
non tiene neanche il palazzetto sgarrupato, e perciò non ci dobbiamo lagnare:
il Terzo Mondo è molto più terzo di noi” (cit. Tema “Racconta la tua città” di
Tizia Sempronia, ‘bruniana’)
La storia. Il
palaMerliano nasce nel 1993. Cioè nasce… diciamo si trasforma da palestra in
palazzetto. Il percorso che porta a questa trasformazione comincia negli anni
80, sotto l’amministrazione socialdemocristiana a guida Mauro ed ha compimento a
metà anni 90 sotto l’amministrazione forzaitalista di Ambrosio.
Dalla data di nascita o di trasformazione il Palazzetto è
rimasto lo stesso. Lo sporc invece è aumentato a dismisura
fino ad essere padrone assoluto e incontrastato, tanto da dare il nome al
palazzetto stesso (voci di piazza dicono pagando in natura, pari a chili di
polvere). Nessuna modifica o lavoro a adeguamento di sorta, eccezion fatta per
l’ordinaria amministrazione, ha interessato la struttura. E i risultati sono
sotto gli occhi di tutti. O meglio di chi li vuol vedere, perché alla fine le
condizioni in cui versa sembrano non importare a nessuno.
Lo stato dell’arte.
Basta dare uno sguardo alle immagini per rendersi conto in che condizioni versa
la struttura. Certo, mi si dirà che comunque la struttura è agibile, anche
perché la Fipav e la Fip consentono lo svolgimento delle
gara ufficiali di basket e volley. Però, guardando le immagini che ho scattato
mi domando: ma voi ce lo mandereste un vostro figlio a fare sport in una
struttura del genere (cit.)? Fili dell’elettricità scoperti, intonaco a pezzi e
altre piccole lesioni strutturali di cui non sono assolutamente in grado di
valutare l’entità ma che a me, a prima vista, un pochino preoccupano (VEDI FOTO). Tralasciando il fatto che,
di mattina, il palasporc sveste i panni di palazzetto e torna ad indossare quelle
di palestra. Primo caso al mondo di struttura MULTITASKING.
![]() | |
PalaSporc a Nola: immagini della struttura |
Di particolare interesse storico-artistico-culturale la
presenza di mattoni e pietre (che in teoria potrebbero anche essere considerate
come armi improprie e/o oggetti contundenti presenti sul campo da gioco) usati
come contrappeso per i canestri. Leggenda vuole che siano resti della mai
trovata casa di Giordano Bruno, da qui la consuetudine, secondo alcuni storici
di appellare gli atleti delle compagini cittadine come “bruniani” (teoria comunque
contrastata da altri studiosi).
Bagni e spogliatoi. Se
i bagni e gli spogliatoi dello Sporting Club sono l’apoteosi dell’apoteosi
della schifezza, quelli del Palazzetto dello Sporc sono solo una
grande schifezza (che culo vero?). Servizi igienici ai limiti della decenza
(vedi foto) e docce di ultimissima generazione, nel senso che sono in grado di
decidere autonomamente se, quando, dove e come erogare acqua. E anche di
stabilire se e quando erogarla calda o fredda: insomma l’ultima frontiera della
domotica.
Defibrillatore e
pronto soccorso. Il defibrillatore donato dal Rotary c’è, ma non si vede.
Nel senso che le tre società sportive che utilizzano il PalaSporc non lo hanno
mai visto. Ovviamente tutte le società sportive si sono dotate autonomamente di
un defibrillatore (che vi assicuro non costa poco). La speranza è che il
defibrillatore sia almeno in possesso dalla scuola. E magari tenuto nascosto
nella stanza dei misteri del Pronto soccorso. Una stanza impenetrabile (almeno
per le tre società sportive), sempre chiusa a chiave durante le attività sportive
delle tre società che utilizzano (PAGANDO) il palazzetto dello sporc.
Le tre società, di conseguenza, hanno provveduto autonomamente al kit di pronto
soccorso, sempre PAGANDO ovviamente.
Le carte cantano.
Ma per il PalaSporc non dicono una parola. Scena muta. Roba da “uno basico”
(cit.). Io ho provato a cercare qualcosa, ma tra determine e atti vari proprio
il nulla cosmico. Alla faccia della trasparenza. Speravo quantomeno di trovare
gli accordi di convenzione con le varie società. D’altronde cosa ti vuoi aspettare
da un ASSESSORA ALLO SPORT che in
due anni e mezzo non ha neppure trovato il tempo di aggiornare sul portale
ufficiale del Comune di Nola l’elenco delle associazioni sportive (che secondo
alcuni risale ai tempi di Giordano Bruno, da cui appunto alcuni studiosi fanno
risalire il termine ‘bruniane’ per indicare società sportive e atleti nolani).
L’unica determina in merito risale al 2013: progetto di 99mila
euro per rifare il tetto. Progetto presentato per partecipare ad un
bando di finanziamento del ministero. La sfiga ha voluto però che la corte
costituzionale annullasse il bando. E il progetto è finito dentro ad un
cestino.
Fondi da investire,
appalti da appaltare. Nonostante non ci siano carte però sono riuscito a
reperire qualcosa. L’assessore ai LLPP,
nonché all’edilizia sportiva, Enzo De Lucia, nel gennaio del 2016 ha reso
noto che ci sono una serie di lavori da appaltare., tra cui spicca la “pavimentazione in parquet sportivo del
palazzetto dello sport”, lavori per la somma di € 50.000,00.
Io adesso mi e vi chiedo: se io metto il parquet su un campo
di gioco utilizzato da prime squadre e giovanili di tre associazioni sportive,
studenti della Merliano per fare educazione fisica, studenti di altri istituti
per eventi vari, come pensate si possa ridurre considerando che per la manutenzione
ordinaria ci vogliono una serie di costosi accorgimenti? Ve lo dico io: in due,
al massimo tre anni si trasformerà in un vero e proprio vespasiano (hai visto
mamma che non sono stato volgare e scostumato?).
Si vocifera che al solo pensiero di impiantare il parquet le
tre associazioni sportive abbiano immolato un/a giovane atleta vergine
sull’altare del dio delle varie. Per ora il sacrificio sembra aver sortito
effetti.
Sempre De Lucia ha parlato di lavori da appaltare nel 2016
(nessuna tracce in determine ovviamente, quindi resta solo la parola) di “lavori di sistemazione copertura palazzetto
dello sport per € 100.000,00”.
Il sogno delle società sportive e forse pure della scuola Merliano, sia che per
l’occasione magari si pensi all’utilizzo di una copertura con pannelli fotovoltaici,
per rendere la struttura autonoma dal punto di vista energetico, con notevole
risparmio per la comunità. Le atlete (o gli atleti) vergini sono avvisate/i (e comunque
pare comincino a scarseggiare).
Edilizia scolastica o
edilizia sportiva? A chi tocca fare lavori straordinari sulla struttura
Palazzetto dello Sporc, alias palestra della scuola Merliano. Boooooooh,
direbbe mia figlia Sofia. E ad onor del vero pure io non l’ho capito tanto bene.
Edilizia scolastica o edilizia sportiva? O tutte e due insieme? Di sicuro nei “lavori di adeguamento impiantistica dei
locali Scuola Media MerlianoTansillo per €
190.000,00” qualcosa ci potrebbe pure entrare. O mi sbaglio, assessore
ai lavori per l’edilizia scolastica. Attendiamo fiduciosi. Atleti/e vergini,
cominciate a tremare.
La Sporc s.p.a. main
sponsor della struttura. La normativa in materia di pubblicità parla
chiaro: solo striscioni e/o pannelli rimovibili. Nessuno sponsor sul campo di
gioco (cosa che avviene nel 99% dei palazzetti dello sport italiani, ma non
solo), che per gli sport cosiddetti minori (volley e basket) è assai importante.
L’assessora
allo sport De Stefano forse neppure se lo pone il problema (eppure è
tropp’ strana sta cosa èèèèèèèèèèèèè), ma le tre società sì. Ma come, nel
basket e nel volley ogni campo da gioco viene brandizzato e vengono ceduti
spazi agli sponsor e noi non possiamo farlo? Della serie: ringraziate tutti i
santi che potete disporre di una struttura (PAGANDO), nel Terzo Mondo non hanno
neppure quella. Che dire: complimenti ad una amministrazione che fa di tutto
per la crescita delle società sportive. Lodi, lodi, lodi.
Voci di piazza dicono che la Sporc s.p.a abbia imposto
di essere l’unico e solo sponsor. Muri esterni e interni, spogliatoi, campo di
gioco e spalti: quello della SPORC è l’unito marchio che merita alta visibilità.
Piccola precisazione. Ad onor del vero ci sono degli
striscioni “fissi” recanti degli sponsor. Sono rimasti lì dall’ultima stagione
sportiva perché si è rotto il meccanismo (tipo tendone per intenderci) per togliere
lo striscione e di conseguenza non è stato possibile rimuoverlo.
Bravi. Siete
riusciti a leggere tutto? Non avete vinto niente, ma vi ringrazio tantissimo
per la pazienza e l’attenzione. Il mio tempo a raccogliere notizie e
informazioni non sarà stato sprecato.
Piccola zeppata.
C’è gente che parla, gente che scrive, gente che copiaeincolla. Io nel tempo
libero (che sottraggo anche ai miei cari) scrivo e provo a informare e
sensibilizzare.
Perché io non amo Nola. Perché io la schifo "troppo assai" e "se son d'umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie:
di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo..." (cit.)