In via Giacomo Imbroda a Nola, in un giardino
semi-abbandonato, topi giganti di notte tentano l’assalto ai balconi,
aggredendo anziani che ogni sera combattono e resistono ai tentativi di
conquista da parte di un esercito di ratti clandestini.
La situazione è esplosiva, e scatta la social denuncia.
Facebook diventa rovente. Si taggano tutti i personaggi di rilievo della città. Nello specifico gli
amministratori comunali. Particolare di poco conto, la privacy dei
post di denuncia viene modificata in base allo schieramento politico: maggioranza aperta a tutti, opposizione chiusa col lucchetto che non si sa mai qualcuno scopra che ci metto la faccia pure con altri. Il resto non conta. L’importante è che si faccia, si agisca
in fretta e si risolva il problema.
Nel mentre amanti e amatori, lacché e improvvisati
capopopolo, denunciano via social ed osannano i mammasantissima per un “stiamo
provvedendo” o “chiederemo al proprietario che esegua derattizzazione”, il
tutto rigorosamente postato senza privacy affinché sia chiaro il concetto della
“faccia sotto i piedi e puoi camminarci sopra” di savonaroliana memoria, una
paio di stupidissimi cittadini si rimbocca realmente le maniche.
Alle ore 7 di mattina circa, con i criaturi ancora mezzi
addurmuti, si mettono all’opera. Tra una tazza di latte con biscotti e le mirabolanti acrobazie nel vestire gli indisciplinati pargoli, riescono pure a scrivere un esposto e lo presentano al protocollo.
Perché è vero... l’indignazione via facebook e le socialdenunce ai
mammasantissima, ma porca miseria siamo in un paese di diritto e pure le
denunce vanno presentate per bene e con tutti i crismi dell’ufficialità.
E così, nonostante la burocrazia, alcuni cittadini e
cittadine (che schifano la città) presentano denuncia. All’Asl e per conoscenza
al sindaco Biancardi.
Vincenzo (che sarei io) nel frattempo scopre che a
Pomigliano hanno pubblicato un documento ufficiale dell’Asl Na 3 Sud, in cui
vengono calendarizzate le derattizazioni sul territorio. E tra i paesi c’è
anche Nola. Per fortuna che Pomigliano c’è, direbbe qualche forzaitaliota.
E per fortuna che Pomigliano c’è, dico pure io. Perché a
Pomigliano qualche tempo fa è accaduto un fatto simile. Toponi conviventi in
struttura privata, l’Asl non può intervenire, il sindaco tentenna e i cittadini
fanno da soli. Con il Comune che alla fine si ritrova a dover rimborsare i
cittadini.
A Nola il sindaco Biancardi comunica che intimerà ai
proprietari di porre in essere la derattizzazione. Nonostante potrebbe - ha i
poteri per farlo - emanare un ordinanza avente carattere di urgenza per
chiedere ai proprietari della struttura di consentire l’intervento dell’Asl.
L’ordinanza che voi sappiate è stata emanata? Verrà emanata poi?
O si aspetta il 17 luglio, come da calendario per la derattizzazione.
Voci da dentro all’anfitrippone (che non sono io) del palazzo comunale fanno
sapere che si sta preparando un’ordinanza di daspo urbano per i toponi
conviventi. Nell’attesa, questa sera sui balconi di via Giacomo Imbroda gli
anziani si preparano ad ingaggiare battaglia contro l’assalto dei roditori.
Con la comunicazione semiufficiale di sindaco e vicesindaco
l’allarme rientra. La denuncia ha avuto il suo effeto. La situazione è risolta.
Tutt’appost. Non è successo niente. Sgomberare gente, sgomberare… Non c’è nulla
da vedere.
PS. Oltre alla denuncia protocollata, per correttezza di informazione, un cittadino ha inviato una email ad una serie di amministratori (bipartisan, maggioranza e opposizione). Poi la socialdenuncia ha risolto tutto… Iubilate.
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