venerdì 4 maggio 2018

Intervista doppia. Quando il calcio e il volley si incontrano finisce che si sposano (la storia di Alessandra D’Alessio e Raffaele Poziello)


Il calcio e il volley. Due universi paralleli dello sport distanti anni luce ma che talvolta potrebbero pure incontrarsi. Per caso o per uno strano scherzo della beffarda divinità Eupalla. Diciamo su una spiaggia della Calabria. E magari fidanzarsi e dopo tre anni sposarsi pure. Come Alessandra D’Alessio e Raffaele Poziello. Lei gioca nel Nola Città dei Gigli e sta lottando per la promozione in serie B, lui corre e suda con il Campania Ponticelli (all’anagrafe Frattese) in serie D alla ricerca di una salvezza non facilissima. 

Alessandra D’Alessio, ruolo?
“Libero. Quando ho cominciato non indovinavo un colpo e mi dicevano.. tu mettiti là dietro oì”

Raffaele Poziello?
“Trequartista. Ma ho giocato in tante posizioni. Mezzala, attaccante esterno, ala e mi è capitato pure di fare l’attaccante. Ho imparato ad adattarmi. Però mi diverto di più a giocare dietro le punte. Ma è il mister che decide e io cerco di fare del mio meglio a prescindere dal ruolo”.

Differenze che emergono da una semplicissima domanda. Le storie di vita sportiva di Alessandra e Raffaele sono diversissime, come il calcio e il volley. Lui sicuramente più schivo, pronto a dare spazio alla più espansiva Alessandra. Quando incrociano gli sguardi però li vedi i cuoricini che sprizzano dagli occhi di entrambi.

Come vi siete conosciuti?
Alessandra: “Aeee… In spiaggia in Calabria. Entrambi eravamo lì solo per un giorno. Quasi per caso. Anche se lui oggi è ancora convinto che io abbia detto a mio nipote di chiedergli se voleva giocare a pallone con lui…”

Raffaele ride…. 
Cenzo pensa che secondo me Raffaele non tiene ragione, di più.
Sempre parlando di cuoricini, Raffaele lo ritrovi spesso sugli spalti del Palamerliano. Chiacchierando vengo a sapere che spesso segue Alessandra anche in trasferta.

Ma avevi mai seguito una partita di pallavolo dal vivo prima di conoscere lei?
“No mai. Al massimo la nazionale in tv alle Olimpiadi”.

E tu Alessandra, avevi mai seguito dal vivo una gara di ‘calcio minore’?
“No no. E ammetto che ogni volta che lo vedo giocare mi sento male dall’ansia. Vorrei sempre il meglio per lui”.

Differenze tra i ‘due spalti’ ce ne sono…
Alessandra: “Nel calcio l’atmosfera è senza dubbio più tesa. Lo avverti anche sugli spalti”
Raffaele: “Un poco è vero… Sono sport diversi e questa differenza si avverte anche sulle gradinate”

E in campo invece…
Alessandra: “Lui all’inizio mi chiedeva sempre ma perché vi abbracciate e urlate sempre…” (ride tanto)
Raffaele: “E’ vero, questa cosa mi ha colpito tanto perché nel calcio come si potrebbe mai… Però il calcio è uno sport di contatto mentre il volley no, e questo cambia non poco le cose secondo me. L’aggressività, l’agonismo, la cattiveria agonistica devono per forza essere interpretati diversamente….”
Alessandra: “Infatti lui quando gioca esiste solo e soltanto l’obiettivo….”
Raffaele la interrompe: “Pure se avessi di fronte mio fratello, nei 90 minuti farei l’impossibile per batterlo. Poi quando finisce la partita si torna ‘normali’, ma prima sei un avversario e a me piace sempre vincere…”

Solo questo…
Raffaele: “A me ha colpito anche che, seguendola da tre anni quasi sempre, ho notato che nella pallavolo chi è più forte vince praticamente sempre, nel calcio non è così. La possibilità di risultati a sorpresa sono molto più frequenti…”
Alessandra: “Ma anche i soldi…”

In che senso?
Alessandra: “Che loro guadagnano molto molto di più. Non c’è proprio paragone, una roba tipo 1 a 10 e pure di più. Tanto è vero che lui quando mi ha conosciuta non ci credeva…
Raffaele ride: “E’ vero. Ricordo che dicevo ‘ma come, fai la serie B mica un campionato minore…’ (ride di nuovo).  Un trattamento diverso che non è proprio giusto credo. Siamo entrambi due atleti e facciamo dei sacrifici anche se abbiamo tanta passione per quello che facciamo”.

E invece c’è differenza nei gruppi? Nel senso che litigano più i maschi o le ragazze?
Alessandra: “No, più noi… Assolutamente…”
Raffaele: “Non è vero, non c’è differenza. Solo che il segreto di un gruppo e non far uscire mai nulla all’esterno e forse questo siamo più bravi a farlo”.

Oltre allo sport fate altro nella vita?
Alessandra: “Sono laureata in economia e commercio e sto prendendo la specialistica. Poi lavoro fino alle 18,30 per la Play Video Football, una società di Casoria che si occupa di calcio giovanile… Una realtà molto molto interessante, con idee innovative per promuovere i ragazzi che giocano a calcio…”
Raffaele: “Io per adesso gioco a calcio…”
Alessandra: “Questo è dovuto anche al fatto che guadagnano bene…” (ride)
Raffaele: “Non è vero… Non è solo per questo. Noi ci alleniamo di più, siamo impegnati cinque giorni a settimana per parecchie ore e poi c’è la partita…”

Alessandra cosa hai imparato da Raffaele atleta?
“La mentalità. Lui si comporta come un professionista. E’, come si dice, mentalizzato… A cominciare dall’alimentazione pre partita, tipo riso e proteine senza mai sgarrare ad arrivare all’atteggiamento in partita e in allenamento. Diciamo che per lui non esistono pause ed è tutto finalizzato allo sport. Per esempio da quando stiamo insieme non esiste che ci si prenda una giornata di pausa che so… per andare al mare…”

E tu Raffaele?
“L’umiltà. Come atleta ho imparato da lei che l’umiltà è fondamentale, non devi mai sentirti arrivato. Alessandra è consapevole dei suoi limiti ma lavora per superarli….”

Come avete cominciato…
Alessandra:  “Io tardi, tardissimo. A 18 anni. Mi trascinò mia cognata. Ero proprio una schiappa, la palla non la colpivo neppure. Ancora mi domando come ho fatto e come faccio a stare qua…”
Raffaele: “Io ho cominciato con la scuola calcio “Ciccio Foggia”, poi sono andato nelle giovanili dell’Avellino e poi ho girato tanto. Con la Sibilla in serie D quando arrivammo secondi, poi in Molise, in Puglia… Ho girato molto tra C e D”.

Alessandra hai cominciato tardissimo…
“Si infatti. Prima ho fatto ginnastica artistica… Con le capriole almeno tutt’appost… Poi ho dovuto imparare tanto. Tantissimo. Ho rubato tanto dalle compagne di squadra. La mia più grande fortuna è stata quella di giocare sempre con grandi campionesse. Ho comunque fatto tutta la gavetta. Ho cominciato dalla Seconda Divisione e sono riuscita a vincere pure un campionato di serie B. Guarda se solo ci penso… All’inizio ero veramente indecente, poi sono cresciuta anno dopo anno. Merito anche delle compagne con cui ho giocato. Dora Sollo, ad esempio, è una guerriera. Caratterialmente è tostissima. Luciana Lauro, schiaccia con la forza di un uomo. Margherita Cozzolino… Bello e buono io a giocare con loro. Sono stata fortunatissima. Poi Valeria Ricciardi. E quest’anno con Elena e Anna. Cioè io che gioco titolare in mezzo a loro che hanno vinto scudetti e giocato e vinto in Europa…”

Raffaele e tu chi giocatore ricordi…
“Vabbè, Tommaso Manzo è un campionissimo. Uno che ha segnato oltre 300 gol in carriera e ha cominciato a farlo tardi. Impressionate guarda. Ero ragazzino e giocare con lui… Mamma mia. Poi Checco Ingenito… gente che in quelle categorie faceva la differenza sempre”.

Alla fine a Nola, come ti trovi?
“Benissimo, nulla da dire. Luciano già lo conoscevo, con le ragazze mi trovo benissimo. Sono arrivata tardi e piano piano sono riusciti ad inserirmi. Davvero mi trovo benissimo. Società, compagne…”

E l’anno prossimo? Cioè, se rimarrai magari riusciamo a mettere una buona parola pure per Raffaele. Se resta mister Liquidato magari ci parlo io (ovviamente scherzo eh mister… a capa mia sotto i piedi vostri)
Alessandra: “Sarebbe bello giocare entrambi a Nola, non lo nego. Bellissimo…” (veramente ha detto “foss o ciel)
Raffaele: “Nola è una bella piazza. Di quelle storiche. Ho visto che sta facendo benissimo, soprattutto nel girone di ritorno è andata fortissimo. Conosco Schioppa, Mimmo Olivieri, Zaccaro. Dovrei scendere di categoria, non ho mai giocato in Eccellenza, mai dire mai… O magari… Che ne sai”.

O magari…. (e considerando che li ho sentiti prima della sfida col Cervinara…)
E magari…non succede, ma se succede invitiamo pure Ciro Poziello, difensore dell’Ercolanese. Perché come si dice, mai separare le famiglie…

Alessandra D'Alessio, libero del Nola Città dei Gigli
 
Raffaele Poziello, centrocampista del Campania Ponticelli

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