mercoledì 30 maggio 2018

Danni per uso improprio del Parco Archeologico Urbano: di chi è la colpa? E qualcuno ne risponderà?


A volte capita che a consultare l’albo pretorio trovi risposte ad domande che uno si pone da tempo. Una di queste riguarda il “green park” del Parco Archeologico Urbano, struttura che dal 2014 attende il definitivo collaudo causa una variante ai lavori. Esatto, stiamo parlando di quel parco inaugurato in pompa magna alla vigilia della scorsa tornata elettorale. Inaugurato ma mai reso fruibile alla cittadinanza…
E niente… scopri che la ditta che ha fatto i lavori attendeva i pagamenti perché, in base a quanto riportato dalla determina n. 87 del 5 aprile 2018 venivano riscontrati dei non meglio specificati danni.
Si legge nella determina. “Lo scrivente RUP (ing. Gustavo Anaclerio) ha richiesto alla Direzione Lavori (l’ing. Giuseppe Angri, ndr) chiarimenti in merito ad alcune opere realizzate nel corso dei lavori e localizzate nell’area denominata Green Park ove durante le visite di collaudo erano emersi danni rilevati dal collaudatore incaricato Arch. Rosa Stefanile”. Dunque la ditta affidataria dei lavori non veniva pagata in virtù di questi danni rilevati.
Il 1 marzo 2018 il RUP chiede chiarimenti al direttore dei lavori ing. Giuseppe Angri. 
Questo prontamente risponde (vedi foto della relazione presente sull'albo pretorio) confermando che nel 2014 i lavori furono eseguiti a “regola d’arte… tutto si presentava integro ad eccezione della posa in opera dei pali di illuminazione avvenuta successivamente (maggio-giugno 2014)”. Non solo. L’ing. Angri specifica che nella sua visita ad oggi “il parco risulta per buona parte incolto, con pozzetti di ispezione senza chiusure e non più complanare”. Non solo (2 e qui casca l’asino). L’impresa esecutrice dei lavori forniva una pec inviata alla stazione unica appaltante e al collaudatore in cui “veniva denunciato un uso improprio dell’area green park in occasione di manifestazioni pubbliche nell’area archeologica”.
Dunque i danni arrecati che impediscono il collaudo dell’area e (sulla carta) anche l’utilizzo potrebbero essere stati causati USO IMPROPRIO in occasione di MANIFESTAZIONI PUBBLICHE (vedi foto). Adesso io non è che ricordi nello specifico tutte le manifestazioni dal 2014 ad oggi, ma a memoria mi sembra di ricordare che il parco veniva “utilizzato” in occasione di eventi “fiori all’occhiello” del giugno nolano o manifestazioni di carattere culturale. Quindi non solo il parco archeologico veniva utilizzato e aperto al pubblico senza collaudo (e a denunciarlo eravamo i soliti 2-3 scemi), ma questa “aperture al pubblico” mezze abusive hanno quasi certamente causato una serie di danni documentati che di fatto costeranno all’ente pubblico esborso di denaro per porvi rimedio in vista del collaudo. Ora la domanda: di chi è la colpa? Sicuramente di chi materialmente ha procurato i danni, ma politicamente (e non solo) ne risponderà qualche assessorato? L'ente pubblico ha avviato un procedimento contro chi dovrebbe aver causato questi danni? i danni sono stati quantificati economicamente?
In attesa di chiarimenti che non arriveranno mai, si attende come da prassi insabbiamento. La città sentitamente ringrazia.

La relazione dell'Ing. Angri pubblicata nell'albo pretorio del Comune di Nola

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