lunedì 4 dicembre 2017

Fil-otto Nola Città dei Gigli (sugli spalti una sola voce al comando e gli altri stavolta stanno a guardare)



Sono arrivato tardi causa impegno. Al seguito avevo mia figlia che comunque non è semplice gestire. Quindi non è stato facile raccogliere informazioni. Qualcosa (una sola ad onor di cronaca) mi è stata suggerita ma per il resto è tutta farina del mio sacco. Alla fine sono riuscito a portare a casa il risultato.
Le ragazze hanno comunque vinto la loro ottava partita consecutiva in campionato (con un netto 3 a 0). E il primato in classifica resta saldo. Facendo qualche calcolo, a queste 8 gare di campionato dovrebbero aggiungersi 2 sfide di Coppa, e se i conti tornano sono 10 le gare vinte di fila. Mi affido alle memorie storiche: è mai successo nei dieci anni di storia del Nola Città dei Gigli?
Ora, sempre volendo sfruculiare la scaramanzia, mi domando: se (e fate ogni sorta di scongiuro, vi imploro) si superano le dieci vittorie di fila in campionato come la mettete con la foto a fine partita? Eh, eh…

O fridd… nguorp. Se fuori piove e fa freddo, dentro al Palazzetto fischia il vento e infuria la bufera. Proprio.

The winter is coming… ma Prisco se ne fotte. E proprio per questo va dato un premio al coraggio di Giovanna “Frozen” Prisco. Unica tra le locali a non indossare calzamaglie o manicotti o altro materiale antigelo. Vada per le avversarie che non lo sanno e quindi restano fregate, ma lei no, Prisco ben conosce i rigidi inverni del PalaMerliano ma lancia la sua sfida: “da oggi il freddo è casa mia” (cit. Elsa). Brrrr. Rabbrividiamo. Noi per lei.

Elementi di disturbo. Il professore viene accusato di essere elemento destabilizzante. Il nocciolo duro della tifoseria accusa malamente il colpo. AAA capessa/e ultras cercasi: ma dove siete finite. Senza i vostri cori non è la stessa cosa vi prego, vi supplico, vi imploro: tornate quelli di sempre e in fretta.

Strascichi post partita (del Napoli). Nonostante la vittoria non è stato il miglior Nola Città dei Gigli. E così dagli spalti qualcuno ha fatto sentire il proprio disappunto. “Aòòòòò… Ccà già magg’ ntussecato aier e teng pure a stu juventin aret”. Indovinate chi è (sia l’intossicato che lo juventino).

Un uomo solo al comando. Nonostante l’età è uno che non molla mai. Il suo grido di battaglia fa vibrare ogni volta le mura del palazzetto. Prendete esempio.

Droza fa le faccine. L’urlo di don Ciccio Casoria “aaaaaaaaaaaaa Nolaaaaaa” terrorizza pure l’occidente. E l’espressione sul volto di Droza ogni volta vale più di mille parole. E io adoro la magnifica forza espressiva di quando Drozina fa le faccine (cit. Sofia).  

Il piccolo adesivo bianco. Posso fare una domanda? Cos’è quel piccolo adesivo bianco in petto alla Drozina? E’ tipo una fascia di capitano? Serve a coprire un piccolo strappo? Chi mi svela l’arcano? Ovviamente chiedo scusa se è ho scritto na strunzat (portate pazienza e abbiate pietà di me)…

Una donna assistant coach. E’ la prima volta che ne vedo una. Pure le ragazze USA erano guidate da un trio tutto al maschile. E allora, in un mondo (quello tecnico) dove il maschio ancora domanda pure è una notizia. Assai lieta.

Ritardatari. “Scusate, ho fatto tardi. Stavo a casa a vedere se il Napoli pareggiava” (cit. A. F.). E parte l’ovazione del pubblico.

Il loggione. A chi si ostina a venire al PalaSpork (io l’ho beccato già due volte) ma si nasconde nell’ombra del loggione.  Primo: se non vieni in tribuna non ti mangi i torroncini. Secondo: la prossima volta che ti vedo lo dico a Rosa che ti chiama col megafono a te e alla tua gentile metà. OK!!!

Le dediche. Complimenti per la marcia di Radetzski. Era proprio difficile (scusate ma mi dite chi è l’addetto alla compilation?). L’Aida capisco sia più difficile da trovare, quindi siete scusati. Mia figlia Sofia ha particolarmente gradito “Occidentalis Karma”. Il sogno resta una marcetta. Indovinate quale (o chiedete ad Andrea Foglia se sa qual è).

Il “lalastico”.  Tutte le ragazze hanno un elastico per i capelli. Se ne è accorta da tempo pure mia figlia Sofia (i suoi capelli ricci ne obbligano il quotidiano utilizzo). Ora c’è un motivo per cui tutte hanno un elastico nero tranne Drozina e Pericolo che ce l’hanno fucsia (eh eh ho controllato una ad una). Premsssa che il fucsia è più carino, che facciamo OMOLOGHIAMO?  

Tonia De Martino e i tatuaggi nascosti 2. Cioè io davvero non ci posso pensare. Ma come, uno durante un’intervista si prepara una domanda sul tatuaggio sulla gamba della De Martino. Ne viene fuori una bella discussione filosofica sua massimi sistemi (che leggerete poi perchè, sì, sono riuscito a intervistare Tonia). E il giorno dopo l’intervista scopro dalle foto di ProDucktion che esiste un altro tatuaggio sul braccio e nessuno se ne era accorto. E che sfac****. Allora dillo che lo hai fatto apposta. Ora che mi rappresenta questo tatuaggio? E’ recente? Cos’è una specia di fata-farfalla? Che faccio lancio un altra volta il contest: indovina il secondo tatuaggio di Tonia De Martino? L’eterno ritorno proprio. 

Il (grand)angolo. Ora che lo so e ci ho fatto caso posso dirvelo: è vero. La posizione scelta è perfetta. Complimenti ad entrambi. Onorato di questo segreto... zitt a chi sap o fatt.

Compiti a casa. Scrivi cento volte sul quaderno: mai più aspettare delle ragazze che si fanno la doccia dopo una partita; mai più aspettare delle ragazze che si fanno la doccia dopo una partita; MAI PIU’…

Le bestemmie. Quelle del vicepresidente/essa. Prima sicuro e qualche volte pure dopo, che viene pubblicato ogni articolo, o come si volete chiamare queste robe che scrivo, sul Nola Città dei Gigli. “L’avessra sapè 1” (cit. ‘Changthangi’*)

La scemitaggine. Di chi pensa che mi sia stato chiesto di fare questi pezzi. L’idea è venuta a me. “L’avessra sapè 2” (cit. ‘Changthangi’*)

* Nome utilizzato per non violare le norme di copyright... per quando (e se mai) succederà.

PS. Chiedo umilmente scusa al prof per non aver dato il giusto risalto alle sua performance sugli spalti. La prossima volta accetto il consiglio e lascio la bambina a casa ma questa volta proprio non potevo (la prossima volta ci parlate voi con mia moglie). La prossima volta che sarete di nuovo tra il pubblico giuro faccio un articolo col titolo “Una partita con il prof”. Va bene?

Giovanna "Frozen" Prisco. La giocatrice che con coraggio ha sfidato il clima polare del PalaMerliano

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