Sono arrivato tardi causa impegno. Al seguito avevo mia
figlia che comunque non è semplice gestire. Quindi non è stato facile
raccogliere informazioni. Qualcosa (una sola ad onor di cronaca) mi è stata
suggerita ma per il resto è tutta farina del mio sacco. Alla fine sono riuscito a portare a casa il risultato.
Le ragazze hanno comunque vinto la loro ottava partita
consecutiva in campionato (con un netto 3 a 0). E il primato in classifica
resta saldo. Facendo qualche calcolo, a queste 8 gare di campionato dovrebbero
aggiungersi 2 sfide di Coppa, e se i conti tornano sono 10 le gare vinte di
fila. Mi affido alle memorie storiche: è mai successo nei dieci anni di storia
del Nola Città dei Gigli?
Ora, sempre volendo sfruculiare la scaramanzia, mi domando:
se (e fate ogni sorta di scongiuro, vi imploro) si superano le dieci vittorie
di fila in campionato come la mettete con la foto a fine partita? Eh, eh…
O fridd… nguorp. Se
fuori piove e fa freddo, dentro al Palazzetto fischia il vento e infuria la
bufera. Proprio.
The winter is coming…
ma Prisco se ne fotte. E proprio per questo va dato un premio al coraggio
di Giovanna
“Frozen” Prisco. Unica tra le locali a non indossare calzamaglie o manicotti
o altro materiale antigelo. Vada per le avversarie che non lo sanno e quindi
restano fregate, ma lei no, Prisco ben
conosce i rigidi inverni del PalaMerliano ma lancia la sua sfida: “da oggi il
freddo è casa mia” (cit. Elsa). Brrrr. Rabbrividiamo. Noi per lei.
Elementi di disturbo.
Il professore viene accusato di essere elemento destabilizzante. Il nocciolo
duro della tifoseria accusa malamente il colpo. AAA capessa/e ultras cercasi: ma dove siete finite. Senza i vostri
cori non è la stessa cosa vi prego, vi supplico, vi imploro: tornate quelli di
sempre e in fretta.
Strascichi post
partita (del Napoli). Nonostante la vittoria non è stato il miglior Nola
Città dei Gigli. E così dagli spalti qualcuno ha fatto sentire il proprio
disappunto. “Aòòòòò… Ccà già magg’ ntussecato aier e teng pure a stu juventin
aret”. Indovinate chi è (sia l’intossicato che lo juventino).
Un uomo solo al
comando. Nonostante l’età è uno che non molla mai. Il suo grido di
battaglia fa vibrare ogni volta le mura del palazzetto. Prendete esempio.
Droza fa le faccine.
L’urlo di don Ciccio Casoria “aaaaaaaaaaaaa Nolaaaaaa” terrorizza pure l’occidente.
E l’espressione sul volto di Droza ogni volta vale più di mille parole. E io
adoro la magnifica forza espressiva di quando Drozina fa le faccine (cit.
Sofia).
Il piccolo adesivo
bianco. Posso fare una domanda? Cos’è quel piccolo adesivo bianco in petto
alla Drozina? E’ tipo una fascia di capitano? Serve a coprire un piccolo
strappo? Chi mi svela l’arcano? Ovviamente chiedo scusa se è ho scritto na
strunzat (portate pazienza e abbiate pietà di me)…
Una donna assistant
coach. E’ la prima volta che ne vedo una. Pure le ragazze USA erano guidate
da un trio tutto al maschile. E allora, in un mondo (quello tecnico) dove il
maschio ancora domanda pure è una notizia. Assai lieta.
Ritardatari. “Scusate,
ho fatto tardi. Stavo a casa a vedere se il Napoli pareggiava” (cit. A. F.). E
parte l’ovazione del pubblico.
Il loggione. A
chi si ostina a venire al PalaSpork (io
l’ho beccato già due volte) ma si nasconde nell’ombra del loggione. Primo: se non vieni in tribuna non ti mangi i
torroncini. Secondo: la prossima volta che ti vedo lo dico a Rosa che ti chiama
col megafono a te e alla tua gentile metà. OK!!!
Le dediche. Complimenti
per la marcia di Radetzski. Era proprio difficile (scusate ma mi dite chi è l’addetto
alla compilation?). L’Aida capisco sia più difficile da trovare, quindi siete
scusati. Mia figlia Sofia ha particolarmente gradito “Occidentalis Karma”. Il
sogno resta una marcetta. Indovinate quale (o chiedete ad Andrea Foglia se sa
qual è).
Il “lalastico”. Tutte le ragazze hanno un elastico per i
capelli. Se ne è accorta da tempo pure mia figlia Sofia (i suoi capelli ricci
ne obbligano il quotidiano utilizzo). Ora c’è un motivo per cui tutte hanno un
elastico nero tranne Drozina e Pericolo che ce l’hanno fucsia (eh eh ho controllato
una ad una). Premsssa che il fucsia è più carino, che facciamo OMOLOGHIAMO?
Tonia De Martino e i
tatuaggi nascosti 2. Cioè io davvero non ci posso pensare. Ma come, uno durante
un’intervista si prepara una domanda sul tatuaggio sulla gamba della De Martino.
Ne viene fuori una bella discussione filosofica sua massimi sistemi (che
leggerete poi perchè, sì, sono riuscito a intervistare Tonia). E il giorno dopo l’intervista scopro dalle foto di ProDucktion che
esiste un altro tatuaggio sul braccio e nessuno se ne era accorto. E che
sfac****. Allora dillo che lo hai fatto apposta. Ora che mi rappresenta questo tatuaggio?
E’ recente? Cos’è una specia di fata-farfalla? Che faccio lancio un altra volta il contest:
indovina il secondo tatuaggio di Tonia De Martino? L’eterno ritorno proprio.
Il (grand)angolo.
Ora che lo so e ci ho fatto caso posso dirvelo: è vero. La posizione scelta è
perfetta. Complimenti ad entrambi. Onorato di questo segreto... zitt a chi sap o fatt.
Compiti a casa.
Scrivi cento volte sul quaderno: mai più aspettare delle ragazze che si fanno
la doccia dopo una partita; mai più aspettare delle ragazze che si fanno la
doccia dopo una partita; MAI PIU’…
Le bestemmie. Quelle
del vicepresidente/essa. Prima sicuro e qualche volte pure dopo, che viene
pubblicato ogni articolo, o come si volete chiamare queste robe che scrivo, sul
Nola Città dei Gigli. “L’avessra sapè 1” (cit. ‘Changthangi’*)
La scemitaggine.
Di chi pensa che mi sia stato chiesto di fare questi pezzi. L’idea è venuta a
me. “L’avessra sapè 2” (cit. ‘Changthangi’*)
* Nome utilizzato per non violare le norme di copyright... per quando
(e se mai) succederà.
PS. Chiedo umilmente
scusa al prof per non aver dato il giusto risalto alle sua performance sugli
spalti. La prossima volta accetto il consiglio e lascio la bambina a casa ma
questa volta proprio non potevo (la prossima volta ci parlate voi con mia
moglie). La prossima volta che sarete di nuovo tra il pubblico giuro faccio un
articolo col titolo “Una partita con il prof”. Va bene?
Giovanna "Frozen" Prisco. La giocatrice che con coraggio ha sfidato il clima polare del PalaMerliano |
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