lunedì 6 novembre 2017

Videosorveglianza ambientale a Nola: 8 anni di parole, sprechi, promesse ma zero fatti

“Cento telecamere accese su tutto il territorio comunale. Obiettivo sicurezza dei cittadini e tutela dell’ambiente”. Esordiva così, in un’intervista rilasciata al quotidiano online 'Il Giornale Locale' a fine dicembre 2014, Geremia Biancardi rieletto per la seconda volta sindaco di Nola sei mesi prima. Già a luglio, durante l’insediamento, nella relazione programmatica il primo cittadino di Nola aveva tenuto a precisare: “si dovrà predisporre un potenziamento del sistema di videosorveglianza, rendendo di fatto possibile un effettivo controllo del territorio, operative le 19 postazioni, già installate ma bisognevoli del collaudo finale. A ciò, aggiungasi l'auspicio e la consapevolezza che le telecamere di controllo del 'Progetto S.I.M.A.', realizzate dalla Provincia, dopo i dovuti controlli da parte dell'autorità giudiziaria, divengano operative. Il funzionamento di detti sistemi consentirà anche un controllo in merito ad una corretta modalità di conferimento dei rifiuti solidi urbani e funzionerà da deterrente nei confronti di coloro che sono usi all'abbandono ed al deposito incontrollato di rifiuti speciali e pericolosi.
Secondo i piani dell’amministrazione comunale nel 2015 si sarebbe dovuti essere operativi. Ed invece il progetto “cento telecamere” restò fermo al palo.


CORREVA L'ANNO. Quella delle videocamere di sicurezza è una vicenda che in città va avanti da quasi un decennio. Per essere precisi, dal 7 agosto 2009. In quella data infatti l’ente di Piazza Duomo stipulò un contratto con l’Ati Siemens-Selcom per “realizzazione, fornitura e messa in funzione di un sistema di videosorveglianza” al costo di circa 225mila euro (iva compresa). La copertura economica finanziata da un mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti (200mila euro circa) e la restante parte da fondi reperiti dal Bilancio Comunale.

I lavori vennero completati 3 anni dopo. A fine 2012 infatti, dopo aver ricevuto un primo acconto “di 127mila euro proprio per accelerare i lavori” (fonte il cazziblog), vennero ultimati i lavori. Per l’operatività mancava soltanto il collaudo dell’ufficio tecnico che però non arrivò mai. Tanto che l’Ati Siemens-Selcom citò in giudizio il Comune di Nola richiedendo la seconda trance della somma per i lavori effettuati e conclusi. Come andò a finire? Che il Comune di Nola presentò opposizione, ma il giudice “concesse la provvisoria opposizione di decreto ingiuntivo all’Ati Siemens-Selcom” (fonte il cazziblog) che venne legittimata a richiedere il pignoramento. 


LA VIDEOSORVEGLIANZA NON FUNZIONA MA… Sempre, da alcuni quotidiani online locali, si apprende che già nel 2012 la centralina dell’impianto di videosorveglianza era funzionante, nonostante la mancanza di collaudo. Non solo, in un episodio di cronaca avvenuto il 16 marzo 2012, proprio l’utilizzo delle telecamere del sistema di videosorveglianza (pare ne funzionassero 19) risulterà rilevante alla soluzione del caso. Dal portale marigliano.net si legge che “le immagini provenienti dai diciotto punti in funzione, sono perfettamente fruibili e vengono costantemente e quotidianamente monitorate, tanto che, le Forze dell’Ordine hanno già acquisito e continuano ad acquisirle, ogni qualvolta se ne presenta l’esigenza”.


MARZO 2014: IL NUOVO PROGETTO. A venire incontro al Comune di Nola (e a quello di Saviano) ci pensa la Regione Campania, all’epoca amministrata dalla giunta Caldoro. Viene approvato il programma “Aladeja per terra madre” che finanzia con circa 400mila euro il progetto dell’amministrazione Biancardi che prevde “un sistema di videosorveglianza con la possibilità di accesso al rilevamento satellitare, oltre che un corpo di vigilanza formato ad hoc, completano l’iniziativa che vale 400mila euro”. (fonte videonola.it)


ANNO 2016: LA SVOLTA? Con determina dirigenziale n. 220 del 17 novembre 2016 viene approvato il capitolato tecnico per “la realizzazione di un impianto di videosorveglianza con controllo automatico della lettura targhe con ocr e contestuale determinazione a contrarre mutuo con la cassa depositi e prestiti”. Di conseguenza un’opera inerente la ztl ma che col sistema di videosorveglianza ha poco da vedere. Per l’occasione, si determina autorizzazione a contrarre mutuo di 500mila euro.


ANNO 2017: SUL COMUNE SVENTOLA BANDIERA BIANCA. E’ di oggi la notizia appresa dai social che Geremia Biancardi ha “rafforzato le attività per stanare gli incivili. Tre agenti della polizia locale, insieme con gli operatori ecologici, stanno aprendo i sacchetti dei rifiuti per dare un nome ed un cognome agli incivili. Non faremo sconti, faremo le multe. I cittadini che rispettano le regole vanno tutelati così come la nostra città. Scattate foto dei trasgressori e segnalatele anche su questa pagina”. Dunque addio sogno di videosorveglianza e tutela ambientale. Tre agenti della pulizia municipale sostituiranno “le guardie ambientali” (ve le ricordate? Che fine hanno fatto?). Per il resto si demanda tutto agli smartphone dei cittadini. Attenzione cittadini incivili: il nemico potrebbe nascondersi dietro uno smartphone.


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