Guerra tra reali. Principe,
principessa e “dichessine” (cit.) sul balcone della casa comunale per
l’edizione della Festa dei Gigli 2016. I borbone (minuscola voluta) dominano la
scena. Titoloni sui giornali: la città impazzita per i borbone (e infatti ho
visto alcuni pazzi scatenati con le bandiere del Real Madrid). Si è però notata
la mancanza delle altezze reali, pardon principesche, cittadine. L’assessoressa
più amata dai nolani fa un’altra scelta: il popolo. Ed eccola immortalata da
uno scatto furtivo davanti ad un giglio (indovinate quale). La “principessa del
popolo” non manca di rimarcare le distanze da certi comportamenti elitari e snobbisti…
e scegliendo una maglietta color ‘salmone’ (lo stesso colore indossato da
Camilla in mattinata) marca il territorio: a Nola c’è solo un’altezza reale, ed
è sempre con il ‘suo’ popolo. Della serie #laclassenonèacqua #unaprincipessacèsolounaprincipessaunaprincipessaaNolacèsolounaprincipessaaaa
I dubbi dell’assessore(ssa).
Quando sei quotidianamente osannata da lacchè e cicisbei (o più popolani
leccaculo) che a suon di ‘like’ esaltano qualsiasi cosa tu scriva e/o metta in
atto capita di sbandare, disorientati da un ‘commento neutro’. E il caso
dell’assessore(ssa) ai beni culturali che pubblica sul profilo istituzionale:
“Fuochi in onore di S.Paolino”. Pronta la risposta di un noto e anzianotto oppositore:
“i fuochi si vedevano pure dalla mia terrazza”. L’assessore(ssa) va in panico.
Non sa come interpretare il commento, non sa più cosa rispondere ad un affermazione
neutra di un oppositore seriale, e se ne esce con un candido e innocente (mica
tanto però): “E’ positivo?” Cose che possono capitare quando il motto ‘o con me o contro di me’ diventa uno state of mind.
Copia copias. Mercoledì
22 giugno. Il giorno in cui si festeggia San Paolino. Fioccano le frasi ad
effetto sulle bacheche di maggioranzari e opposizionari. Su tutti lasciano il
segno il consigliere diversamente opposizionista (o maggioranzista, fate voi) Raffaele
Parisi e l’assessoressa n.2 Carmela De Stefano, che optano per la stessa frase.
Fortunatamente l’immagine è la stessa. Domanda: chi ha copiato chi?
Enzo De Lucia e il
T9. E’ bastato un attimo, un post su inserito dallo smartphone in fretta e
furia et voilà (cit.) la ‘frittata’ è fatta: via Anfiteatro Laterizio si
trasforma in via Anfiteatro La Delizia. Il post, ovviamente, viene subito
corretto, ma c’è chi, più veloce della luce, ha immortalato la disattenzione
con uno screenshot. Della serie: il grande fratello di Zuckeberg c’è e
sicuramente ‘sta di casa’ a Nola.
Mister Selfie 1. Da
moralizzatore a Mister Selfie il passo è stato davvero brevissimo. Vincenzo
Iovino ha approfittato di questo giugno nolano per autoimmortalarsi in ogni
luogo e in qualsiasi momento. Tanti, troppi autoscatti che alla lunga hanno fiaccato
nell’animo e nel fisico il ‘moralizzatore made in Nola’ (vedere selfie per
credere). Ma ecco che poco prima della domenica dei gigli lo spirito del
moralizzatore ri-sorge a nuova vita e… sbadabam… vai con souvenieristiche foto
di munnezza tipica nolana e accuse di ‘ignoranza umana’ (letteralmente ‘manca
la grammatica UMANA’) a sindaco e ad assessoressa numero1. #moralizzatoreinfondoallanima
Mister Selfie 2.
Sulla scia di Vincenzo Iovino anche Domenico Vitale, tra un successo al Tar e
una bottiglia di ottimo vino (che non manca mai sulla bacheca dell’avvocato),
dà il via ad un week end sanpaoliniano che più selfie non si può. Dopo l’apertura
con l’amico Iovino, ne abbiamo contati 7 in due giorni. #DaRecord
Scusi chi fa fatto
palo? Luciano Parisi sta cercando di darsi una mossa sui social anche se
non sempre la ciambella riesce col buco. Fioccano foto di strade ripulite (cosa
che dovrebbe essere la NORMALITA’ in qualsiasi paese civile e invece vien fatto
passare per una grande opera… ma vabbè) e di dateci una mano ma anche due. E proprio
in un post igienico-sanitario si intromette una cittadina. “Scusi, in via dei
Mille c’è un gatto morto da mesi”. Pronta la risposta dell’assessore “Precisamente
dove?”… #vipregoqualcunomidicachesiamosuscherziaparte
Refusi 1. Si
potrebbe scrivere un libro con i refusi di chi gestisce la pagina e la
comunicazione della Fondazione (lo so, lo so, da che pulpito). Su tutti lascia
indelebile il segno del progetto “Giglio sostenibile” che per grafici e copy della
Fondazione diventa ‘sistenibile’.
File corretto dopo numerose segnalazioni. Fondazionisti, se non ci foste
bisognerebbe inventarvi.
Refusi 2. La
pagina Amministrazione Comunale ha regalato il meglio di se in questo week end
sanpaoliniano. La visita dei Borbone con conseguente comunicato ha quasi creato
un caso diplomatico, con minaccia di querela tra eredi al trono veri o
presunti. Non entrando nella polemica tra principi ereditari, cogliamo al volo
il divertente refuso: Maria Carolina diventa dichessa di Calabria. Un refuso
che sembra una battuta di decurtisiana memoria: “Dica dichessa, dica”.
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