Scemo chi ci ha creduto (e votato). Scemo chi ha sperato
che dopo dieci anni finalmente Nola avrebbe potuto usufruire di una struttura per il calcio
quantomeno accettabile. Stupido chi ha creduto di veder cominciare una stagione
sportiva nella normalità. Scemo chi ha pensato che la ‘decennale questione
stadio’ fosse arrivata finalmente ad una soluzione, ad un decisivo punto di
svolta. Ancora una volta, la decima per esattezza, ci si ritrova a scrivere di
struttura ai limiti dell’agibilità (e della decenza) e di stagioni sportive che
cominciano col solito handicap strutturale…
L’unico ‘campo di pallone’ della città bruniana, quello dello Sporting Club di via Seminario, che in campagna elettorale è stato definito non solo ‘stadio’ (che già ci vuole una buona dose di coraggio) ma anche ‘gioiello’ (e qua si scade nel comico), che per l’inizio della stagione sportiva sarebbe dovuto essere pronto all’uso, per consentire “alle società interessate di programmare la prossima stagione nel miglior modo possibile” (cit. Enzo De Lucia, ass. Lavori pubblici in data 16 aprile 2014 vedi http://www.ilgiornalelocale.it/archives/21779)... per l’inizio della stagione sportiva pronto non è affatto (scemo chi ci aveva creduto e votato).
Lo
stato della struttura . Nel mio sopralluogo di questa
mattina (per assistere ad un allenamento del caro Nola 1925 ) ho visionato una
struttura non certo in buono stato. Insieme a Felice, collega blogger e cicerone
d’occasione, mi sono avventurato, attrezzato di tutto punto, alla ricerca dello
stadio (e dell’agibilità) perduta (o non ancora arrivata). Erba alta che per
passare occorreva un machete, due buche assai larghe e profonde alle spalle
della tribuna, una voragine profonda circa un metro e mezzo e larga almeno tre
nell’area spogliatoi, due ‘nuove tribune’ in attesa ancora di agibilità, bagni in
stato vergognoso, porte divelte a cui si aggiungono vetri rotti e un manto erboso
in sintetico che avrebbe bisogno dei lavori di manutenzione (cosa normale per
questo tipo di strutture, altrimenti in 3-4 anni manco un’insalata sintetica ci
puoi fare).
Le
nuove tribune… meritano un discorso a parte. Tra i
fiori all’occhiello della ‘precedente amministrazione’, non sono state
mai inaugurate ufficialmente. Cosa assai strana questa per una ‘precedente amministrazione’
che in campagna elettorale ha stappato più bottiglie di spumante che a
capodanno. Di fatto le strutture non hanno ancora ricevuto il collaudo e, come
si può immaginare, trattasi di mancanza che potrebbe compromettere seriamente l’apertura
al pubblico dello Sporting. Tribune ‘prefabbricate’ che, ricordarlo non guasta mai, sono state montate in
poco meno di due anni, e scusate se è poco!!! Per qualche malpensante, QUI
GATTA CI COVA… io invece sono ottimista e mi auguro che il collaudo arriverà,
più prima che poi. Anche perché se le ‘nuove tribune’ risultassero inagibili ci
sarebbero tutti gli estremi per un serio intervento della Procura della
Repubblica. E questa comunque un’ipotesi a cui non voglio neppure pensare, vorrebbe
dire che una partita del Nola ‘dal vivo’ ce la possiamo pure scordare per i
prossimi 10 anni… Ah dimenticavo: qualcuno oggi mi faceva notare che le tribune
mancano di ‘messa a terra obbligatoria’; onestamente ne capisco poco ma ho
fatto qualche foto alle ‘nuove tribune’, approfittando per ‘testarle’ in
anteprima (ero senza caschetto obbligatorio, ma vi prego non mi denunciate…)
25
agosto. E’ la data in cui arriverà allo Sporting Club una
commissione di tecnici per concedere l’agibilità alla struttura. Nello stato
attuale risultano agibili solo: l’area spogliatoi e il terreno di gioco, mentre
la parte restante della struttura è davvero ai limiti (e sono stato generoso).
Il resto della struttura infatti necessita di una serie di 'interventi appezzottatori' (di più non si può chiedere mi dicono) per rendere il 'campo' almeno accettabile... Quindi, allo stato attuale delle cose, per quanto riguarda l’apertura al
pubblico e ai tifosi, si suppone verrà concessa una proroga in attesa di una sistemazione (ma sempre appezzottata però). A spese di chi è ancora tutto da capire e da scoprire. Ad ora la società del Nola 1925,
di sua tasca, sta provvedendo a risolvere il ‘problema vegetazione’ che
circonda, e a tratti ingloba, la struttura dello Sporting Club. Sta inoltre valutando i costi per intervenire eventualmente su altre urgenze. Ma c’è davvero parecchio
da fare... e se aspetti l'amministrazione (quella che ci ha messo quasi due anni per due tribune prefabbricate) stai fresco. Quindi meglio la politica del chi fa da se fa per tre (ovviamente in base ai propri mezzi).
E
l’amministrazione cosa fa? Per ora nulla. A parte chiedere
poco più di mille euro per l’utilizzo della struttura (la società mi spiega che sono i soldi chiesti per l'utilizzo di 15 giorni di agosto). Esattamente, uno “stadio
gioello che tutti ci invidiano” (cit. Geremia Biancardi – che nell’occasione fa
concorrenza a Bianchemia Gerardi) che manca ancora di agibilità, chiusa al
pubblico e in condizioni discutibili (diciamo così). In tutta onestà mi
piacerebbe accompagnare di persona la neo assessora Carmela De Stefano a
visionare l’intera struttura per farla rendere conto di cosa si intendere far
pagare. Poi se ne può discutere quanto si vuole: che se ci sono delle regole e
queste vanno rispettate (il versamento
della quota che spetta all’ente proprietario della struttura)… ma le regole
devono rispettarle entrambe le parti. Tu mi dai una struttura agibile, io ti do
il corrispettivo valore. Almeno in un paese civile funziona (o quanto meno
dovrebbe) funzionare così. Se io ti pago l’affitto di una casa, questa deve
essere abitabile nel suo intero e non solo una stanza… Non solo, in un paese appena normale (che non
voglio mica la luna) i lavori di ordinaria amministrazione spettano a chi
prende in gestione la struttura (in questo caso il campo Sporting) ma gli altri
spetterebbero al proprietario (cioè al Comune). E allora la domanda sorge spontanea: ma gli
spogliatoi che li ha ‘rimessi’ in condizione di essere utilizzati? A chi
spettavano questi lavori? E mi fermo qui per non alimentare ulteriori polemiche…Il problema però c'è e andrebbe risolto con un po' di buonsenso (e no a leggi e articoli e codicilli) da ambo le parti.
Attenzione però a scagliare pietre su un solo colpevole. Il nuovo assessore allo sport è l’anello
più debole della catena e, a parer mio, il bersaglio più a portata di mano e
facile da colpire (a proposito sig.rina De Stefano ma chi glielo ha fatto fare
di prendersi questa bella patata bollente?). C’è da tener presente che la
delega all’edilizia sportiva è in mano all’assessorato ai lavori pubblici
(fattore questo da non sottovalutare affatto). Senza dimenticare che il budget
dell’assessorato allo sport è ai limiti della decenza (o dell’indecenza fate
voi).
Conclusioni. E proprio in tema edilizia sportiva, non tutti sanno che… la ‘precedente amministrazione’ avrebbe potuto sfruttare fondi regionali per ammodernare la struttura dello Sporting Club, che si ricorda è costata alla collettività la bellezza di 2MILIONI di euro (con agibilità SOLO PROVVISORIA, rinnovata di anno in anno e senza omologazione per le gare dei Dilettanti Nazionali). Fondi di cui invece hanno saputo e voluto approfittare comuni come quello di Afragola (che ora ha una struttura per il calcio decente e soprattutto APERTA AL PUBBLICO), ma anche Ercolano, Casalnuovo e tanti altri (per la graduatoria dei progetti ammessi e ammissibili vedi il link http://www.sito.regione.campania.it/documenti/2013/decdir12_2013.pdf). La richiesta fondi per il “completamento di impianti sportivi polivalenti” è stata dichiarata non è ammissibile “in quanto il quadro economico non ha validità quinquennale (art. 9 comma 3). Inoltre nella delibera di Giunta Comunale n. 42 del 02/03/2010 non si specifica la fonte del cofinanziamento” (cito testuale)… vabbé siamo alle solite.
Scemo chi ha creduto (e votato).